Meno drogati, ma è allarme ecstasy di R. Cri.
Meno drogati, ma è allarme ecstasy Relazione del ministro Turco: 131 mila persone in cura nei Sert nel '97 Meno drogati, ma è allarme ecstasy Boom delle sostanze sintetiche tra i giovanissimi ROMA. Diminuiscono i tossicodipendenti ma aumenta il consumo di ecstasy, calano le morti ma cresce il numero di persone che si rivolge ai servizi pubblici Sert. Eccolo, 2 pianeta droga in Italia, così come lo ha fotografato la relazione annuale presentata al Parlamento dal ministro della Solidarietà sociale Livia Turco. Dopo aver superato quota 200 mila aU'inizio degli Anni Novanta, il numero di consumatori abituali di stupefacenti si riduce in maniera costante. Coloro che si sono rivolti ai Sert nel '97 sono stati 131.717, il 40% in più rispetto al '91, per la maggior parte maschi (86%). Le vittime lo scorso anno sono state 1153, contro i 1566 del '96. Tra i tossicodipendenti, inoltre, aumenta il numero degli ultratrentenni e" di minorenni. La sostanza stupefacente più usata da coloro che si sono rivolti ai Sert è ancora l'eroina (86,7%), seguita da cannabis e cocaina. Ma, sempre nell'anno in oggetto, sono stati 2969 i giovani se¬ gnalati ai prefetti per uso di ecstasy. «Per la lotta alla droga conta molto la stabilità politica - ha detto il ministro Turco -. Se ogni giorno si fa una verifica di maggioranza a farne le spese sono leggi come quelle sul fondo nazionale per la lotta alla tossicodipendenza e quelle sulla prevenzione». Un boom nell'uso di droghe si registra invece tra i nùlitari. Sono soprattutto i giovani in servizio di leva (81,1%) i maggiori consumatori. Se aumenta il numero di tossicodipendenti che si rivolge ai Sert, diminuiscono coloro che fanno appello alle comunità di accoglienza: 22.375 nel '97 contro i 22.435 del '96. Ciò è dovuto, rileva il rapporto, anche a una diminuzione delle strutture socio-riabilitative. Aumenta, inoltre, il numero dei tossicodipendenti fermati in base alla nuova legge sull'uso personale di droga: 174.066, 34 mila in più rispetto al '96. Le regioni che guidano questa classifica sono Lombardia e Lazio. Risulta infine in dimi¬ nuzione il numero di casi di Aids da attribuire all'uso di droga (nel '96 il 70%, nel '97 il 65,5%), così come quelli di infezione da Hiv (16% nel '97 contro il 28,8% nel '96). Ma è soprattutto il consumo delle nuove droghe dai nomi seducenti (ecstasy, ève, love drug, tnt ecc.) a preoccupare gli addetti ai lavori. «Si pongono problemi di aggiustamento nei servizi per le tossicodipendenze - sostiene lo psichiatra Luigi Cancrini -. In futuro bisognerà dare più spazio all'intervento psicoterapeutico che a quello medico-farmacologico». Don Mario Picchi, fondatore del Centro italiano di solidarietà, invita a «mettere da parte lo scontro fra proibizionisti e antiproibizionisti» e a «dedicare più attenzione alla persona». Duro, infine, il commento del Coordinamento radicale antiproibizionista: «L'emergenza in fatto di tossicodipendenza è rappresentata dalle vecchie politiche e non, come dice il nùnistro Livia Turco, dalle nuove droghe». [r. cri.]
Persone citate: Livia Turco, Luigi Cancrini, Mario Picchi, Turco
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