« Così salveremo Venezia »

« Così salveremo Venezia » Cinque «saggi» presentano le barriere mobili «Mose»: saranno innalzate solo in caso di emergenza « Così salveremo Venezia » Primo sì alpiano contro l'acqua alta ROMA. Dopo un'attesa lunga 30 anni, arriva l'annuncio a sorpresa: Venezia non avrà più «l'acqua alla gola». Il nemico è quello di sempre: l'improvvisa marea. Per combatterla non si dovrà far altro che realizzare il progetto «Mose», elaborato dai cinque saggi che formano il collegio internazionale di esperti. Presentato al Consiglio dei ministri e ai ministeri dei Lavori Pubblici e dell'ambiente, «Mose» è stato illustrato, ieri, alla stampa. La città e la sua laguna: un gioiello che appartiene al mondo intero e la cui salvaguardia è stata definita - come ha ricordato il ministro dei Lavori Pubblici, Paolo Costa - «problema di preminente interesse nazionale». I cinque esperti, Philippe Bordeau, Jean-Marie Martin, Chiang Mai, Ignazio Musu e Pier Vellinga, hanno esposto i principi sui quali si basa il loro studio di difesa dall'acqua alta a barriere mobili. «A differenza di altre barriere contro le inondazioni, realizzate altrove - ha spiegato Bordeau -, quelle del nostro progetto non saranno appariscenti: gran parte delle strutture, infatti, sarà immersa e verrà innalzata soltanto in caso si preveda un'inondazione oltre un certo livello». Le barriere saranno divise in diversi elementi e questo accorgimento semplificherà le operazioni, nonché la manutenzione e la gestione degli impianti. Una caratteristica particolare: gli elementi delle barriere potranno oscillare avanti e indietro rispetto a un asse comune, fissato sul fondale. In questo modo si consentirà al mare stesso di distribuire il carico delle onde e si ridurrà il bisogno di ricorrere a massicce strutture di supporto. A chi gli domandava perché Venezia avesse avuto la «precedenza» sul ponte di Messina, Costa ha risposto: «Ho identificato una procedura che consentirà di fare gli accertamenti necessari per il ponte. Io spero che'la tappa che oggi passiamo, sul percorso veneziano, aumenti la credibilità sul percorso che ho disegnato anche per il ponte sullo stretto». La realizzazione dell'opera, prevista per entrare in funzione con acqua alta eccezionale, ovvero superiore a un metro di altezza, costerà 4 mila 440 miliardi. Un sistema che i cinque saggi hanno definito «efficace» e di «minima influenza sull'ambiente». Soddisfatto si è detto anche il sindaco. Massimo Cacciari, dopo aver ricordato che fu l'amministrazione comunale a chiedere che si formasse questo gruppo internazionale, ha definito lo studio «un documento che testimonia la serietà delle indagini svolte» e ha approvato quanto hanno sottolineato il team degli esperti: «I fondi per la manutenzione ordinaria della città e della laguna - ha detto - non devono essere, in alcun modo, sacrificati alla realizzazione di altri progetti». D'accordo con Cacciari si è dichiarato il presidente della Giunta regionale del Veneto, Giancarlo Galan, che riconosce nel lavoro del collegio «una svolta nei riguardi della questione» e sollecita le autorità: «Adesso bisogna stringere i tempi». Uno studio su cui, finalmente, si potrà lavorare, anche se l'ultima decisione dovrà essere presa dal Consiglio dei mini¬ stri, dopo il parere della Commissione di valutazione di impatto ambientale (Via) che avrà 90 giorni di tempo per esprimersi. A questo riguardo, il ministro dell'Ambiente, Edo Ronchi, mette le mani avanti: «Non vorrei che si confondesse un parere con una decisione». E suggerisce di rimandare gli entusiasmi a dopo che il progetto sarà stato esaminato dai suoi esperti. Intanto, i veneziani, gli italiani, il mondo sono in attesa. Tutti si augurano che non abbia mai più a ripetersi un giorno come quel 4 novembre 1966, quando una massa d'acqua di due metri d'altezza violò monumenti, negozi, case, e devastò, infangando, tutto quello che aveva incontrato sul suo turbinoso percorso. Daniela Daniele I NUMERI PROGETTO ■ COSTO: 4440 miliardi ■ TEMPO DI REALIZZAZIONE: 8 anni ■ OCCUPATI: 10.000persone ■ OCCUPATI A REGIME: 150 persone ■ COSTI DI MANUTENZIONE E GESTIONE: 18 miliardi l'anno ■ NUMERO DELLE PARATOIE: 79 ■ DIMENSIONI PARATOIE: 5 metti di spessore, 20 di larghezza, 30 di lunghezza nel fonda1 le più profondo ■ TEMPO MEDIO DI CHIUSURA: 4 - 5 ore Adesso la decisione finale passa al Consiglio dei ministri ma Ronchi raffredda gli entusiasmi «Valuteranno i nostri esperti» CONCA DI NAVIGAZION Ecco come funzionerà il sistema «Mose» per difendere la laguna

Luoghi citati: Messina, Roma, Veneto, Venezia