Di Pietro: «D'Alema, vieni al centro»
Di Pietro: «D'Alema, vieni al centro» E Maroni (Lega) lancia nuove accuse al Quirinale: sapeva da giorni dell'avviso a Berlusconi Di Pietro: «D'Alema, vieni al centro» Niente scuse a Scalfaro BERGAMO DAL NOSTRO INVIATO Senatore Di Pietro, non è arrivato il momento di fare le scuse al presidente Scalfaro? L'ex pm, si blocca un attimo, sospira. Poi, lentamente, scandisce: «Amico mio, che nel 1994 Scalfaro possa aver detto che quella fuga di notizie sull'avviso a comparire di Berlusconi sia stata inopportuna, non lo metto in discussione. Anch'io l'ho detto, tutti lo abbiamo detto, perché quella "fuga" non ha danneggiato solo Silvio Berlusconi ma tutta l'inchiesta. Il problema è un altro. Ed è che nel 1998 ormai il Pool e io su quella vicenda abbiamo subito quattro inchieste, tre penali e una ministeriale... A noi ci basta». Niente scuse al Presidente. E nemmeno paura di sentirsi isolato. E come se non bastasse, Tonino-Giamburrasca chiarisce, di fronte a un'accaldata platea ulivista, accorsa a sentirlo alla festa dell'Unità di Bergamo, cosa intendeva quando parlava di «sconsolante tergiversare di D'Alema» e di «tentennamenti dell'Ulivo»: sparando a zero su Rifondazione Comunista e sul Ppi. Invitando lo stesso segretario dei Ds «a una scelta» per spostarsi al centro e annunciando che, il suo movimento, l'Italia dei Valori, si presenterà alle Europee, con o senza l'Ulivo. E' un Antonio Di Pietro tutto all'attacco quello che compare intorno alle 9 di sera alla festa provinciale dell'Unità di Bergamo, accolto da folla festante e addirittura "dall'inno di Mani Pulite", una canzonetta interpretata da un simil Pupo in tono minore, amplificata da un registratore piazzato sul banchetto per il referendum antiproporzionale. «Alle prossime elezioni - grida al microfono del tendone dibattiti Di Pietro - se ci saranno ancora i patti di desistenza, non ci candideremo. Se ci sarà Bifondazione, noi non ci saremo. Non andremo da un'altra parte, ma non ci candideremo. La debolezza dell'Ulivo è che ha messo insieme il diavolo e l'acqua santa. Ormai ci sono ricatti continui su tutto. Io preferisco dialogare con chi ha qualcosa da dare. Da dare, non da prendere. La prospettiva dell'Ulivo è questa: intanto la prossima volta potrà avere una chanche per governare ma non faccia più patti di desistenza, altrimenti si vivacchia, ci sarà sempre lo "sfrucugliatore" di turno. ... Purtroppo il buon D'Alema deve fare una scelta di campo, tendere più a sinistra o spostarsi al centro. E questo è un problema che può risolvere solo D'Alema». Poi ammonisce il Ppi: «Stia at tento il Ppi, non si accorge che ormai la base non lo segue più» Infine ironizza su Forza Italia: «Finche ci sarà questo partito azienda non avremo opposizio ne». Antonio Di Pietro, a chi gli chiede se per caso non si senta un po' solo in questa sua ultima battaglia contro Quirinale e metà dell'Ulivo (per non parlare dell'opposizione) mostra la gente che lo circonda e lo acclama co me una pop-star. Scamiciato, leggermente abbronzato, il Toni no nazionale ormai conosce bene il consenso popolare che lo cir conda e che aumenta ogni volta che alza la voce. Da solo? «La miseria! Ma se ho raccolto in poco più di un mese 600 mila firme? Abbiamo difficoltà non perché la gente non viene a firmare ma perché materialmente ormai non riusciamo a raccogliere queste firme dei cittadini». E i politici, non la stanno isolando? ((Anche i politici sono cittadini...». Si torna a bomba sulle vicende di Mani Pulite. Soprattutto la sentenza che ha condannato nuovamente Silvio Berlusconi. In fondo è un processo cui proprio Di Pietro diede vita, raccogliendo le confessioni dell'amico d'infanzia di Craxi, Giorgio Tra¬ dati. ((L'ho già detto e lo hanno detto anche altri: le sentenze non si commentano ma si rispettano. Anche se c'è chi fa quadrato e chi fa cerchio...». Senatore, proprio oggi l'onore- vole Roberto Maroni ha detto che Scalfaro gli confidò di aver saputo da Borrelli che l'avviso di garanzia a Berlusconi era già pronto qualche giorno prima del 21 novembre 1994. Ne sa qualco¬ sa? «Chi l'ha detto? Maroni o è la solita giornalata? Queste cose preferisco prima leggerle, conoscendovi. Detto questo, io personalmente dell'avviso di garanzia che dovevamo fare a Berlusconi, l'ho saputo quando l'abbiamo deciso. E lo abbiamo deciso quando gli elementi raccolti erano tali che l'azione penale diventava obbligatoria e imponeva l'iscrizione al registro degli indagati e di avvisarlo. E noi lo abbiamo saputo il 21 novembre, poche ore prima... Se Maroni lo ha sa¬ puto prima di me, accidenti, che bravo!». Ma intanto, senatore Di Pietro, i militanti del Polo oggi hanno organizzato manifestazioni di piazza davanti a Palazzo di giustizia per protestare contro la condanna di Silvio Berlusconi. Anche lei pensa che si possa innescare un pericolo scontro istituzionale? «Manifestazione? Ma se erano quattro gatti. Arrivederci». U Dal'94 il Pool e io abbiamo subito già quattro inchieste: tre penali e una disciplinare Direi che bastano p ^ fi fi Le manifestazioni di ieri sera per Berlusconi? Ma se nelle piazze erano solo quattro gatti... m6e sia chiaro che la prossima volta se c'è Rifondazione non ci saremo noi questo è evidente Basta desistenza j jj ^Purtroppo il leader delpds non può evitare una scelta di campo: tendere più a sinistra o venire in mezzo p p L'INNO A MANI PULITE TITOLO DELL'AUDIOCASSETTA: L'ITALIA S'E' DESTA CANZONI: MANI PULITE [lato A]; IL RISVEGLIO [lato B] PAROLE DI: SANTORI, ROTA, ARESE. «Mani pulite sulla città, un nome ci fa sperare un po'. / La trasparenza nell'aria porterà un cambiamento, un senso di lealtà. /Mani pulite sulla città, un volto che ci fa sperare un po'. /Negli occhi decisi un desiderio c'è che piano piano crescerà e nell'anima I per noi per la verità per noi la voce si alzerà, per noi e senza falsità con noi in coro canterà: / Mani pulite sulla città adesso basta la gente griderà. La voce di un uomo che forza ci darà, per migliorare quello che c'è già. / Mani pulite sulla città e l'Italia s'è desta, ungrido nascerà, meno egoismo e più sincerità, che piano piano crescerà nell'anima...». Il testo, la canzone e la cassetta sono prodotti dal gruppo «Pensatori Uberi». li senatore Di Pietro da alcuni giorni ha intrapreso un «duello» con il Quirinale
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