Se ne va la «regina» Tina Brown di Andrea Di Robilant
Se ne va la «regina» Tina Brown «New Yorker» Se ne va la «regina» Tina Brown T WASHINGTON INA Brown, la «regina» del New Yorker, lascia la guida del più famoso settimanale del mondo. La notizia è stata confermata ieri dall'editrice Condé Nast dopo che si era chiacchierato per mesi delle sue possibili dimissioni. La giornalista inglese ha guidato il New Yorker per sei anni, portando la testata a livelli di vendita record (800 mila copie). In compenso, la raccolta pubblicitaria è stata deludente: la rivista ha continuato a perder soldi. Prima di arrivare al New Yorker la Brown era stata chiamata da S..I. Newhouse, il padrone della Condé Nast, a rilanciare il mensile VanityFair. Cosa che fece egregiamente, portando quella testata storica ad un grande successo di pubblico. Nel 1992, il grande salto: Newhouse le diede l'incarico di svecchiare il New Yorker. La Brown portò una verve alla rivista che non si vedeva dagli Anni Trenta e Quaranta. Introdusse il colore e la fotografia nelle pagine ipercompassate del vecchio settimanale. La rivoluzione provocò il risentimento della vecchia guardia, rimasta affezionata all'alone di eleganza polverosa della rivista. Ma la neo-direttrice fu presto gratificata dalla curva delle vendite, in costante ascesa. La Brown era di manica larga. Non badava a spese pur di avere un bel reportage. E i costi di gestione sotto la sua guida, anziché ridursi, continuarono ad aumentare. Allo stesso tempo la crisi della pubblicità, che ha colpito un po' tutti i settimanali, non risparmiava il New Yorker. E pare che il signor Newhouse fosse da tempo stanco di perdere miliardi ogni anno. La Brown ha intenzione di formare la propria società nel settore multimediale, in associazione con la Miramax (Disney). Andrea di Robilant
Persone citate: Brown, Disney, Tina Brown
Luoghi citati: Washington
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