Duello su Pisa

Duello su Pisa Duello su Pisa Fra il Cavaliere ePaissan ROMA. «So che volevano spostarsi a Pisa per fare lì la verifica. Trovo in questo molta coerenza...». Silvio Berlusconi, arrivando al convegno della Confagricoltura, ha sorpreso i giornalisti con questa battuta. «Finalmente una decisione coerente», ha aggiunto il leader di Forza Italia, che ha glissato alla richiesta di ulteriori chiarimenti da parte dei cronisti. Ma a tutti è parso chiaro il riferimento al famoso detto sui «ladri di Pisa». Immediata la replica di Mauro Paissan, capogruppo dei Verdi alla Camera: «Silvio Berlusconi, per polemizzare contro la maggioranza governativa, ha di nuovo citato in modo spregiativo la città di Pisa. Il leader di Forza Italia è recidivo: già qualche mese fa aveva assimilato il nome della città toscana a comportamenti poco raccomandabili. Poiché mi onoro di essere da tre legislature deputato della città della Torre, invito Silvio Berlusconi a smetterla di diffamare una città che ai suoi occhi ha l'unico torto di non avergli mai procurato soddisfazioni elettorali. I pisani, sono sicuro, giocheranno non poco su quel riferimento implicito ai ladri». L'invettiva che Berlusconi ha rivolto ai leader della maggioranza riuniti con Prodi a Palazzo Chigi per la verifica è un detto popolare che affonda le sue radici nella notte dei tempi e che fu «codificato» alla voce «ladro» nella prima edizione nel vocabolario della lingua italiana curato da Niccolò Tommaseo intorno al 1865. Il motto proverbiale è citato anche in una delle più recenti e apprezzata opere sui «modi di dire della lingua italiana» di Carlo Lapucci (pubblicato dall'editore Vallardi). [Agi]

Persone citate: Berlusconi, Carlo Lapucci, Mauro Paissan, Niccolò Tommaseo, Prodi, Silvio Berlusconi, Vallardi

Luoghi citati: Pisa, Roma