Immigrati, nessuna sanatoria

Immigrati, nessuna sanatoria Il premier: ma il fenomeno non è superiore a quello di altri Paesi europei Immigrati, nessuna sanatoria Prodi: saranno valutate le posizioni di chi lavora ROMA DALLA REDAZIONE Non ci sarà l'ennesima sanatoria per gli immigrati. Il governo non intende farla. E' quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio durante il question time alla Camera. «Si tratta - ha precisato Romano Prodi, rispondendo a una interrogazione del leghista Enrico Cavaliere - di attuare i principi contenuti nella nuova legge suU'immigrazione, prestando attenzione alla particolare situazione degli stranieri, già presenti in Italia, che dimostrino un valido inserimento nel mercato del lavoro». Il governo, ha sostenuto il presidente, «è consapevole della consistenza deU'immigrazione irregolare e delle proporzioni assunte dal fenomeno della partecipazione di immigrati irregolari alle attività delinquenziali nelle grandi città del Centro-Nord». E proprio questa consapevolezza è stata «uno dei principi ispiratori» della nuova legge, ap¬ provata nello scorso marzo. Prodi ha anche ricordato che, nel quadro della programmazione triennale approvata lo scorso 26 giugno dal Consiglio dei ministri, sono indicati gli orientamenti di massima sui quali il Parlamento è chiamato a esprimere il suo parere per poi procedere all'adozione del decreto sui flussi '98. Tra questi orientamenti, c'è anche quello che prevede la possibilità di comprendere, nel contingente '98, lavoratori stranieri che dimostrino di essere già presenti in Italia prima dell'entrata in vigore della nuova legge, con rapporti di lavoro in corso oppure con un formale impegno di assunzione, comprovato dal datore di lavoro. Di qui l'ipotesi - subito circolata - che potesse esserci una nuova sanatoria. L'arma per scoraggiare gli arrivi clandestini, ha rilevato ancora il presidente del Consiglio, è «l'applicazione degli strumenti di contrasto deU'immigrazione clandestina e dello sfruttamento criminale dei flussi migratori», con il rafforza¬ mento dei controlli alle frontiere e una severa normativa in materia di espulsioni. Prodi ha, quindi, indicato i «presupposti fondamentali per una corretta politica di immigrazione». Ovvero: da un lato, «l'intensificazione dell'iniziativa italiana sul piano internazionale, per la definizione degli accordi di ammissione e per la cooperazione allo sviluppo con i Paesi di provenienza degli immigrati; dall'altro, un'attenta programmazione degli ingressi legali, nell'ambito delle quote stabilite». Ma quali dimensioni ha il fenomeno che tanta mqiiietudine sta provocando? Lo ha riferito lo stesso Prodi: dal 1° giugno ad oggi, sono sbarcati a Lampedusa 1045 clandestini, la metà, presumibilmente, marocchini. A Pantelleria 820 clandestini, 532 di presunta cittadinanza marocchina. Un fenomeno, per ammissione dello stesso Prodi, «non certo superiore a quello di altri Paesi europei». Dopo il question time, Prodi ha incontrato i ministri dell'Interno, Napolitano, e della Giustizia, Flick; con il primo ha parlato, in particolare, della collaborazione con le autorità tunisine suU'immigrazione clandestina proveniente dal Nord Africa. Irritato il sindacato di pohzia, Sap. In una nota, diffusa in serata, l'organizzazione accusa: «La tanto decantata nuova legge non sta producendo alcun miglioramento, mentre le dichiarazioni di Prodi, in merito a presunti accordi internazionali, vedono un governo molto più incline a sottovalutare il problema». Per gli immigrati nessuna sanatoria

Persone citate: Enrico Cavaliere, Flick, Napolitano, Prodi, Romano Prodi

Luoghi citati: Italia, Lampedusa, Nord Africa, Pantelleria, Roma