«Il potere di Celli? L'oro rubato alla Jugoslavia»

«Il potere di Celli? L'oro rubato alla Jugoslavia» Scrittore argentino «Il potere di Celli? L'oro rubato alla Jugoslavia» ROMA. Il misterioso potere di Lido Gelli affonda le radici in una vicenda oscura: la sparizione del tesoro rubato alla Jugoslavia, durante la seconda Guerra Mondiale, dai fascisti. Di quell'ingente bottino, l'allora giovane «camicia nera» Gelli, ne avrebbe trattenuta una parte consistente (sparirono 20 tonnellate d'oro), trasportandola in Argentina, dove fece ben presto la conoscenza del generale Juan Domingo Peron. Anni più tardi Peron avrebbe concesso a Gelli la Gran Croce dell'ordine del Liberatore San Martin «per gli importanti servizi prestati alla nazione». A coinvolgere il latitante Gelli nella vicenda della sparizione dell'oro jugoslavo è il giornalista argentino Jorge Camarasa, consulente del centro Wiesenthal di Los Angeles, che con le sue indagini ha permesso di individuare molti ex ufficiali nazisti. Nel libro Organizzazione Odessa, Camarasa sostiene che la prima presenza in Argentina del noto massone italiano risale al 1946, dove rimase per due anni. Quel primo soggiorno a Baires sarebbe però stato turbato da un incidente. Gelli fu costretto a fuggire «in tutta fretta» quando giunsero nella capitale argentina due agenti segreti inglesi dello special operation service (Soe), che erano sulle tracce del tesoro rubato alla Jugoslavia. [AdnKronosl

Persone citate: Celli, Gelli, Juan Domingo Peron, Lido Gelli, Peron, Wiesenthal

Luoghi citati: Argentina, Jugoslavia, Los Angeles, Roma