Noi vip «lo famo strano»

Noi vip «lo famo strano» «Intimità» su RadioDue, interviste divertite e provocatorie Noi vip «lo famo strano» Confessioni erotiche al microfono ROMA. Ha gli occhi scuri o chiari? Beve molto? Dorme col pigiama o nudo? Ha tatuaggi? Poi il. >no si fa più coinvolgenti; cresce l'intensità emozionale delle domande. L'ha mai fatto in cantina? E in garage? Come vede la donna-donna? Che significa per lei due cuori e una capanna? E tre cuori e una capanna? Fino a raggiungere l'acme con l'interrogativo fatale sulla memorabile prima volta. Con chi? E dove? E come fu? Meglio 'ma donna rovente o una fresca? Meglio la calza a rete o il collant? Ci pensa ancora? Quanto? No. Non è un test psicoattitudinale per commercializzare il Viagra. E non è l'ultimo gioco-quiz sugli italiani e l'amore da fare sotto l'ombrellone, in questo inizio d'estate. Anche se le domande previste arrivano ad essere seicento e il tono di chi le porge è alla Lolita prima maniera, non è neanche un programma erotico, trasmesso da qualche radio libera in cerca di ascolto. E' lo schema base con cui la pubblica, pubblicissima RadioUno della Rai, quella che fu di Gigotti e oggi è di Santalmassi, ha costruito «Intimità», venti interviste condotte da Mascia Musy nascosta dietro la vocina sensuale di ima ragazzetta che si fa chiamare Arianna tutta panna, a uomini famosi e famosissimi, che durano dieci minuti l'una e vanno in onda da lunedì 13 luglio, per quattro setti- mane, tutte le sere, alle 20,30. Nato da un'idea della Musy, attrice di teatro alle prese in questi giorni, a Capri, con uno Stendhal itine¬ rante, e della regista e amica Ludovica Marineo con cui l'anno scorso aveva fatto per la televisione la commedia «Coriandoli peccamino¬ si», «Intimità», prima trasmissione creata per scandagliare propensioni e segreti dell'universo maschile, è un classico divertissement estivo, nient'affatto volgare, un po' provocatorio, a volte divertente. Nelle chat-line erotiche tradizionali è il cliente che chiama la telefonista per farsi intrattenere, qui, invece, è la telefonista che chiama un signore il cui nome viene rivelato solo alla fine per tenere il pubblico col fiato sospeso. Hanno risposto alla telefonata Proietti, Lauzi, Marco Columbro, Battiato, Albertazzi, Verdone, il baritono Ruggero Raimondi, Massimo Dapporto, l'allenatore Eriksson, il musicista Manuel De Sica, Morandi, il direttore d'orchestra Sinopoli, Riondino, il tennista Panatta, l'attore-principe Urbano Barberini, De Crescenzo, il calciatore Casiraghi, Remo Girone, Gigi Marzullo, Tinto Brass. Mascia Musi, donna curiosissima nella vita che ha fatto di questa sua curiosità un'occasione di lavoro, li racconta. Il più divertente è Proietti: la sua prima volta fu in un prato con una pietra in un fianco che gli provocava fitte indicibili. Il più riservato Marzullo, innamorato di Caroline di Monaco. Il più sincero Manuel De Sica: è il solo ad ammettere di averlo fatto, una volta, al telefono. Morandi confessa di guardare per prima cosa il sedere di una donna, Columbro le pieghe della bocca, Dapporto, sarà il ricordo di quel seduttore di suo padre?, la scollatura del tailleur. Ad Urbano Barberini, da vero principe, piace dare ordini, a Riondino piace farlo su un tavolo coperto di noci, a Verdone piace con accompagnamento di musica rock. Albertazzi ammette di essere un eccitatore ma poi, al dunque, è meglio uno più pratico. Casiraghi, alla moda di «Full Monty», confessa che, se pagato, farebbe volentieri uno spogliarello. Simonetta Robiony CARLO VERDONE Gli piace farlo, sebbene non alla maniera dei due coatti di «Viaggi di nozze» Adora la musica rock prima, durante e dopo GIGI PROIETTI La prima volta fu in un prato: un sasso lo tormentava, ma sopportò in silenzio per non distrarre la compagna PIER LUIGI CASIRAGHI E' stato suggestionato anche lui dalla moda di «Full Monty» e, tra un gol e l'altro, se pagato, farebbe volentieri lo spogliarello integrale

Luoghi citati: Capri, Monaco, Roma