Il mattone sta rialzando la testa

Il mattone sta rialzando la testa Secondo Nomisma ripartono le compravendite e gli immobili rendono di più Il mattone sta rialzando la testa Ma l'Uppi denuncia: la burocrazia frena gli sgravi BOLOGNA. Il mercato immobiliare rialza la testa. E il popolo dei Bot ricomincia ad investire nel mattone. Oltre ai privati, che destinano parte delle risorse liberate dalla vendita di titoli pubblici all'acquisto di seconde case, soprattutto nelle località turistiche, a risvegliare il settore sono le operazioni cross-border degli investitori stranieri, attratti anche dalla messa sul mercato del patrimonio pubblico immobiliare. Nel 1997, le compravendite sono state 523 mila, poco al di sotto del livello record raggiunto nel 1992 con 550 mila operazioni. E per il '98 le previsioni sono di una crescita della domanda. «Se nel complesso la dinamica dei prezzi resta stabile, quella delle transazioni è molto attiva: dal '97 al '98 l'aumento è dell'8,2%», rileva Gualtiero Tamburini, responsabile dell'osservatorio immobiliare di Nomisma, che ieri ha presentato il rapporto quadrimestrale. L'aumento della domanda non avrà ripercussioni sui prezzi che resteranno sostanzialmente stabili. Merito di un'offerta molto ricca e articolata che premia gli edifici di qualità. Nei dodici mesi considerati dal rapporto (dal maggio '97 al maggio '98), i prezzi sono aumentati mediamente dell'1,1% in termini nominali, grazie al +1,4% registrato nell'ultimo semestre. Un incremento che non compensa l'aumento dei prezzi al consumo risultato pari all'1,9%, ma che pure assorbe la limitata perdita (meno 0,2%) registrata nella seconda parte dello scorso anno. «Il dato più eclatante degli ultimi sei mesi - sottolinea Tamburini - è il deciso incremento dei rendimenti di tutte le tipologie immobiliari». La ripresa di redditività supera mediamente il 9% annuo lordo per gli esercizi commerciali, si attesta al 5,8% per le abitazioni e al 6,4% per gli uffici. Le prospettive di rendimento potrebbero aumentare se, come promesso dal ministro Visco, si atienuerà la pressione fiscale sulla casa. «11 peso del fisco è eccessivo: quello formale si aggira sul 50-60%. Dico formale perché - spiega Tamburini - il Secit ha stimato un'evasione nel settore sull'ordine del 50%. Se l'elusione fosse colpita, le tasse sulla casa potrebbero essere dimezzate». A ridare ossigeno al settore, anche la ripresa del mercato I delle costruzioni per il quale Nomisma prevede un aumento del 23%, trainato dagli sgravi fiscali. Ma secondo l'Uppi, l'Unione piccoli proprietari immobiliari, le ristrutturazioni scontate sono un flop. «I troppi passaggi burocratici, fino a 46, prima di poter accedere agli incentivi rischiano di non fare decollare l'iniziativa del governo» denuncia il segretario nazionale Alberto Zanni, per il quale anche l'aliquota Iva al 20% non è un grande incentivo. Al 30 giugno scorso, le domande per sgravi fiscali presentate ammontano a 130 mila, con in testa l'Emilia Romagna (21.200) seguita dalla Lombardia (20.500). Fanalino di coda la Sardegna con sole 1020 domande. Marisa Ostolani

Persone citate: Alberto Zanni, Gualtiero Tamburini, Marisa Ostolani, Tamburini, Visco

Luoghi citati: Bologna, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna