La Novara guarda a Nord-Ovest, Bnl cerca invece un capo di Valeria Sacchi

La Novara guarda a Nord-Ovest, Bnl cerca invece un capo I NOMI E GLI AFFARI La Novara guarda a Nord-Ovest, Bnl cerca invece un capo Mamma Iri continua ad essere una buona mamma protettiva. All'italiana. All'ex amministratore delegato di Telecom, Tomaso Tommasi di Vignano, estromesso dal gruppo delle telecomunicazioni dopo la sua privatizzazione, ha subito trovato un nuovo lavoro all'interno della galassia: la presidenza della Stoà, istituto di alta formazione per dirigenti, con sede a Napoli. Nei prossimi giorni, tuttavia, il presidente Gianmaria Gros-Pietro potrebbe trovarsi tra le mani un nuovo disoccupato eccellente. Il quale, a differenza di Tommasi, ha un caratterino di difficile accontentatura. Si tratta di Vito Gamberale, presidente di Tim, testé licenziato dal nuovo presidente di Telecom, Gian Mario Rossignolo. Tomaso Tommasi Se poi, come di Vignano qualcuno ipo¬ tizza, Gamberale dovesse passare alla guida di Wind, la vincitrice della gara per il terzo gestore dei telefonini che fa capo a Enel, Deutsche Telekom e France Tele- Gianmaria Gros-Pietro com, sono già aperte le scommesse su quanti mesi passeranno prima che egli entri in rotta di collisione con l'ammmistratore delegato dell'ente pubblico dell'energia, Franco Tato. Continua la corsa al Brasile, nuovo Far West delle Americhe. Laggiù il colosso olandese Abn Amro si consola di alcune sconfitte in Europa (Generale de Banque e Cic), acquistando il Banco Real per crearvi, come spiega il responsabile per le attività internazionali Michael Drabbe, «un nuovo mercato domestico». Ma Abn non è che l'ultimo di un nutrito drappello di conquistadores, tra cui la Commercia- le presieduta da Luigi Fausti che attraverso la controllata Sudameris ha comperato il Banco America do Sul, le spagnole Banco di Bilbao y Viscaja (in corsa per Bnl) e Santander (grande azionista di San Paolo-Imi presieduto da Luigi Arcuti), il Credit Suisse First Boston (rifiutato per la privatizzazione di Bnl) e Sbc Warburg. Per il prossimo presidente di Bnl, l'identikit consiglia di cercare tra gente tosta. Uno dopo l'altro, l'istituto romano già regno di Franco Ventriglia di Numeri Uno ne ha fatti fuori tre in successione: Nerio Nesi, travolto dall'«affare Atlanta» e passato sotto le bandiere di Fausto Bertinotti, Giampiero Cantoni travolto da Mani pulite, e Mario Sarchielli travolto (forse) dalla propria intransigenza. Sebbe- Vito Gamberale ne la «serie», secondo le regole dell'antico detto, sia finita, Bnl resta pur sempre un crocevia travagliato. Non dimentichiamo che, qualche anno fa, proprio sui destini di Bnl si dimise l'allora presidente dell'Ina, Antonio Longo. Mentre ora, dopo due anni di progetti e piani strategici nel quadro di un disegno di bancassurance con il Banco di Napoli, per la seconda volta l'Ina si trova sbarrata la strada verso la Nazionale del Lavoro. Resta al presidente della compagnia, Sergio Siglienti, la consolazione di essere stato un antesignano, purtroppo teorico, della stagione italiana delle grandi concentrazioni, così come dello spin-ojf/dei patrimoni immobiliari. Uno schema che presto copieranno la Fininvest di Silvio Berlusconi, le Ferrovie presiedute da Claudio Demattè e la stessa Enel. L'asse tra Londra e Francoforte per dar vita a un listino in comune, accolta con entusiasmo dal presidente del Nasdaq John Wall, pronto ad allearsi, ha lasciato di stucco i francesi. Michel Freyche, presidente dell'associazione delle banche d'Oltralpe, l'ha definita «un colpo per l'Euro». Più astuta la reazione degli spagnoli i quali, oltre a dichiararsi pronti ad entrare nel team anglo-tedesco, hanno subito pensato di copiarlo associandosi alle sette Borse sudamericane. Il presidente della Popolare di Novara, Siro Lombardini, torna a parlare di prossime alleanze, mentre i due amministratori delegati, Luigi Capuano e Alberto Costantini, studiano un Nerio aumento di Nesi capitale. Due cose che, in realtà, potrebbero andare a braccetto. Su chi sarà la fidanzata prescelta la nebbia è però sempre fitta. Qualcuno ricorda che Capuano viene dal San Paolo di Torino, dove è rimasto in ottimi rapporti con l'amministratore delegato Luigi Maranzana, qualcun altro sottolinea come l'indicazione di Lombardini: niente vendita ma scambio azionario, coincida con formule come Intesa o Unicredito. A meno che, a sorpresa, non si rafforzi la riscossa del Nord-Ovest attraverso l'alleanza tra Novara e la grande popolare lombarda: la Bpm presieduta da Paolo Bassi. Sull'esempio dell'appena siglata fusione bresciana tra il San Paolo, presieduto da Gino Trombi, e il Credito Agrario Bresciano guidato da Corrado Faissola. E magari agganciando, in una prospettiva di medio periodo, una frangia di Nord-Est. Vale e dire quella Popolare di Verona presieduta da Giorgio Zanotto che, guarda caso, ha sede nella città dove, proprio in questi giorni, il presidente di Assindustria, Giorgio Albertini, ha criticato gli «estremismi» dei confratelli veneti dicendosi più in sintonia con le re gioni volte ad Occidente. La settimana per i mercati co mincia sfogliando la margherita: il governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, diminuirà i tassi come chiede il presi- delia Euro- dente Banca pea Wim Duisenberg, o preferirà aspettare nuove notizie dall'Asia? vedrà. Si Valeria Sacchi Antonio Longo Tomaso Tommasi di Vignano Gianmaria Gros-Pietro Vito Gamberale Nerio Nesi Giampiero Cantoni Antonio Longo