Wenders

Wenders Wenders «E'un incubo io sono uscito» Wim Wenders L'anno scorso, al festival di Cannes, «Funny Games» di Michael Haneke veniva proiettato da meno di mezz'ora quando Wim Wenders, che era tra gli spettatori, si alzò e lasciò la sala spiegando perché: «Questo film è un incubo. Se ho un incubo, io cerco di svegliarmi, mi alzo: so che riaddormentandomi subito ripiomberei nell'incubo. Andandomene, ho voluto sottrarmi all'incubo». Da tempo Wenders è convinto che il consumo della violenza caratterizzi il cinema contemporaneo; sostiene che censure o proibizioni sarebbero inutili; si augura che il pubblico finisca per stancarsi della violenza e prenda a consumare qualcos'altro. Il regista austriaco di «Funny Games» è invece certo del contrario: dice che se trasformi la violenza in merce, in bene di consumo, la rendi meno allarmante, la eufemizzi, la esorcizzi, la disattivi; e dice d'aver voluto sottrarre la violenza alla de-realizzazione dei media, restituendola alla sua verità. Wim Wenders

Persone citate: Games, Michael Haneke, Wenders, Wim Wenders

Luoghi citati: Cannes