D'Alema a Berlusconi: corruzione, non sentenza politica

D'Alema a Berlusconi: corruzione, non sentenza politica Sulla commissione per Tangentopoli rinvio di una settimana. Mussi: siamo pronti ad aprire gli archivi dell'ex Pei D'Alema a Berlusconi: corruzione, non sentenza politica // Cavaliere: insulti da stalinista, ha perso un'occasione per tacere ROMA. E' scontro tra Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi, nel day-after della sentenza milanese che ha visto condannare in primo grado il Cavaliere a 2 anni e 9 mesi. «Il leader di Forza Italia non è stato accusato di atti politici, ma di corruzione - osserva il segretario Ds -. La sentenza non fa affatto discutere, è stato condannato. Gli uomini politici, anche quelli più potenti, sono cittadini comuni che possono anche essere condannati quando una corte della Repubblica italiana li ritiene colpevoli». Secca la replica di Berlusconi: «D'Alema ha perso una buona occasione per stare zitto... La sua è stata una dichiarazione in linea con la tradizione dei processi staliniani». Intanto, sulla commissione per Tangentopoli è stato deciso il rinvio di una settimana. E Fabio Mussi, per la Quercia, aggiunge: «Siamo pronti ad aprire gli archivi dell'ex Pei». Bruzzone, Colonnello, Meli e Singer ALLE PAG. 2 E 3

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