La Corte: a rischio sanità e trasporti

La Corte: a rischio sanità e trasporti La Corte: a rischio sanità e trasporti ROMA. Pensioni, ma anche sanità e trasporti: questi i settori che gravano sulla tenuta dei conti pubblici che quindi possono considerarsi «a rischio». Il monito arriva dalla Corte dei conti che ha presentato ieri la relazione sul rendiconto generale dello Stato. «La Corte dei conti - ha dichiarato il presidente di sezione, Manin Carabba, - non intende dare indicazioni, ma registra un impegno del Dpef al riordino della spesa sociale». E «spetta alla Corte sottolineare l'esigenza di una rigorosa verifica degli andamenti della spesa previdenziale all'inizio del '99», oltre «alla segnalazione di preoccupazioni gravi che emergono dal consuntivo per i settori tradizionalmente a rischio della sanità e dei trasporti». Settori che hanno bisogno «di ima vigile azione riformatrice». Sulle pensioni, la Corte dei conti ribadisce che la verifica dovrà essere effettuata a cavallo della fine dell'anno: eventualmente, se e quando arriverà il momento di mettere mano alla spesa previdenziale, il governo dovrebbe cercare di affrontare la materia con lo strumento della delega, come avvenne nel 1992 con il governo Amato. Restano dunque «preoccupazioni gravi» sul fronte della sanità e dei trasporti. «Il Dpef parla di un riawicinamento della spesa di competenza e della spesa di cassa. Propositi che vanno nella giusta direzione, ma pur sempre di dichiarazioni programmatiche». Da qui la richiesta di verifica per valutarne l'impatto sui conti pubblici che, precisa la Corte dei conti, «vanno bene». Il governo ha conse¬ guito miglioramenti sensibili sulla strada del risanamento, sebbene si impieghi troppo lo strumento fiscale e poco quello strutturale: la pressione fiscale (cresciuta del 2% l'anno scorso) è tornata ai livelli del 1993; la sua crescita ininterrotta, l'ineguale distribuzione e gli scarsi risultati raggiunti nella lotta all'evasione, hanno reso particolarmente gravoso l'onere a carico dei contribuenti. Il 1997 ha in pratica concluso la prima fase del risanamento dei conti pubblici e «i risultati di bilancio sono perfino più favorevoli di quelli registrati dagli altri aggregati di finanza pubblica». «I miglioramenti sono innegabili - ha ripetuto Carabba -. Non ci sono stati trucchi contabili e i limiti ai trasferimenti di spesa non hanno inciso sull'economia. Resta però il problema urgente, già dal '99, di una politica economica che incida anche sulla legislazione di spesa». Sul fronte delle entrate, «si pone l'esigenza di un monitoraggio continuo affinché non si determinino vuoti di gettito incompatibili con gli obiettivi di riequilibrio della finanza pubblica». Infine, l'invito al ministro del Tesoro Ciampi, affinché renda noto il preconsuntivo del '98: «Anche il buon senso dice che per fare le previsioni bisogna sapere come sono andate le cose. E' utile che sia conosciuto dal Parlamento». Curiosità: la Corte dei conti non ha dimenticato le auto blu: «Non risultano prodotti effetti concreti dei provvedimenti di riduzione del parco degli autoveicoli delle amministrazioni pubbliche». [r. e. s.ì

Persone citate: Carabba, Manin Carabba

Luoghi citati: Roma