Di Pietro, attacco frontale a Scalfaro

Di Pietro, attacco frontale a Scalfaro Giustizia, si alza la temperatura: «Diranno che Borrelli è a capo della banda Bassotti?» Di Pietro, attacco frontale a Scalfaro Forza Italia: «In piazza per Silvio» ROMA. «Mi meraviglia che alcune persone si sveglino proprio adesso, e solo per attaccare la magistratura, dopo anni di silenzio». Antonio Di Pietro, pur senza nominarlo, risponde pesantemente alle critiche del presidente Scalfaro ai magistrati e, segnatamente a quelli del pool di Milano. «E' partita in grande stile l'offensiva della prima Repubblica -, scrive in un comunicato l'ex pm -. Ora bisogna solo convincere gli italiani che Chiesa e i coniugi Poggiolini non sono mai esistiti, che Riina è un prigioniero politico e Borrelli è il capo della Banda Bassotti». La stessa meraviglia di Di Pietro la prova, per opposti motivi, Silvio Berlusconi, diretto interessato nella vicenda dell'avviso di garanzia speditogli dal pool mentre era al G7, che oggi Scalfaro stigmatizza. Nella riunione dei direttivi di Fi che ha convocato a via del Plebiscito, il leader del Polo giudica «strano che queste cose escano proprio adesso», e ricorda ai suoi come lo stesso Borrelli confermò di aver informato il Capo dello Stato della misura che stava per essere presa nei suoi confronti. E i suoi sono d'accordo. Pur considerando positiva la critica del Capo dello Stato ai giudici, la considerano «tardiva». «Se queste cose Scalfaro le avesse dette nel 1994, forse avremmo ancora un governo di centro-destra e lo stato dei rapporti fra magistratura e politica sarebbe stato diverso», spiega il vicepresidente del Senato La Loggia. E il senatore azzurro Pera, osservando che Scalfaro «ha chiamato in causa i ministri di Giustizia che non sono intervenuti quando dovevano», rende necessario un dibattito parla mentare. Ma Forza Italia non si ferma qui. I direttivi dei gruppi parla- mentali hanno deciso infatti di organizzare iniziative e manifestazioni in tutta Italia in difesa del loro leader. Come e quando, sarà precisato all'inizio della prossima settimana, dopo la sentenza Ali Iberian attesa per lunedì. E dopo averne informato gli alleati, che fanno intanto le loro mosse (Mantovano, di An, esorta Flick a promuovere un'azione disciplinare contro il pool). Se il Polo, pur incassando l'intervento di Scalfaro, affila i coltelli, l'Ulivo ne offre, insie- me all'apprezzamento, un'interpretazione il più possibile pacata. Il presidente della Camera ed ex magistrato Luciano Violante condivide «perfettamente e totalmente» le parole di Scalfaro. In cui legge la volontà di sedare un conflitto fra magistratura e politica che gli pare fisiologioco alle democrazie: «Esiste in Francia, Inghilterra, Giappone, Usa: basta pensare a Clinton e Starr. Il problema semmai è che i soggetti del conflitto devono stare nel loro campo e non prevaricare». Lo stesso punto di vista del vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni, che indirettamente approva Scalfaro, affermando che «la politica deve rispettare la magistratura che indaga e il cittadino fino al terzo grado di giudizio non deve essere considerato colpevole». Più espliciti il responsabile Giustizia dei Ds Folena, che considera l'intervento di Scafare «utilissimo» a richiamare ciascuno alle proprie responsabilità, e il segretario del Ppi Marini che elogia «l'intervento di grande serietà ed equilibrio». Le uniche voci dissonanti nella maggioranza vengono da c ie esponenti di Prc: sia il vicepresidente dell'Antimafia Vendola, sia la senatrice Salvato criticano infatti l'opportunità dell'intervento. «Scalfaro ha sbagliato momento - sostengono -. Non è l'ora di discorsi equidistanti, ma di preservare l'indipendenza della magistratura e il controllo pieno della legalità». Ma sia Cossutta sia Bertinotti elogiano senza riserve l'equilibrio di Scalfaro. Una valutazione simile a quella del verde Boato, già relatore sul tema Giustizia in Bicamerale, il quale vi vede «il presupposto per riprendere il dialogo sulle riforme». Voci discordi verso il capo dello Stato anche fra i magistrati. Se il pm Carlo Nordio dà un giudizio «totalmente positivo» di quelle parole «sagge e giuste», non è dello stesso parere la presidente dell'Anni Elena Paciotti, che non gradisce «le bacchettate» ai suoi colleghi. «Rispetto l'opinione di Scalfaro sull'avviso di garanzia inviato a Berlusconi a Napoli, ma le attività giurisdizionali non possono essere legate a ragioni di opportunità politica», spiega. Controcorrente il leghista Maroni: «Scalfaro ha aperto la campagna elettorale per la sua rielezione al Quirinale. Un colpo al cerchio e uno alla botte. Ora è il momento di farsi amico il Polo». Maria Grazia Bruzzone Paciotti: l'attività giudiziaria rion segue l'opportunità politica Ma Veltroni e Violante lodano il Presidente Vendola: ha sbagliato «Mi meraviglia che alcune persone si, sveglino proprio adesso e solo per attaccare la Magistratura dopo anni di silenzio... è partita in grande stile l'offensiva della prima Repubblica. Ora bisogna solo convincere gli italiani che Mario Chiesa ed i coniugi Poggiolini non sono mai esistiti, che Totò Riina è un prigioniero politico e Saverio Borrelli è il capo della Banda Bassotti... Si vuole mettere in piedi una Commissione d'inchiesta per Tangentopoli per arrivare all'assurdo teorema che tutti colpevoli quindi nessun colpevole e che gli italiani sono stati vittime di un abbaglio... Vogliono far salire sul banco degli imputati i magistrati che hanno svolto il proprio dovere, e sul banco degli accusatori la politica della prima Repubblica. Non staremo a guardare che si compia un simile misfatto...». !». . ., DI DI PIETRO «Mi meraviglia che alcune persone si, l d l Ili Qui sopra l'ex pm Antonio Di Pietro con i colleghi Piercamillo Davigo Francesco Greco e Gherardo Colombo ai tempi in cui lavorava nel Pool Mani pulite In alto il procuratore Francesco Saverio Borrelli

Luoghi citati: Francia, Giappone, Inghilterra, Italia, La Loggia, Milano, Napoli, Roma, Usa