All Iberian, oggi la sentenza delle polemiche di Paolo Colonnello

All Iberian, oggi la sentenza delle polemiche Ultimo atto del processo all'ex leader Psi e al Cavaliere accusati di finanziamento illecito All Iberian, oggi la sentenza delle polemiche Ma i reati contestati a Berlusconi rischiano la prescrizione MILANO. Il conto alla rovescia inizierà stamattina, quando, nell'aula della seconda sezione penale, il presidente Marco Ghezzi dichiarerà conclusa l'istruttoria dibattimentale del primo troncone del processo Ali Iberian e si ritirerà in camera di consiglio. Salvo sorprese, sarà l'ultimo atto di un processo per il quale si sono perfine annunciate manifestazioni di piazza. Sul banco degli imputati siedono infatti, tra gli altri, Silvio Berlusconi e Bettino Craxi, entrambi accusati di violazione della legge sul finanziamento ai partiti e per i quali il pm Francesco Greco ha chiesto rispettivamente due anni e mezzo e 4 anni di reclusione. Nel clima rovente di questo periodo, qualunque sia il verdetto è destinato a sucitare polemiche: Silvio Berlusconi ha già denunciato il fatto che la sua difesa è stata privata di un testimone importante, il produttore cinematografico tunisino Tarak Ben Ammar, al quale sarebbero finiti i 22 miliardi destinati poi all'Olp di Arafat. Soldi che l'accusa ritiene invece siano andati ad alimentare direttamente i forzieri svizzeri di Craxi. Un testimone, Tarak Ben Ammar che a onor del vero, secondo il codice, era la difesa a dover convocare e che, pur chiamato due volte, non si è presentato in udienza. Eppure, nonostante il phatos, la tensione e gli annunci di tempesta che già da qualche giorno accompagnano l'attesa di questa sentenza, Vittorio Virga, difensore di Giancarlo Foscale, il cugino di Berlusconi indicato come beneficiario di Ali Iberian, ostenta tranquillità: «Questa - dice - è una sentenza inutile». Qualsiasi verdetto ci sarà, aggiunge, è destinato a non avere conseguenze pratiche per gli imputati. E Virga è l'avvocato che, con una mossa a sorpresa, quando ormai al vecchio processo Ali Iberian si era arrivati alle richieste del pm, ha depositato un istanza di nullità scoprendo che proprio alla Fininvest non era stato notificato l'avviso di costituzione di parte lesa per il falso in bilancio commesso dai suoi stessi ainministratori. Un «incidente» procedurale che però ha costretto il tribunale a scegliere se azzerare il processo, durato quasi due anni, oppure separarlo, dividendo i due reati che fino a quel momento avevano viaggiato su uno stesso binario: falso in bilancio e finanziamento illecito. E' stata scelta la seconda ipotesi. E per Virga è stato come avere partita vinta, tanto che lo ha messo nero su bianco, depositando una memoria difensiva lunedì sera. Per il legale la contestazione di finanziamento illecito mossa a Berlusconi (22 miliardi sui conti svizzeri di Craxi) in parte è già caduta in prescrizione e in parte si prescriverà nell'aprile del 1999, una data entro la quale difficilmente si riuscirà ad arrivare all'appello. Dividendo in due il processo i tempi di prescrizione più lunghi per il falso in bilancio (15 anni senza le attenuanti, 7 anni e mezzo con le attenuanti, calcolati a partire dal 1995, ultimo anno in cui si è verificato il falso) si sono sganciati da quelli più brevi contemplati per il finanziamento illecito: 5 anni a partire dal '91 o dal '92; 7 anni e mezzo nel caso di un «atto interruttivo», come un'informazione di garanzia. Secondo la procura i 22 miliardi che Berlusconi, tramite la società off-shore Ali Iberian, avrebbe versato sui conti svizzeri di Craxi, ven¬ nero pagati in più tranche: 10 miliardi nell'ottobre del '91 (i primi ad essere scoperti grazie alle confessioni del prestanome di Craxi, Giorgio Tradati); 10 miliardi nel febbraio del '91 (scoperti durante il processo con l'arrivo di nuove carte dalla Svizzera) e due miliardi nel novembre del '92 (conto «Ampio», contenuto in una rogatoria arrivata un mese e mezzo fa). Solo per il versamento dei 10 miliardi nell'ottobre del '91 è intervenuto, con l'informazione di garanzia inviata a Berlusconi, un cosiddetto «atto interruttivo» che ha dilatato i tempi della prescrizione spostandoli alla primavera, «rendendo - secondo Virga - automaticamente priva di effetto la condanna». Bimane in piedi il falso in bilancio. «Ma lì - dice il legale faremo un altro processo». Paolo Colonnello Il leader del Polo Silvio Berlusconi: oggi dovrebbe proporre agli altri leader della coalizione le iniziative contro i giudici

Luoghi citati: Milano, Svizzera