« Il tormento è finito » di Maria Teresa Marchese
« Il tormento è finito » L'EX PROCURATORE DI TORTONA « Il tormento è finito » «Adesso provo soltanto amarezza» LMT INCHIESTA dei sassi-kil" ler lo ha distrutto. Avrebbe dovuto essere l'occasione per concludere alla grande una carriera di tutto rispetto e, invece, è come se ognuno di quei sassi, lanciati dal cavalcavia della Cavallosa, lo avesse schiacciato. Non sono ancora le 13 e Aldo Cuva, ex procuratore capo di Tortona - d'ora in poi anche ex magistrato - sta già tornando a casa, a Torino, dopo l'udienza preliminare che lo vede imputato, a Milano, per le irregolarità commesse nella conduzione dell'inchiesta sulla morte di Maria Letizia Berdini. Lui imputato: solo l'idea lo fa rabbrividire. Il magistrato è in treno con il suo avvocato, Sergio Badellino, che lo assiste con il collega Giulio Bianchi. La voce, al telefonino, non è quella di sempre, non quella che rispondeva ai cronisti durante l'inchiesta dei sassi. Il tono è sommesso, dispiaciuto, forse anche imbarazzato. E' come se 58 anni, di colpo, fossero diventati 100. Poche parole, quasi mormorate. Ci racconti com'è andata l'udienza. «Ieri pomeriggio ho preso la decisione di lasciare la magistratura per togliermi di dosso lo stress, un tormento che mi affligge dall'8 ottobre. Non è stato facile. Nella mia vita ho lavorato sempre per rendere un servizio alla società». Che cosa prova? E' deluso? «Provo solo tanta amarezza. Non voglio entrare nel merito di questa vicenda. Spetta ad altri, ora, il compito di valutare. Per quanto mi riguarda, l'epoca delle interviste è finita». E la salute come va, adesso? «Con quell'inchiesta avevo perso la testa, ma adesso va molto bene. Sotto questo profilo, mi sono ripreso. Resta solo un grande dispiacere: quello che si prova quando si è convinti di avercela messa tutta per fare chiarezza, per portare alla luce la verità su un fatto inquietante come l'omicidio di una giovane sposa, morta per un gioco da ragazzi, e invece...». Ma lei c'è riuscito, il processo è attualmente in corso. Non è stato tutto inutile. 0 pensa di no? «No, tutt'altro. Alla magistratura ho dedicato tutta la mia esistenza. Ritengo di aver svolto il mio servizio meritoriamente, al meglio delle mie capacità. Se ho commesso qualche sbaglio è stato per eccesso di zelo nella ricerca della verità. In fondo se oggi abbiamo la possibilità di vedere in faccia gli autori di questo fatto di sangue, credo sia anche merito mio». Pensa che alla fine a Maria Letizia Berdini sarà resa giustizia? E che i responsabili pagheranno? «Spero che i fatti definitivamente mi diano ragione. Credo che i familiari della donna rimasta vittima del lancio dei sassi dal cavalcavia della Cavallosa debbano essere fiduciosi nella giustizia. Come non l'ho persa io, la fiducia nella giustizia, sia umana che divina, così non devono perderla nemmeno loro. La famiglia Berdini ha e avrà sempre la mia solidarietà e spero possa avere anche la giustizia che questo caso merita». Il viaggio in treno è quasi finito. Aldo Cuva sta per tornare nella «sua» Torino adottiva (è messinese), dove vive da molti anni con la moglie e i due figli ormai adulti. Dal capoluogo piemontese, per sette anni, ogni giorno, ha percorso in treno (andata e ritorno) il viaggio verso e da Tortona per raggiungere il suo ufficio alla procura di Tortona, un incarico pesante anche per l'insufficiente numero di collaboratori. Ma le sue richieste alla Procura generale che al suo ufficio fosse distaccato qualche magistrato non hanno mai avuto successo. Maria Teresa Marchese «Con quell'indagine avevo perso la testa Spesi tutte le energie per arrivare alla verità» «Se oggi possiamo vedere in faccia gli autori di quel fatto è anche merito mio»
Persone citate: Aldo Cuva, Berdini, Giulio Bianchi, Maria Letizia Berdini, Sergio Badellino
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