La città vinta con un asso di cuori

La città vinta con un asso di cuori Nel New Mexico, un venditore di panini è diventato sindaco grazie a una mano a carte La città vinta con un asso di cuori A Estancia l'ultimo ballottaggio è un poker ESTANCIA (New Mexico) DAL NOSTRO INVIATO Quando vide l'asso di cuori, Jim Farrington capì che si sarebbe portato via il piatto. La posta in palio era la sua città, Estancia, New Mexico: 988 abitanti, quattro pietre, duecento massoni, polvere di stalle, uno sceriffo di nome Bobby Chavez e una legge che preferisce un gioco d'azzardo al ballottaggio elettorale. Per arrivare dal sindaco Jim, come lo chiamano in paese, e farsi raccontare la storia dell'asso di cuori che gli ha fatto vincere il municipio bisogna raggiungere Albuquerque, poi guidare sulla Interstate 40, verso Est. Uscire a Moriarty e immettersi sulla 41, che le mappe assicurano esiste, infatti (più o meno) c'è e porta a Sud, attraversando il nulla. L'unica cosa che appare, dopo un bel tratto, è un cartello con la scritta «Hooker» a 2 miglia. Poiché in americano «hooker» sarebbe una prostituta (letteralmente: una che aggancia) prosegui chiedendoti se davvero c'è una signora che riceve nel deserto, ma finisci per trovarti di fronte alla baracca un indiano fabbricante di ami da pesca (letteralmente), di nome Savage e di carattere selvaggio. Avanti, allora, verso Estancia, la città conquistata con una mano di poker. La annuncia un cartello di benvenuto che proclama: «Questo è il vero cuore del New Mexico, qui, nel 1922, è avvenuta l'ultima impiccagione dello Stato». Adesso c'è una main Street polverosa da villaggio del Far West, dove si affacciano il negozio della parrucchiera Sue e il videonolo di Rosalie, la pizzeria Dragon's e la redazione del giornale locale: il «Citizen». All'iniziò e alla fine della strada, un emblema massonico e la scritta «loggia 33». E\ùna vecchia tradizione dèi luogo, datata 1907. Si sentono soli, tra balle di alfa alfa e piantagioni di fagioli, e allora si affiliano: c'è anche lo stemma del Rotary, piazzato su un recinto di case mobili, quelle che ti affiancano in autostrada traslocando vite dal Colorado all'Arizona. Per chiedere del sindaco si va in comune, ma l'usciere risponde: «E' a bottega». Jim Farrington ha una paninoteca, confeziona e vende sandwich, tutti i giorni dalle undici alle due. Bisogna aspettare che abbia finito di farcire per farsi raccontare la storia dell'asso di cuori. La storia è che i candidati sindaco di Estancia erano cinque. Jim era il detentore della carica, ereditata da un dimissionario. Lui sarebbe una specie di democratico, ma più che altro un convinto fautore del «laissez faire», nel senso che in due anni e mezzo non ha toccato niente e la città è ancora in piedi e prospera. Modello Clinton. In una elezione del genere, pare non contino i partiti, ma le persone. Se hai una famiglia numerosa, sei già a buon punto. Avversari veri: uno. Anzi, una: JoAnn Carlson, pompiera volontaria, sostenitrice di una leadership più autorevole e interventista «per portare Estancia nel nuovo millennio». Alle urne. Sessantotto voti a testa per Jim e JoAnne. Ballottaggio? Lo sceriffo Bobby Chavez consultò la legge del New Mexico e disse: «Non si vota più, si gioca». Il codice prevede infatti che i candidati in parità se la disputino con un «game of chance», un gioco affidato alla sorte. Uno qualunque: dadi, carte, pari o dispari, se la prima che passa è bionda fai il sindaco tu, se è bruna io, se è rossa riproviamo, se è calva lasciamo la città. Il problema fu che Jim e JoAnne avevano visioni opposte su tutto: bipolari anche nel gioco. Lei voleva i dadi, lui il poker. Lei obiettò: non sono capace. Lui disse: una mano secca, senza cambiare le carte, le giriamo e chi ha il punto più alto governa. Intervenne il giudice del paese. Decretò: si tiri la moneta, chi vince sceglie. Jim prese testa, JoAnne croce. La fortuna era già con lui. Uscì testa: fu poker. Andarono in municipio. Trasportarono in mezzo alla stanza un tavolone di legno. Ci misero sotto una tacchia, perché zoppicava. Accorse più gente di quanta aveva votato, per assistere alla mano di poker. JoAnne protestò per l'ultima volta, ma la legge è legge. Stettero in piedi, ai due lati del tavolo: l'ultimo duello nella città dell'ultimo impiccato. Gli ultimi, a essere precisi. Erano tre messicani, come era facile immaginare. La storia è riportata in un libro su Estancia conservato nella biblioteca comunale dove, curiosamente, ci sono solo bambini. Il libro ce l'ha in ostaggio un John di anni sette e vuole leggere lui, a voce alta: «Nel settembre del 1921 cinque messicani entrarono, fuori orario, nel negozio dei Coury a Duran. Uno di loro chiese da bere. Il signor Coury andò nel retro a riempire un bicchiere d'acqua. Quando tornò, l'uomo a cui lo porse gli sparò». Pausa. Contrizione. Ancora il piccolo John: «La moglie lottò, Il figlio scagliò barattoli contro gli aggressóri, mettendoli in fuga. Quattro di loro (Francisco Vaisas, Ysidro Merando, Luis Medrano e Carmen Reuteria) furono catturati, processati e condannati a morte dal giudice Edwin Mechem. Vaisas fu graziato. Gli altri furono impiccati la mattina del 18 luglio 1922, alle sette. Due di loro sono sepolti nel cimitero di Estancia. Dovrebbero riposare in pace. Si fece silenzio nell'aula comunale. Qualcuno tagliò il mazzo e lo mischiò. Jim non ricorda più chi sia stato, o preferisce non dirlo. A giudicare dalle carte che distribuì, o era un monco o era un baro. Ognuno dei due candidati ebbe le sue cinque, coperte. Cominciò a voltarle JoAnne e apparve un cinque di cuori. Jim rispose con un quattro di cuori. Seguirono altri tre cuori a testa. Il «monco» (o il baro) non doveva aver separato i semi. La carta più alta di JoAnne era un dieci, quella di Jim un nove. Erano all'ultima, potevano fare coppia o, come sembrava più probabile, colore. In questo caso, avrebbe vinto chi aveva la carta più alta. Lei girò un otto. Di cuori, ovviamente. Lui: l'asso. Il piatto era suo. Disse una frase non esattamente memorabile: «giustizia è fatta». Almeno secondo lalegge del New Mexico. JoAnne tornò a casa, dove esercita una leadership forte sul marito. Tentò un ricorso ma, non essendo una giocatrice, non eccepì che le carte erano state mescolate male, preferendo attaccarsi a un cavillo sulla residenza anagrafica di Farrington. Perse nuovamente. Jim ha ripreso a governare alla sua maniera: farcendo panini e lasciando che le cose procedano. Dice che Estancia non è esattamente una polveriera. L'unico rischio è la prigione privata, a poche miglia, con mille detenuti. Se scappano, sono più numerosi della popolazione locale. L'ultimo provvedimento del consiglio comunale è stata la concessione di una licenza per fuochi artificiali, non esattamente una questione di vita o di morte. Il sogno di Jim sarebbe riaprire il cinema, di cui si è occupato fino a otto anni fa, prima di passare alla ri¬ storazione. Gli piacerebbe, anche, giocare a carte con gli amici, qualche sera, ma dopo quella mano di poker nessuno più lo vuole al tavolo. Aveva promesso che sarebbe intervenuto per modificare la legge con cui ha vinto la carica, poi ha lasciato perdere. Con il caldo e l'umidità che c'è qui, un sindaco pigro è il minimo. La vita procede ugualmente. Il «Citizen» annuncia in prima la nascita di Westley Lehman, figlio di John e Maria, e, all'interno, dedica due pagine al bollettino dei pescatori. Qualche miglio a nord, nella prateria, Hooker Savage legge avidamente. Il sindaco Jim accompagna orgoglioso alla Main Street della sua città e si congeda con questa massima filosofica: «La fortuna bisogna lasciarla venire». Saluta con la mano, mentre il retrovisore si mangia i muri color sabbia della sua città da film, con il cinema o senza. Gabriele Romagnoli La legge prevede che i 2 candidati più votati si disputino la carica con un gioco d'azzardo Jim Farrington s'ispira a Clinton: farcisce sandwich e lascia che il Paese prosperi da solo UTAH :\i ALBUQUERQUE ARIZONA ® SANTA FE O ©MORIARTY © ESTANCIA NUOVO MESSICO ILTAST TEXAS A Estancia, nel New Mexico, può accadere che II sindaco venga scelto dopo una partita a poker. E' la legge che prevede che l'ultimo ballottaggio tra i candidati più votati si decida con un gioco d'azzardo