Una nuova invasione di clandestini
Una nuova invasione di clandestini In Sicilia, sono 400 Una nuova invasione di clandestini PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nuovi gruppi di clandestini sono sbarcati sulle coste siciliane e altri, che non sono riusciti a passare attraverso la rete dei controlli, sono stati bloccati in mare. Nelle ultime 24 ore, sono oltre quattrocento gli extracomunitari giunti avventurosamente in Sicilia. Il ritmo del flusso migratorio è incessante grazie anche alle condizioni meteorologiche ottimali: il mare piatto consente la traversata in poche ore tra le coste tunisine e le isole di Lampedusa e Pantelleria. Poco prima dell'alba di sabato, l'allarme è scattato anche nelle lunghe spiagge di Pozzallo, nel versante sudorientale della Sicilia: 143 pakistani e 38 cingalesi erano stati lasciati su cinque gommoni dal comandante della sgangherata carretta su cui erano stati ammassati ad Alessandria d'Egitto, con la promessa di essere sbarcati in Germania. Invece, in vista della Sicilia, i 181 sono stati abbandonati al loro destino dal capitano che, con un residuo di compassione, aveva lanciato un confuso Sos, raccolto dalla guardia costiera di Catania. Quando, nel punto indicato, sono confluiti i soccorritori, del mercantile non c'era più traccia. Pakistani e cingalesi ora sono in un improvvisato centro di prima accoglienza a Pozzallo, da dove saranno trasferiti forse già oggi, a cura della questura di Ragusa. Tra sabato e ieri sono stati invece tre gli sbarchi a Lampedusa. Gli ultimi quattro clandestini sono stati scoperti ieri a mezzogiorno mentre, arrostiti dal sole, tentavano di nascondersi tra gli scogli a Cala Pulcino, vicino alla spiaggia dei Conigli, nell'area della riserva naturale gestita da Legambiente. Sono tunisini, come i 54 con i quali erano sbarcati sabato. E ieri notte altri 53 marocchini, tunisini e un egiziano sonò stati 'intercettati sulla motobarca «M0389», iscritta nel compartimento del porto tunisino di Sfax, che è ni1 cappata in una vedetta della guardia costiera lampedusana. Poco prima di mezzanotte un battello lungo dieci metri è stato notato dai finanzieri della Tredicesima Legione di Palermo alla deriva a undici miglia da Lampe dusa. A bordo c'erano 74 tunisini e marocchini, fra cui cinque don ne stanche e spaventate, una delle quali è in attesa di un bambino. Tutte sono state trasferite a Lampedusa, dove sono state raggiunte in mattinata dagli altri 69 olande stini. Affamati e stremati, sempre verso la mezzanotte di sabato, 52 tunisini e marocchini sono stati bloccati dai carabinieri e dalla guardia costiera a Pantelleria, dopo esser scesi da un motopeschereccio il cui comandante ha lasciato in fretta le nostre acque ter ritortali. Per tutti adesso sono in corso le procedure di espulsione dall'Italia ma, considerata la difficile applicazione della nuova legge Napolitano-Turco, molti di loro evite ranno il rimpatrio e riusciranno a rimanere. Antonio Ravidà
Persone citate: Antonio Ravidà, Cala Pulcino, Napolitano
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