«Mi accusate per farvi pubblicità»

«Mi accusate per farvi pubblicità» Il leader Ds all'attacco: il vostro ruolo non è di difendere i consumatori? «Mi accusate per farvi pubblicità» D'Alema contro il Codaconsper l'aereo in ritardo ROMA. Un favoritismo a Massimo D'Alema? Tutt'altro, sostiene il leader Diessino: «Ho subito un disservizio grave, ho chiesto di essere sbarcato secondo una procedura che l'Alitalia ha avuto modo di definire pubblicamente "regolare" e "valida per chiunque" e sono tornato in ufficio. Tutto qui». Il segretario della Quercia riassume così, in una lettera al Codacons (il coordinamento delle associazioni di difesa dei consumatori) la disavventura aerea di lunedì a Fiumicino; e annuncia di aver affidato ai propri legali l'esame dei commenti dell'organismo di difesa dei consumatori a proposito della vicenda. Con il leader Ds si schiera subito il deputato Verde Alfonso Pecoraro Scanio: «Si è comportato come un qualsiasi cittadino e dunque va difeso perchè non ha commesso alcun abuso. Io stesso ho assistito a casi nei quali veniva consentito di scendere a persone che per vari motivi potevano essere estremamente danneggiate dal ritardo aereo». Diversa, invece, la posizione del Condacons: «Nella nostra richiesta inviata al ministro dei Trasporti - sostiene Carlo Rienzi, presidente dei Codacons - abbiamo rilevato la stranezzza di una procedura che l'Alitalia definisce normale e corrente, nonché valida per qualsiasi passeggero, ma che fino ad ieri è stata regolarmente rifiutata a chiunque, salvo quei casi di accertata necessità di sbarco per motivi di panico o motivi gravissimi e che si dovevano dimostrare». D'Alema, comunque, punta il dito contro i rappresentanti dell'associazione: «Pensavo che il vostro compito fosse quello di difendere i consumatori. Vi scagliate invece senza motivo contro un consumatore che ha subito un disservizio grave, diffamandolo e calunniandolo nell'evidente tentativo di procurarvi un poco di pubblicità». Nella lettera, D'Alema ricostruisce dettagliatamente lo svolgersi dei fatti: il segretario dei Ds si è imbarcato alle 15,05 (il volo era previsto alle 15,30). «Dopo una breve attesa al gate, c'è stato annunciato che l'imbarco sarebbe avvenuto alle 15,40 e che l'aereo sarebbe partito alle 16,10». Dopo richieste di chiarimento alle 16 vi è stato l'imbarco, ma il portellone dell'aereo è rimasto aperto e la scaletta al suo posto. «Il comandante Colombo, con disarmante semplicità, ci ha spiegato prosegue D'Alema - che "a questo punto è meglio dire la verità" e che non meglio precisati problemi relativi al controllo del traffico aereo di Milano avrebbero portato ad almeno due ore il ritardo complessivo del volo». A questo punto, il segretarrio della Quercia ha chiesto di poter scendere e lasciare l'aeroporto: «Mi è stato risposto che poiché non avevo bagaglio, non c'era problema - scrive -.E' stato chiesto agli altri passeggeri se qualcuno intendesse sbarcare. Oltre a me e ai miei collaboratori, un altro passeggero ha chiesto di scendere ed è stato accontentato. Questi i fatti». Ir. i]

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Carlo Rienzi, D'alema, Massimo D'alema, Verde

Luoghi citati: Milano, Roma