Ulster, i sorrisi di Blair non convincono gli ultrà di F. Gal.

Ulster, i sorrisi di Blair non convincono gli ultrà Fallisce il vertice con gli orangisti a Downing Street Ulster, i sorrisi di Blair non convincono gli ultrà LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' di una bacchetta magica che Tony Blair avrebbe bisogno per riportare l'Ulster sul terreno della stabilità. Neppure il suo incontro di ieri a Downing Street con i rappresentanti delle logge orangiste nordirlandesi è valso a disinnescare quella mina vagante che è l'assedio di Drumcree, entrato ieri nel quinto giorno. I colloqui, nonostante il buon viso sfoggiato da entrambe le parti, non hanno sbloccato l'impasse: il timore è che, nel clima di crescente instabilità, la violenza notturna si acuisca e le fiamme dalle auto e dalle barricate incendiate si propaghino all'intera polveriera nordirlandese. Un portavoce di Blair ha definito l'incontro «perfettamente amichevole e costruttivo», ma ha dovuto ammettere che «le difficoltà restano». I quattro delegati dell'Ordine d'Òrange hanno «chiarito come vedono la situazione», ha aggiunto il portavoce, ma Blair «non era nella posizione di poter capovolgere la decisione della Commissione per le Parate». In altre parole il primo ministro non ha potuto accedere alla richiesta degli orangemen di consentire la loro marcia attraverso la cattolica Garvaghy Road, che separa Drumcree dal centro di Portadown. Il dialogo resta fra sordi, anche se entrambe le parti hanno promesso che «i canali di comunicazione resteranno aperti». E' difficile vedere come e quando la crisi potrà essere risolta. Ieri, per la prima volta, gli «assediami» - centinaia di orangisti che trascorrono la notte nel loro campeggio sempre più organizzato, e che ogni mattina diventano migliaia con l'arrivo di nuovi sostenitori - hanno dato l'assalto agli assediati - le forze di polizia che presidiano il quartiere cattolico con filo spinato e barricate d'acciaio - superando la prima delle tre recinzioni. In pochi minuti è diventato scontro aperto. Ma Drumcree non è l'unica spina nel fianco della neonata pace nordirlandese, messa a dura prova da una marcia che i protestanti fanno dal 1807 e che pretendono di continuare a fare, anche se - in celebrazione com'è della vittoria del Boyne sui cattolici nel 1690 - viene considerata «provocatoria» dai nazionalisti. Tutte le altre città dell'Ulster registrano il ritorno a una violenza che si riteneva relegata al passato. Secondo la polizia ci sono stati, nelle 24 ore fino alle 6 di ieri, altri 64 attacchi contro le forze dell'ordine. [f. gal.]

Persone citate: Boyne, Tony Blair

Luoghi citati: Londra, Ulster