Tangentopoli? E' una mostra
Tangentopoli? E' una mostra Cinque ore, lunedì, in Campidoglio: la organizza l'ex pm Tangentopoli? E' una mostra TRA le tante mostre romane di questa torrida estate, ce ne sarà anche una, per molte ragioni, inconsueta. Si terrà in «casa» di Rutelli, presso la Promoteca del Campidoglio. Sarà una mostra «mordi e fuggi»: durerà in tutto cinque ore, dalle 15 e 30 alle 20 e 30 di lunedì 13 luglio. L'ingresso sarà gratuito. E' una mostra su un tema ancora in pieno svolgimento, che ha appassionato a lungo gli italiani, ma la cui popolarità, ora, è in sensibile calo. Ad idearla, è stato uno dei protagonisti. Il più famoso. Il senatore Antonio Di Pietro. La mostra (e non poteva essere altrimenti) è su Tangentopoli. Nessuno l'ha ancora vista. Chi l'ha organizzata, cioè i componenti dell' «Italia dei valori», ha detto che l'esposizione ripercorrerà tutte le tappe di Mani Pulite nel corso degli anni, dall'arresto di Mario Chiesa nel '92 alla richiesta d'arresto per Cesare Previti, con documenti, foto, ritagli di giornale, notizie di agenzie. Non sarà una mostra «spettacolare». Il tema non si presta. Ma la sua valenza politica è fuor di dubbio, sia per le caratteristiche degli organizzatori, sia per il momento in cui viene presentata, cioè mentre le forze politiche stanno discutendo l'opportunità di istituire una Commissione che si occupi proprio di quegli anni e di quegli avvenimenti. E' difficile che l'esposizione in Campidoglio possa incidere in qualche modo sul dibattito par¬ lamentare. Né, certamente, è questa l'intenzione di Di Pietro. E' possibile, piuttosto, che l'ex pm di Mani Pulite abbia voluto rispondere con un moto d'orgogho agli attacchi contro il Pool, alle ipotesi «revisionistiche» che stanno ormai stringendo d'assedio la «rivoluzione dei giudici». «Volete scrivere la storia di Tangentopoli? sembra dire Di Pietro - Non è necessario. E' già tutta scritta. E' già tutta qui, in questi ritagb di giornale, in questi titoli, in questi volti di uomini politici con gli occhi sbarrati e con la schiuma alla bocca». Se questo fosse davvero il pensiero di Di Pietro, sbaglierebbe su un punto importante, perché le storie, come le partite di, calcio, come le guerre, finiscono solò all'ultimo minuto. La «battaglia di Tangentopoli» è ancora in pieno svolgimento e nessuno può prevedere come finirà. Quello che invece tutti sanno è che, alla fine, le storie le scrivono sempre i vincitori. Silvano Costanzo Mario Chiesa il primo inquisito nell'inchiesta Mani pulite
Persone citate: Antonio Di Pietro, Cesare Previti, Di Pietro, Di Pietro - Non, Mario Chiesa, Rutelli, Silvano Costanzo
Luoghi citati: Italia
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