Una fragile speranza nata dal sangue innocente di Mario Ciriello

Una fragile speranza nata dal sangue innocente IL CASO LE COLPE DEI PROTESTANTI Una fragile speranza nata dal sangue innocente CM E' voluta la morte di tre W bambini per scuotere la ferrea tracotanza degU orangisti adunati a Druncree. Uno dei loro leader, un sacerdote, il reverendo William Bingham, ha detto ieri sera: «Una passeggiata di 15 minuti sarebbe adesso una futile vittoria all'ombra delle tre piccole bare». Rinasce dunque la speranza, ma è un fiorellino gracile e fragile, non ispira certo ottimismo. Sì, perché la storia dell'Ulster è disseminata di questi fiori, di queste effimere speranze che sempre risorgono e sempre svaniscono. E' una storia in cui la parole «pace» ricorre con ansiosa frequenza, ma è presto travolta, schiacciata da passioni antiche a violente. Mai si era pariato tanto di «pace» come nelle ultime settimane: e questa volta con uno slancio e una coralità più che convincenti. Si era concluso un accordo d'importanza veramente storica: un referendum aveva approvato l'intesa: era nato un governo locale, con poteri ampi e robusti. Ma questa amministrazione è vergognosamente caduta alla prima prova, il suo prestìgio giace calpestato dagli orangisti di Drumcree. Si sono viste cose incomprensibili nel resto d'Europa. In quale paese, vi è gente pronta a sovvertire l'ordine politico e sociale, a spargere sangue, al solo fine di celebrare un capitolo di storia scritto più di 300 anni fa? Ma l'Ulster è un pianeta a sé, sordo e cieco al passar del tempo, i cui abitanti respirano tuttora odio e paura. Gli orangisti, i lealisti, costituiscono la falange di punta dell'oltranzismo protestante. Il lettore straniero non li conosce bene, si era abituato a vedere nei cattolici dell'Ira i «cattivi» di questo Western interminabile e brutale. Per molti, questa aggressiva presenza protestante è una novità. Ma è un errore. Anzitutto, occorre ricordare che sui protestanti ricade la responsabilità iniziale del dramma nordirlandese, ben 30 anni di sangue. Furono i soprusi protestanti sulla minoranza cattolica a costringere l'Ira a difendere la «sua gente», un intervento degenerato poi in un'ambiziosa campagna terroristica per espellere gli inglesi dalla provincia: a furono i protestanti a silu¬ rare ogni tentativo britannico di trovare ima soluzione politica, mediante varie formule di power-sharing. Oggi, nonostante le solidissime garanzie dell'accordo Di Pace», migliaia di protestanti temono tuttora di essere «ingoiati» prima o poi dagli odiati cattolici. Sì, proprio così «odiati». Mentre il fondamentalismo cattolico si è attenuato negli ultimi anni, grazie soprattutto all'influenza della repubblica irlandese, il fondamentalismo protestante è incandescente come sempre. E' un massimalismo di chiara origine religiosa. Il coriaceo presbiterianesimo portato in quest'angolo d'Irlanda dai coloni immigrati dalla Scozia, è rimasto sempre ostile alla comunità cattolica. Lo ha detto chiaramente il reverendo Dunlop, una delle figure di maggior rilievo della Chiesa presbiteriana: «L'intensità dell'anti cattolicesimo di alcuni protestanti fa veramente paura. Sono sentimenti irrazionali, purtroppo inseparabili dalle dispute politiche e dalla violenza che imperversa nell'Ulster». I protestanti dell'Ulster, e in particolare i presbiteriani, danno tal¬ volta l'impressione di considerare i cattolici non-cristiani. Soltanto dieci anni fa, l'assemblea presbiteriana proclamava: «Gesù Cristo è l'unico re capo della Chiesa. Da ciò si deduce che nessun uomo può essere alla guida della chiesa e che qualsiasi tesi contraria è in contrasto con la Bibbia». Come si vede alto è il vallo che divide le due comunità, un vallo reso successivamente quasi invalicabile da odi e terrori di 30 anni di violenze. Non vi sono speranze allora? Certo, mi lungo periodo di pace sanerebbe le ferite, ma l'unica soluzione duratura sembra risiedere nelle scuole. Sì, nelle scuole. Protestanti e cattolici devono imparare a conoscersi fin da bambini, un'aspira¬ zione condivisa da un numero crescente di famiglie. Il numero delle scuole «miste» è aumentato, ma questi istituti accolgono soltanto il 5 per cento degli alunni. Questa settimana, una scuola nel rione protestante di Shankill, a Belfast, ha presentato un piccolo dramma con attori di 13-14 anni. Scritto da fanciulli del quartiere, mostra le realtà della vita quotidiana. Un ragazzo incontra una ragazza e le domanda: «Da dove vieni?» «Dall'altro lato del muro». (Il muro che separa Shankill dalla Falls Road, il rione cattolico) «Dici davvero?» «Sì». «Ciò vuol dire... (e qui il giovane attore fa una lunga pausa, piena d'orrore)... ciò vuol dire che sei una cattolica». Mario Ciriello Così la nuova amministrazione hadato subito una prova di impotenza

Persone citate: Di Pace, Falls, Gesù, William Bingham

Luoghi citati: Belfast, Europa, Irlanda, Scozia, Ulster