Nigeria in rivolta, sciolto il governo

Nigeria in rivolta, sciolto il governo Ma il generale Abubakar non molla il potere. Chiesta un'autopsia Usa per il leader scomparso Nigeria in rivolta, sciolto il governo Dopo la morte di Abiola, 19 uccisi LAGOS. Il generale Abdulsalam Abubakar ha sciolto il suo governo e ha lanciato un appello alla calma in tv. E' questo l'epilogo dei due giorni di scontri, tumulti e proteste che la Nigeria ha vissuto tra e martedì e mercoledì, come reazione all'annuncio della morte in carcere del leader dell'opposizione, Moshood Abiola. Un gesto deciso, quello del generale, che intende forse dare un chiaro segnale, ma che non va tuttavia a minare nella sostanza il potere in carica: se infatti Abubakar ha sciolto il governo, non ha tuttavia toccato il Consiglio supremo militare, quello che impersona il massimo organo decisionale del Paese. Di fronte ai violenti tumulti che hanno portato alla morte di 19 persone e al ferimento di almeno 12, le forze dell'ordine hanno continuato a mantenere alta la guardia. La situazione sembrava più calma oggi, anche se Lagos mostrava i postumi degli scontri: il centro della città chiuso al traffico, per le strade carcasse di auto incendiate. Ma la tensione è salita quando la polizia nigeriana ha sparato in aria per disperdere una folla di centinaia di dimostranti scesi nuovamente in piazza a Lagos per protestare dopo la morte di Abiola, ufficialmente deceduto l'altro ieri in carcere per arresto cardiaco. «Voi che lo avete ammazzato dovete pagare», era il grido di un popolo in rivolta, ancora incredulo di fronte a quella che non considera una morte accidentale. Ma a dissipare i molti dubbi che rimprowisa morte ha suscitato verrà forse in aiuto la medicina internazionale: la famiglia di Abiola ha infatti annunciato che la salma verrà sottoposta ad un autopsia «indipendente» da parte di un pool di medici canadesi, statunitensi e britannici attesi per oggi. Abiola precisano inoltre fonti ufficiali sarà poi seppellito nella sua città natale di Abeokuta, dove è stato proclamato il coprifuoco dal tra monto all'alba. Rimbalzati in tutto il mondo, gli echi della morte di Abiola hanno suscitato la reazione costernata e sorpresa dei grandi del mondo, da Bill Clinton a Kofi Annan, ai ministri degli Esteri francesi e tedeschi Non sono mancate neanche le reazioni di preoccupazione per ciò che la morte del dissidente significherà nel futuro del suo popolo. E ci sono state immediate ripercussioni sul mercato del petrolio: a Londra, dopo l'annuncio della crisi apertasi con la destituzione del governo nigeriano, il prezzo al barile del greggio è salito da 12,75 dollari fino a 13,20. Con la morte di Abiola - ha detto a Londra il portavoce di uno dei maggiori gruppi di opposizione in esilio, Bolaji Àkinyemi - si apre in Nigeria un periodo di disordini e di scontri dalle conseguenze impreve dibili. Analisti e diplomatici occidentali, inoltre, sono concordi nel ritenere che la scomparsa di Abiola ha privato l'opposizione dell'unica figura emblematica capace di rappresentarla a livello nazionale. Il generale Abubakar ha lanciato alla popolazione un appello alla calma, riaffermando che il leader dell'opposizione è morto per cause naturali e che stava per essere libe rato dal carcere in cui era detenuto dal 1994. In un discorso alla televisione di stato, Abubakar non ha menzionato alcun piano per liberare altri prigionieri politici o alcuna misura per restaurare la democrazia, dicendo che «mi rivolgerò al popolo al momento opportuno su¬ gli impegni di questa amministrazione». Il generale al potere ha detto che il suo governo avrebbe dovuto stabilire ieri se liberare Abiola, arrestato dopo essersi autoproclamato presidente sulla base di elezioni, annullate nel 1993, che si presumeva avesse largamente vin¬ to. «Per me personalmente e per la nazione intera questo deve essere uno dei momenti più tristi della nostra vita. Non avrei mai pensato di dovermi confrontare con tali tragedie nel giro di un mese», ha detto Abubakar, riferendosi anche alla morte, l'8 giugno scorso, del suo predecessore e grande avversario di Abiola, il generale Sani Abacha. «Il nostro dolore nazionale non può giustificare il ricorso alla violenza, alle minacce alle vite umane e alla distruzione della proprietà di innocenti», ha concluso Abubakar. [e. st.] II. PAESI PIÙ* POPOLOSO DILL'A? RICA MG&A CARATTERISTICHE • CAPO DI STATO (1998): Abdulsalam Abubakar • NATURA DEL REGIME: Militare •SUPERFICIE: 923.773 km* • CAPITALE: Abuja •CAPITALE ECONOMICA: Lagos • POPOLAZIONE: 113 milioni (250 etnie) • LINGUA: inglese O RELIGIONI: musulmani (45%) cristiani (45%), animisti ECONOMIA > PRODOTTO INTERNO LORDO (1995): 29,9 miliardi di dollari • REDDITO PRO CAPITE (1995): 260 dollari • DEBITO ESTERO (1997): 27,98 miliardi di dollari • GAS: 3600 miliardi di m3 • PETROLIO (1995): 2 milioni di bariti (5° pam produttore dall'Opec) Un'immagine degli scontri di ieri sull'avenue Ikoodu di Lagos dopo l'annuncio della morte del leader dell'opposizione Moshood Abiola

Luoghi citati: Abuja, Lagos, Londra, Nigeria