Quella rivoluzione russa che cambiò l'arte e il teatro

Quella rivoluzione russa che cambiò l'arte e il teatro Futurismo a Il Milano: in mostra la grande stagione che scosse Pietroburgo nel primo '900 Quella rivoluzione russa che cambiò l'arte e il teatro Il bozzetto di Tatjana Bruni per il balletto «Il bullone» L MILANO INDIRIZZO è piazza dei Decabristi 39 a Pietroburgo. Non è un posto qualsiasi perché è lì che nel primo decennio del secolo la grande attrice russa Vera Kommissarzhevskaja chiamò a raccolta Blok, Meyerchold, Sudejkin e altri per le mitiche stagioni del suo teatro simbolista che diedero vita per esempio a La baracca dei saltimbanchi di Blok, a Suor Beatrice di Maeterlinck. Ed è ancora lì, a quell'màirizzo che meno di dieci anni dopo, esattamente nel dicembre del 1913, nel medesimo Teatro Luna Park, vanno in scena Vittoria sul sole e Vladimir Majakovskij, una tragedia, cioè l'atto di nascita del futurismo russo. Continuità topografica, ma anche continuità artistica. Lo diceva già Angelo Maria Bipellino, lo ribadisce Vittorio Strada: il futurismo e tutte le avanguardie russe nascono dalle ceneri del simbolismo. Il filo artistico non si spezza del tutto e soltanto la Rivoluzione del 1917 contrabbanderà il nuovo teatro, la nuova arte in contrapposizione al passato. Non è che una delle tante riflessioni che possono emergere dalla importante mostra Polifo nia. Da Malevic a Tatjana Bruni 1910-1930. Bozzetti teatrali dell'avanguardia russa. Cioè 150 opere fra bozzetti teatrali, costumi, manifesti, fotografie d'epoca, libri futuristi allineati al Pac, il padiglione d'arte contemporanea di Milano, visibili fino al 13 settembre. E' una straordinaria raccolta di opere dei più grandi artisti russi di inizio secolo: Malevic, Tatlin, Filonov, Juri Annenkov, Nina Kogan, Petrov-Vodkin, per non parlar di Sergej Ejzenstejn e dei suoi bozzetti per la commedia Il messicano e di Grigorij Kozincev, fondatore con Trauberg della Feks, la fabbrica dell'attore eccentrico. E' una vivida testimonianza su una stagione unica e mitica del teatro del '900. Quando, in rivolta con la tradì- zione ottocentesca, come scrive Vittorio Strada nel suo saggio in catalogo (Electa), i registi (Meyerchold, Tairov, Evreinov, Vachtangov) presero il sopravvento e fondarono la nuova scena del ventesimo secolo. E gli artisti pietroburghesi, raccolti nella Unione della Gioventù, soprannominatisi «budletjane» (futuristi), diedero vita alla nuova opera d'arte totale. Con Vittoria sul sole che riunisce le scene e i costumi di Malevic, la musica di Matjushin e il testo di Krucionich; con la tragedia Majakovskij che per scene e costumi vede collaborare Pavel Filonov e Olga Rozanova. Due anni prima per La storia dello Zar Maksimilian decoro e costumi erano stati affidati a Tatlin. Dopo la Rivoluzione per Le cocu magnifique Meyerchold avrebbe voluto le scene costruttiviste di Ljubov Popova, Tairov non avrebbe fatto a meno di Aleksandra Ekster per il suo Teatro da Camera. Cubismo, futurismo, suprematismo nascono dunque dal ribollire teatrale di quegli anni. Basta osser- vare gli straordinari costumi di Malevic per Vittoria sul sole, già costruiti come assemblaggio di figure geometriche, per intuire le sublimi astrazioni che nasceranno appena due anni dopo: i quadrati neri, i rettangoli rossi, i triangoli blu. In mostra sarà proiettato anche il filmato di una ricostruzione teatrale di Vittoria sul sole creata a Los Angeles nel 1980. Chi invece è a Mosca di questi tempi può vedere il provocatorio tentativo di allestimento realizzato dal Teatro della Gioventù. Arrivano dal Museo Statale dell'Arte Teatrale e Musicale di San Pietroburgo e da alcune collezioni private gli oggetti esposti al Pac e gettano anche una nuova interessante luce su un aspetto spesso trascurato dell'avanguardia russa: la danza. Fu certamente il lato più debole dell'innovazione artistica, la prima a rientrare nei ranghi della tradizione. Ma per una breve stagione anche i danzatori e i coreografi si ribellarono alla tradizione. In mostra si possono aminirare i costumi e le scene disegnati da Leonid Cjupjatov per il Turbine rosso, balletto rivoluzionario andato in scena nel 1924 all'ex Teatro Marijnskij e coreografato da Fiodor Lopuchov. Si deve a lui la creazione del «sinfonismo coreografico» che poi in America, George Balanchine, suo allievo, avrebbe trasformato in balletto concertante. Si deve sempre a lui la coreografia del Bullone, balletto di Dmitrij Shostakovic per il quale Tatjana Bruni disegnò scene e costumi: i bozzetti che chiudono la mostra. Ebbe poca fortuna il Bullone, poche repliche. Chissà, forse c'era il timore che l'eroe negativo del balletto, il sabotatore Ljonka, scioperato e beone che blocca la fabbrica gettando un bullone negli ingranaggi, apparisse troppo simpatico al pubblico. Ma nei costumi, ricorda Nicoletta Misler nel saggio in catalogo, «Tatjana Bruni, attraverso l'uso di una diversa cifra stilistica per i "buoni" e per i "cattivi" è riuscita a esprimere le due diverse tendenze espressive del teatro d'avanguardia, quella rigidamente geometrica e quella plastica, usando per i "buoni" una riduzione minimale e simbolica del costume che permette al corpo di esprimersi liberamente, e per i "cattivi" una complessità e pesantezza dei costumi che li rende goffi e rigidi come manichini». Sergio Trombetta Il Milano: in mostra la grande stagioQuene ottocentesca, me scrive Vitto Strada nel suo gio in catalogo cta), i registi (Mechold, Tairov, einov, Vachtangov) sero il sopravvento e darono la nuova scena ventesimo secolo. E gli sti pietroburghesi, raccolnella Unione della Giotù, soprannominatisi «bujane» (futuristi), diedero villa nuova opera d'arte totale. Vittoria sul sole che riunisce cene e i costumi di Malevic, la sica di Matjushin e il testo di cionich; con la tragedia Mavskij che per scene e costumi e collaborare Pavel Filonov e a Rozanova. Due anni prima La storia dello Zar Maksimi decoro e costumi erano stati dati a Tatlin. Dopo la Rivolue per Le cocu magnifique yerchold avrebbe voluto le ne costruttiviste di Ljubov ova, Tairov non avrebbe fatto eno di Aleksandra Ekster per uo Teatro da Camera. Cubi, futurismo, suprematismo cono dunque dal ribollire teae di quegli anni. Basta osser- che cvare gli straoMalevic per Vcostruiti comfigure geometsublimi astrano appena dudrati neri, i triangoli bluproiettato ancricostruzione sul sole crenel 1980. Chdi questi tprovocatolestimeTeatro ^Malevsegni d ^Malevic e Ejzenstejn segni d'avanguardia l

Luoghi citati: America, Los Angeles, Milano, Mosca, Pietroburgo, San Pietroburgo