L'automobile parcheggiata non inquina di Oreste Del Buono
L'automobile parcheggiata non inquina LA LETTERA PI O.d.B. L'automobile parcheggiata non inquina Ormai da un secolo il destino di Torino è indissolubilmente legato all'industria automobilistica, tanto che l'ormai mitica fabbricasimbolo del Lingotto, finito il suo ciclo produttivo, è stata intelligentemente convertita in centro culturale di prim'ordine. Nell'area torinese gravitano, oltre alla Fiat, carrozzerie, centri di stile, industrie dell'indotto, tanto che si può dire che tutta la produzione mondiale è influenzata in qualche modo da quello che si fa a Torino... Franco Ramella Pajrin, Torino VA tutto bene, insomma? Evidentemente no, perché lei gentile Signor Ramella Pajrin non pare affatto contento. E si e ci chiede: «Si può immaginare una Torino senza automobili?» insiste: «Sarebbe addirittura più aderente alla realtà se nello stemma della città invece del Toro apparisse un'automobile rampante». Ma lei passa presto a farci le sue rimostranze. I soli a non accorgersi di questa situazione sono i miopi amministratori locali che non tralasciano occasione per mortificare l'uso degli automezzi. Gli automobilisti pagano fior di tasse e balzelli vari ed ogni giorno si vedono aggiungere qualche divieto. Si era cominciato bene con l'istituzione della sosta a pagamento, a disciplinare i posteggi. La presenza stessa dei controllori Atm aveva scoraggiato la sosta selvaggia, ma poi con l'estendersi delle isole L'autoparchenon in mobile ggiata quina pedonali si è esagerato ed ora in centro non si trova più posto per parcheggiare nemmeno a pagamento. I posteggi sotterranei chiudono alle 21, ma, se fossero automatizzati come quello del Lingotto, potrebbero rimanere aperti in continuità. «L'area Nord di piazza Castello la si vuol trasformare in giardino, mentre insieme con la piazzetta reale sarebbe un ottimo parcheggio, il cui allestimento costerebbe quasi niente ed in ottima posizione per chi deve recarsi negli uffici pubblici o a teatro. Viceversa c'è un progetto per fare un parcheggio sotterraneo nei Giardini Reali, il che significa mettere a soqquadro un giardino già esistente per ottenere, con costi piuttosto alti, un parcheggio fuori zona in un futuro piuttosto lontano. In piazza Castello nello spiazzo davanti a palazzo Madama, si possono sistemare aiuole, panchine ed anche un parcheggio, mentre davanti alla Prefettura sarebbero disponibili altri posti macchina. Gli automobilisti che girano come pazzi alla ricerca di un posto in cui fermarsi inquinano, mentre le vetture ferme e bene ordinate non disturbano nessuno...». Trasmetto il suo pensiero a chi di dovere, gentile Signor Ramella Pajrin. Oreste del Buono
Persone citate: Franco Ramella, Ramella
Luoghi citati: Torino
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