Londra, torna l'incubo bomba di Fabio Galvano

Londra, torna l'incubo bomba Mentre gli orangisti mantengono l'assedio ai cattolici di Drumcree nonostante il sì al dialogo con Blair Londra, torna l'incubo bomba Presi sei terroristi irlandesi LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Con un'iniziativa dell'ultima ora Tony Blair tenta di disinnescare la polveriera nordirlandese; ma dopo l'assedio orangista di Drumcree, che potrebbe sfociare questo weekend in aperto e sanguinoso scontro, anche l'estremismo cattolico fa sentire la sua voce. Un attentato terroristico è stato infatti sventato ieri sera a Londra: la polizia ha arrestato sei studenti irlandesi «pochi minuti prima» che le loro bombe esplodessero, come ha precisato Scotland Yard. Si sospettano «gruppi dissidenti repubblicani irlandesi»; e cioè le frange che si sono dissociate dalla pace dell'Ira. E' stata un'imbeccata dell'antiterrorismo di Dublino, che aveva arrestato due persone a Dublino e una terza a Dundalk rinvenendo anche armi ed esplosivi, a mettere Scotland Yard sulle tracce degli attentatori. Durante l'operazione quattro stazioni della metropolitana e decine di strade nella zona di Holborn, poco lontano dal British Museum, sono state chiuse al traffico. Un'esplosione a Londra avrebbe rappresentato una svolta drammatica nella tormentata vicenda nordirlandese. Ma la crisi non è finita. Di fronte all'impasse di Drumcree, alle minacce e all'intimidazione, il primo ministro ha proposto ieri se- ra un dialogo a tavoli separati fra gli orangisti e gli abitanti della cattolica Garvaghy Road: non solo per risolvere l'assedio in atto da domenica, ma per gettare le basi di un accordo per U futuro. La Grande Loggia d'Orange ha subito accettato i colloqui, che si avviano stamane alle 9, a Belfast, con la partecipazione di due mediatori scelti da Blair e del suo capo di gabinetto Jonathan Powell per fare la staffetta fra le due delegazioni; la comunità cattolica di Portadown ne ha discusso fino a ieri sera ed ha a sua volta acconsentito a partecipare. Troppo poco e troppo tardi, si dice a Belfast. Dopo una notte che ha registrato sulle barricate di Drumcree i più gravi scontri dall'inizio dell'assedio, l'incredibile dramma irlandese sembra avviato sulla strada della violenza. Fino alle tre di notte la folla protestante, in cui gli orangisti sono stati affiancati da attivisti non sempre graditi, ha tentato di superare le barriere di filo spinato', lanciando fuochi d'artificio contro la polizia e ricorrendo poi a bombe càserecce che - piene di chiodi - hanno ferito alcuni agenti. La polizia ha replicato sparando proiettili di gomma, in un allarmante crescendo. Come a voler lanciare l'estremo messaggio agli assediami, e indicare che il divieto di transito nella Garvaghy Road sarà fatto rispettare a ogni costo, due eli¬ cotteri dell'esercito si sono esibiti ieri pomeriggio in uno show di forza nei campi accanto al quartier generale orangista. Dai Chinook sono scesi, in assetto da guerriglia urbana, volontari del Royal Regiment of Wales, che hanno dimostrato come le forze dell'ordine intendano replicare a un eventuale attacco. «Ma Tony Blair - ha domandato David Jones, portavoce degli orangemen - è davvero disposto ad avere un altro Bloody Sunday?». Il ricordo di quella domenica in cui i para inglesi uccisero la folla inerme di Londonderry - erano cattolici torna utile in questa occasione ai protestanti. Poi c'è stata . l'iniziativa di. Blair. Indispensabile, se è vero che su Drumcree convergeranno fra oggi e domani almeno 80 mila protestanti, decisi a festeggiare a modo loro il «glorioso 12 luglio» - anniversario della battaglia del Boyne in cui il cattolico Giacomo II fu sconfitto nel 1690 da Guglielmo d'Orange - travolgendo il muro di cemento, d'acciaio e di filo spinato eretto dalla polizia. Nell'anacronistico conflitto dell'Ulster non c'è discorso di pace che tenga; come dimostrano le scene di giubilo, fra gli assedianti di Drumcree, per la sentenza con cui l'Alta Corte ha respinto ieri il ricorso degli abitanti cattolici della Lower Ormau Road a Belfast, che cercavano di impedire per vie legali la marcia orangista di lunedì mattina lungo la loro strada. Blair ha giocato l'ultima carta dopo una giornata di fitte consultazioni telefoniche: con il premier irlandese Bertie Ahern, con il «first minister» di Belfast David Trimble, con l'Ordine orangista, persino con il presidente del Sinn Féin Gerry Adams. «Spero - ha detto - che tutti mantengano la calma e comprendano che non possiamo permettere al processo di pace, concordato dal popolo in un referendum, di essere dirottato da estremisti di qualsiasi colore». Fabio Galvano Evitata la strage per pochi minuti chiuse 4 stazioni della metropolitana Il gruppo che i preparava l'attentato 1 appartiene forse ai i dissidenti dell'Ira i La polizia schierata a Drumcree per impedire l'ingresso degli orangisti nel quartiere cattolico. Sotto, Tony Blair i 1 i i