Preso Sandokan, il Riina della camorra

Preso Sandokan, il Riina della camorra Latitante da anni, è considerato il numero uno della mafia che comanda la Campania Preso Sandokan, il Riina della camorra Caserta, era in un rifugio bunker con moglie e figli CASERTA NOSTRO SERVIZIO Ha condannato a morte i nemici senza pietà, ha regnato da monarca assoluto e anche adesso che lo hanno chiuso in una cella chi pronuncia il suo nome lo fa sottovoce, abbassa gli occhi e si guarda attorno. Ma il feroce «Sandokan», come lo hanno chiamato in gioventù per la folta chioma e i baffoni neri, ha perso la sua guerra con lo Stato perché dalla famiglia non sa stare lontano e della famiglia soltanto si fida. Quando ieri mattina gli uomini della Dia hanno cominciato a buttar giù il muro che li separava dal superlatitante, barricato in un appartamento-bunker nascosto come una scatola cinese nella villa apparentemente disabitata, li ha bloccati un grido: «Fermi, che fate? Ci sono le bambine, mi arrendo». Francesco Schiavone, 44 anni, da cinque latitante, il padrino della camorra casertana che si è visto sequestrare nel tempo beni per mille miliardi, si è presentato con due bimbe al collo, le più piccole dei suoi 5 figli, tutt'e due concepite mentre era ricercato. Dell'eroe di avventure di cui si porta addosso il soprannome non c'è più traccia: adesso «Sandokan» pesa 97 chili, ha pochi capelli e rada è pure la barba. Gran parte della latitanza l'ha trascorsa nel suo paese, a Casal di Principe, dove quattro anni fa hanno ammazzato un prete a pochi passi dall'altare e dove i palazzi hanno portoni di ferro, telecamere e cancellate. Si è nascosto al Nord, forse in Piemonte o in Lombardia, e all'estero, ma qui è sempre tornato, qui ha trascorso lunghi periodi protetto dai suoi uomini e dall'omertà che impedisce ai passanti persino d'indicare una "strada al «forestiero». £ qui alle 12,15 di un sabato d'estate è stato arrestato dalla DiachéUà 'sette mesi aveva individuato il suo covo e che aspettava soltanto il momento buono per agire. Catturato una prima volta nell'89 in Francia, era stato scarcerato per scadenza dei termini volatilizzandosi nel maggio del '90. Nuovo arresto nel di cembre dello stesso anno nella villa dell'assessore alle Finanze del paese, nuova scarcerazione per scadenza dei termini nell'ot tobre del '93 e fuga prima della notifica della sorveglianza spe ciale. La sua cattura è ora un successo per magistratura e forze dell'ordine che, sono parole del ministro dell'Interno, Gior gio Napolitano, hanno sferrato alla camorra «un colpo molto duro». «Va avanti - sottolinea Napolitano - l'impegno primario della magistratura e, grazie al più stretto rapporto delle forze di polizia sempre meglio coordi nate tra loro, va avanti l'azione sistematica volta a colpire le più agguerrite organizzazioni crimi nali». E soddisfatto è pure il procuratore .Antonio Cordova che non rinuncia alla polemica: «La procura non ha mai abbassato la guardia su Caserta e risponde con i fatti ai proclami e agli at tacchi cartacei di cui è stata oggetto». Nella rete è finito «il Riina della Campania», come lo definisce il sindaco di Napoli, Antonio Bassolino: sanguinario e capace di costruire un impero grazie al controllo dei voti, degli Enti locali - il Comune di Casal di Principe è stato sciolto in passato per infiltrazioni camorristiche ed ora è di nuovo commissariato - e dell'economia di un'intera provincia, e grazie all'eliminazione sistematica dei suoi rivali. Il suo nome compare in tutte le principali inchieste sulla camorra casertana, alle quali hanno dato un contributo decisivo le confessioni di un cugino del boss diventato pentito, Cannine Schiavone, che ha svelato agli inquirenti molti segreti di «Sandokan». Venerdì sera gli uomini della Dia, guidati da Guido Longo, hanno seguito la moglie del boss Giuseppina Nappa che ha lasciato la sua casa ed è entrata in una villa in via Salerno. Intorno alle 23 hanno fatto irruzione nell'edificio che però sembrava del tutto disabitato. «Ho detto ai miei uomini: non è possibile, questa volta lo dobbiamo prendere», racconta il capo della Dia di Napoli. E per tredici ore, per tutta la notte e. buona parte del mattino successivo, poliziotti e carabinieri hanno setacciato il villino, sondato pavimenti e pareti anche con sofisticate apparecchiature, fino a quando hanno deciso di usare una sega elet¬ trica per aprire un muro. Dall'altra parte, una voce che annuncia la resa: «Fermi, mi arrendo, ci sono le bambine». Mariella Cirillo Idromassaggio ACCESSO CAMERA DA LETTO Y//////A SALA DA PRANZO 11 Botola per accedere ai f ] £ Gli ltii Bbi di NliL'APPARTAMENTO Al RAGGI X Dimensione: 100 mq Caratteristiche: senza porte né finestre, illuminato da luci al neon, pavimenti in maiolica bianca, una botola che dà accesso a undici cunicoli segreti Tecnologie: videocitofono, vasca da bagno con idromassaggio, impianto di aria condizionata, un sistema di chiusura scorrevole, su' rotaie, per nascondere l'appartamento. ...... Elettrodomestici: due frigoriferi, impianto stereo, videoregistratori e proiettori. Oggetti: tele, pennelli, colori, centinaia di videocassette, DIREZIONE INVESTIGAT Accanto: l'ingresso del fortino dove si nascondeva Francesco Schiavone, capoclan dei Casalesi. In alto: l'arresto del boss della camorra, latitante da anni e ribattezzato Sandokan