SE L'ITALIA SI DIVIDE A META' di Gad Lerner
SE L'ITALIA SI DIVIDE A META' SE L'ITALIA SI DIVIDE A META' IL copione è già scritto. Oggi c'è mezza Italia scandalizzata per la sentenza che ha condannato il capo riconosciuto dell'opposizione; e c'è l'altra mezza Italia scandalizzata per la rivolta che quest'ultimo guida contro l'atto legittimo di un tribunale. Due mezze Italie scandalizzate, l'una contro l'altra. Ciascuno di noi ha un'opinione in merito. Personalmente considero inaudito l'appello di Berlusconi («gli italiani giudicheranno per conto loro») e grottesca la sua descrizione di una «sinistra comunista» che terrebbe insieme le leve del governo, della magistratura inquirente e adesso perfino della magistratura giudicante. Ma ugualmente non posso fare a meno di chiedermi: dove mai ci condurrà questo copione già scritto di un'Italia inguaribilmente spaccata a metà? Quanti anni di paralisi, di impedimento a ogni riassetto istituzionale, a ogni ricomposizione di regole e perfino di emozioni comunitarie, ci toccherà ancora vivere? Qualcuno nell'Ulivo ritiene che tale paralisi possa essere superata solo attraverso l'eliminazione di Berlusconi, indicato più o meno come un criminale che si fa scudo della politica. Per comodità, diciamo che è la posizione di Di Pietro. Qualcuno nel Polo vedrebbe un'uscita dalla paralisi possibile solo con la definitiva eliminazione di Mani pulite, indicata come un pericoloso fenomeno antidemocratico. E' la posizione di Berlusconi. Quando l'Italia torna a spaccarsi verticalmente come accade in queste ore, non a caso occupano la scena gli opposti populismi: un Di Pietro subito in grado di so vrastare D'Alema; e un Berlusconi capace di allineare dietro di sé tutto il Polo, ignorando la ragio nevole mediazione di Scalfaro. E' Gad Lerner CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA
Persone citate: Berlusconi, D'alema, Di Pietro, Scalfaro
Luoghi citati: Italia
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