Prodi: pene più dure per i piromani

Prodi: pene più dure per i piromani Il capo del governo: «Molti roghi sono dolosi: aspettano la sera, quando gli aerei non possono volare» Prodi: pene più dure per i piromani Ma Sicilia e Sardegna sono di nuovo in fiamme ROMA. Da una parte i piroinani, dall'altra non solo vigili del fuoco e Canadair, ma da ieri anche il governo. Sull'emergenza incendi è intervenuto il presidente del Consiglio Romano Prodi, che ha risposto ad alcune interrogazioni durante il «question time» e ha promesso pene più pesanti contro chi appicca il fuoco ai boschi. Ma gli incendi continuano, soprattutto in Sardegna e in Sicilia. Un'emergenza provocata scientificamente da chi ha interesse a veder bruciare pinete e macchia mediterranea, con fronti di fuoco lunghi chilometri e il panico tra la gente, in zone affollate - di questa stagione da migliaia di turisti. Una manovra speculativa, evidentemente. In Sardegna, gli incendi più grossi sono tutti vicini a località turistiche: ieri mattina, ad esempio, si è deciso di sgomberare 600 villeggianti da Santa Margherita di Pula. Lo stesso Prodi - che ha dovuto affrontare anche la spinosa questione dei Canadair - ha detto che è '(oggettiva l'origine dolosa degli incendi. I dati disponibili sulla dinamica dei fuochi, che si sviluppano solitamente all'approssimarsi delle ore serali quando i mezzi aerei non possono volare, in presenza di condizioni climatiche favorevoli agli incendi (siccità e forte vento) e con numerosi punti di innesco, lino a 15 per incendio, non lasciano dubbi circa l'origine dolosa di una parte notevole di questi incendi». Un fenomeno di fronte al quale «si manifesta la necessità di rivedere e inasprire le norme penali in materia di incendi boschivi e il Governo presenterà proposte in questo senso». Le cifre: Prodi ha parlato di un «trend che ha avuto un picco di 200 mila ettari bruciati nel '93 poi calati nel '94, '95 e '96 fino ad essere 43.000 e 57.000 ettari. Nel '97 si è avuta una crescita di incendi invernali dovuti alla siccità. Non c'è quindi una tendenza forte alla crescita, c'è però un problema drammatico, elevatissimo, che si perpetua da tempo». Che fare, allora? Aumentare le pene, per intanto (attualmente chi incendia rischia da 3 a 7 anni). Potenziare le strutture antincendio, impegnarsi «alla formazione della cuitura della sicurezza e della prevenzione», «migliorare la rete territoriale di protezione civile in funzione del coordinamento». E se non dovesse bastare, «potrebbe essere una buona idea quella di ricominciare ad avvalersi dell'aeronautica militare», come dice Valdo Spini, presidente della Commissione Difesa della Camera. Il bollettino di guerra intanto parla di emergenza massima nella zona intorno a Palermo, tra Boccadtfalco e Baida, zona di boschi e villette peraltro già bruciata nei giorni scorsi (ma il fronte del fuoco era ieri sera di oltre un chilometro). E di un arresto nel Siracusano: un pastore, in lite con i padroni dei terreni incendiati. Sicuramente dolosi anche i fuochi che nel Salento, in Puglia, hanno incenerito 200 ettari di un'oasi naturale. Ma quello che preoccupa di più è la Sardegna, con quei 600 turisti spaventati (e arrabbiati) che hanno dovuto sloggiare da Santa Marghe- rita di Pula. Un altro centinaio ha abbandonato la zona di Vacileddi e qualcuno, terrorizzato dal fuoco che avanzava, si è gettato in mare ed è stato salvato dagli equipaggi di due motovedette della capitaneria di porto di Olbia. Un uomo è rimasto ustionato a Talana, nell'Ogliastra, mentre cercava di salvare la sua casa dalle fiamme. Altre due persone sono state ricoverate a Lanusei per intossicazione da fumo. La speranza è tutta nel vento (si spera che cali e che non alimenti oltre i focolai spenti ieri sera). E nell'opera delle forze dell'ordine, perché fermino i piromani. Per il resto, politici, Protezione civile e ambientalisti si scannano su mezzi e modalità di soccorso. Prodi ieri ha detto che dal 26 giugno al 6 luglio «ha operato il medesimo numero di Canadair dello scorso anno, sei in media con punte di otto, simultanei al giorno. Tre aerei non hanno operato a causa di problemi tecnici sui quali sono in corso accertamenti». E che i Canadair sono passati dal '94 al '98 da zero a otto. E ha spie: gato «i limiti» dello Stato, per cui «la primaria competenza di prevenzione, avvistamento e spegnimento a terra è delle regioni». Ma tutto questo non basta al Wwf : «Affermazioni generiche - ha detto Fulco Pratesi -. Non si capisce quanti siano i piloti dei Canadair e quante ore di volo facciano», e ha proposto - anche lui - di affidare il servizio ai militari. A chiusura di una giornata affannosa, il Codacons ha annunciato un esposto in procura con cui viene chiesto il sequestro degli aerei anticendio della Protezione Civile. Tra i documenti depositati, tutti gli atti relativi all'assegnazione dell'appalto per lo spegnimento incendi alla società Sorem, «perché la protezione civile sapeva benissimo che i suoi aerei non disponevano di piloti abilitati». Brunella Giovara «La polemica sui pochiCanadair? Sono gli stessi dello scorso anno» Spini: impieghiamo l'Aeronautica Evacuati in 600 a S. Margherita di Pula SANTA MARGHERITA DI PULA (CAGLIARI): SGOMBRATI 600 VILLEGGIANTI CHIA (CAGLIARI): INCENDI NELLA ZONA BOSCHIVA OGUASTRA: IL FRONTE DEL FUOCO E' DI ALCUNI CHILOMETRI. TALANA, BARI SARDO, ILBONO, ARZANA SONO MINACCIATI DALLE FIAMME GALLURA: VACILETTI E LA ZONA INTORNO A TEMPIO PAUSANIA DUE ISOLE IN FSAMUV&E PALERMO: UN INCENDIO DI GROSSE DIMENSIONI STA NUOVAMENTE DEVASTANDO I BOSCHI NELLA ZONA DI BOCCADIFALCO E BAI DA MADONIE: INCENDI A PETRALIA Turisti che abbandonano la zona di Santa Margherita di Pula dopo l'ordine di evacuazione che ieri ha interessato 600 persone

Persone citate: Brunella Giovara, Fulco Pratesi, Prodi, Romano Prodi, Valdo Spini