Per l'amante del vino un future tutto doc

Per l'amante del vino un future tutto doc ATAVOLA S/ ^ diffondendo la pratica dell'acquisto a termine di bottiglie pregiate Se il risparmio è «quasi» assicurato, il brindisi a fine operazione è certo Per l'amante del vino un future tutto doc 8H tè'-: iti)u i>t EE) proprio un gran momento per il vino italiano, il quale, grazie anche alla tanto pubblicizzata annata '97, sta vivendo un momento di grazia senza precedenti. Sono i vini rossi, in particolare, a beneficiare di questo clima ma, come dimostra anche l'ottimo movimento registrato all'ultimo Vinitaly di Verona, un po' tutti i prodotti di vini di qualità del nostro Paese, dal Nord al Sud, hanno registrato un significativo aumento delle vendite e dei fatturati. IN CANTINA In questo trend positivo si colloca la novità della vendita «en primeur». Che cosa si intende con questo termine che si va sempre più diffondendo anche da noi? La più antica forma «en primeur» in Italia è stata, ed è, la vendita diretta in cantina: si va dall'azienda tale e si prenota (magari anticipando l'importo) un certo numero di bottiglie, di sohto abbastanza limitato. Il prodotto si ritirerà quando sarà pronto. Questo sistema rappresenta, per molte realtà aziendali, una voce di bilancio, che in certi casi arriva anche al 50% dell'intero fatturato. Ma si può rivelare, se l'annata è buona, un investimento riuscito per l'acquirente. CERTIFICATI Negli ultimi anni sono nati altri e più sofisticati sistemi, presi a prestito dal mondo finanziario. Primo fra tutti quello lanciato dalla Banfi - guidata dal piemontese Ezio Bavella - che è ricorsa ai «future», ovvero certificati di acquisto in prenotazione, per mettere sul mercato il proprio Brunello di Montalcino. I future (che, a dire il vero, in questo caso sono tornati alla loro funzione storica, perdendo quella componente di altissimo rischio che li rende tanto attraenti quanto pericolosi) sono a scadenza quinquennale, vale a dire il tempo occorrente perché il Brunello diventi «bevibile». I certificati, che si pagano all'acquisto, valgono un lotto di 6 bottiglie; sono nominativi ma, di fatto, cedibili ad altri. Sono emessi, ormai, anche da altre case vinicole e dallo stesso Consorzio dei produttori e danno ai possessori il diritto di ritirare il vino a una determinata scadenza. RADDOPPIO Il contratto si perfezionerà nel momento della consegna del prodotto. In sostanza, l'acquirente scommette, proprio come in Borsa, sulla rivalutazione del vino. I future immessi sul mercato dalla Banfi - 7000 nel settembre '96, la sua prima vendita, replicata nel marzo scorso, con altri 8000 certificati del Brunello '97 per un valore totale di 2,5 miliardi di tire - stanno dando un buon reddito agli acquirenti, 50 tra le più importanti enoteche italiane, le quali li hanno già messi in vendita a circa 300 mila lire, il doppio di quanto pagato. BENEFICENZA Oltre alla Banfi, nel territorio di Montalcino hanno emesso future anche una piccola e prestigiosa azienda, la Siro Pacenti, il Consorzio del Brunello e la Fattoria dei Barbi. Il Consorzio, in particolare, ha realizzato i suoi 2000 Certificati per un'operazione di solidarietà con le popolazioni terremotate dell'Umbria e delle Marche. La Fattoria dei Barbi (oltre 700 mila bottiglie e 14 miliardi di fatturato) di Francesca Colombini Cinelli, ha messo sul mercato una partita di 12 mila bottiglie di Brunello, per metà 96 Riserva, l'altra metà del '97, consegna: gennaio/febbraio 2002. Il future riguarda confezioni di 6 bottiglie (3+3) a 240 mila lire più Iva (20%). PRESTITO Ma, appunto, il «gioco» continua, altre imprese vinicole si sono gettate nella mischia. E' il caso della Antinori (114 miliardi di fatturato) che, sempre a marzo, ha realizzato un prodotto diverso da quello di Montalcino, diventando, per l'occasione, addirittura partner di Mediobanca. Antinori ha lanciato un prestito obbligazionario (con titoli non quo¬ tati) di 15 miliardi, abbinando alle obbligazioni 3 warrant da 6 bottiglie. ANNATE Acquistando un pacchetto di tre obbligazioni Mediobanca, del valore di un milione ognuna, ci si è assicurati un rendimento del 2% annuo e, in più, a partire dal 2000, il diritto all'acquisto di 6 bottiglie del pregiato nettare delle annate '95, '96 e '97 a un prezzo che dovrebbe essere del 3540% inferiore a quello d'enoteca. E' la caratteristica più interessante (difficile credere che un modesto 2% rappresenti la molla che ha spinto gli acquirenti a «bruciare» l'offerta) ICRUSDI BAROLO Il Piemonte non è stato a guardare. Tra i piccoli produttori, l'Azienda di Gigi Rosso a Castiglione Falletto, nelle Langhe, ha messo in vendita una buona parte dei suoi due Baroli di maggior fama, il crus Arione e il crus Castelletto, a 180 mila per cassa da sei bottigUe. Ma è con Fontanafredda (del Monte dei raschi di Siena, fatturato: 46 miliardi) che si entra nei grandi numeri del Barolo, utilizzando, in sostanza, lo stesso sistema di Banfi. VERSO IL GIAPPONE L'azienda di Serralunga d'Alba ha messo sul mercato una quantità significativa di prodotto, 5000 future di cui 2500 messi in vendita nelle scorse settimane e il rimanente acquistabile in autunno. Inoltre, durante il Vinitaly, Giovanni Minetti, direttore dell'azienda, ha concluso un'ulteriore vendita di mille titoli a una compagnia del Sol Levante. Il prezzo competitivo - dalle 300 alle 350 mila lire per lotto da 6 bottiglie - ha aiutato non poco a piazzare crus prestigiosi quali il Lazzarito, La Villa, La Rosa e Delizia, tutte buone bottiglie che saranno disponibili a partire dal 10 luglio al 31 dicembre del 2001. La Banca Nazionale dell'Agricoltura ha strutturato una serie di servizi finanziari per la vendita «en primeur» del vino, con l'obiettivo di realizzare il completo autofinanziamento, in anticipo rispetto al prodotto finito (per chi vuole saperne di più, telefonare all'167/295.458). MINIMA PERCENTUALE Questa la situazione. Tuttavia, alcuni addetti ai lavori non sono convinti di queste operazioni. E' 11 caso di Francesco Bonfio, enotecaro di Siena e da sempre attento osservatore dei fenomeni che attraversano il mondo del vino: «Secondo me non è una cosa seria. Si vuole scimmiottare il sistema francese, che però, oltre a essere molto antico e disciplina¬ to, piazza una vendita percentuale che va dall'80 al 95% del totale del prodotto. Da noi si mettono in vendita poche decine di migliaia di bottiglie rispetto a produzioni infinitamente superiori, e poi non si capisce neppure bene a quali figure si rivolge la vendita: ai privati? alle enoteche? ai ristoratori? Ma c'è un'altra significativa differenza dal modello francese: qui da noi parliamo di vini che potremo ritirare solo fra 5 anni, mentre i cugini d'Oltralpe consegnano il prodotto dopo 18/22 mesi dalla vendemmia e, dunque, il rischio finanziario è assai ridotto». PICCOLE AZIENDE Ma è la saggezza di quel grande produttore di vini qual è Aldo Conterno, in quel di Monforte d'Alba, che ci permette di capire, forse, il futuro più corretto per questo tipo di vendita nel nostro Paese: «Il vino "en primeur" dovrebbe comprarlo chi lo acquista per sé. L'amatore vuole 6 o 12 bottiglie di una determinata annata? Bene, allora va dai produttori e cerca di garantirsi quella quantità, e magari ci risparmia anche. Si tratta di un fenomeno importantissimo perché aiuta moltissimo le aziende più piccole, che in questo modo possono contare su una liquidità indi¬ spensabile per il proprio lavoro. Ai produttori medio/grandi, invece, interessa poco, in quanto oggi il prodotto serio, con un nome e una tradizione alle spalle, va fortissimo. Si vende da solo, senza bisogno di lare niente di più di quanto già ora si fa». SCARSE QUANTITÀ' A Torino, all'Enoteca Vada, da sempre una delle più attente al vino da invecchiamento e da collezione, Corrado Reposo, contitolare del negozio, è quantomeno scettico sulle potenzialità del fenomeno, almeno a livello locale: il prodotto è scarso. Precisa Reposo: «Secondo me conviene sempre andare sui francesi. I nostri grandi vinificatori, di solito, producono quantità modeste, è dunque difficile pensare di farci un investimento significativo». FIDUCIA Ma il fenomeno, ormai, è in pieno sviluppo e, come sempre, ci vuole la fiducia degli operatori seri e professionali, avendo sempre a mente, come ci ricorda Aldo Conterno, «che il vino è materia viva e soprattutto i grandi rossi, come il Barolo, vanno conservati con cura e in ambienti adeguati, pena la loro deperibilità». Cosimo Torlo CEDOLE A BASSO RISCHIO E AD ALTA GRADAZIONE CARATTERISTICHE Antinori DELLE OBBLIGAZIONI.. Taglio dei titoli: L. 3.000.000 (tre obbligazioni da nominali L. 1.000.000) omultipli. Prezzo di emissione: alla pari (100%). Pagamento:JL6 marzo 1998. | Godimento: 17 marzo 1998. Interessi: le obbligazioni fruttano, il 30 settembre degli anni dal 1998 al 2002 un interesse annuo lordo posticipato del 2% (lorde L. 20.000 per obbligazione). La prima cedola pagabile il 30 settembre 1998, è di lorde L. 10.722 per obbligazione e rappresenta interessi perii periodo 17 marzo 1998 - 29 settembre 1998. Rimborso: il 30 settèmbre degli anni dal 2000 al 2002 inclusi verrà rimborsata alla pari 1 obbligazione per ciascun titolo da 3 obbligazioni» ! Regime Fiscale: agli interessi, premj^ed altri^frutti delle obbligazioni è applicabile nelle ipotesi e nei modi e nei termini previsti dal Decreto Legislativo 1° aprile 1996, n. 239 - l'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 12,50%. Quotazione: non prevista. lL.|_ C... ...E DEI WARRANT ; Caratteristiche dei warrant: ad ogni certificato obbligazionario da L. 3.000.000 sono abbinati tre warrant, warrant di tipo «Ah, di tipo «Bit e di tipp «C». Ogni warrant di tipo «A» dà diritto di acquistare una cassa di n° 6 bottiglie di vino Brunello di Montalcino Antinori D.O.C.G. Vendemmia 199:?. Ogni warrant di tipo «B» dà diritto di acquistare una cassa di n° 6 bottiglie di vino Brunello di Montalcino Antinori D.O.C.G. Vendemmia 1996. Ogni warrant di tipo «C» dà diritto dì acquistare una cassa di n° 6 bottiglie di vino_Brunello di Montalcino Antinori D.O.C.G. Vendenmia 1997. Periodo di esercizio: ì warrant di tipo «A» potranno essere esercitati nel periodo compreso tra il 25 agosto 2000 e il 25 settembre 2000, quelli di tipo «B» nel periodo compreso fra il 25 agosto 2001 e il 2'' settembre 2001 e quelli di tipo «C» nel periodo compreso fra il 25 agosto 2002 e il 25 settembre 2002. _ Prezzo di esercizi «C»; sarà pari al prezzo appl^ ali'ingrosso rispettiy per una cassa di n° 6 bottiglie di vino Brunello di Montalcino Venderne Brunello.di.M^^ 5 giorni prima dell'inizio dei rispettivi periodi di esercizio sul quotidiano «Il Sole 24 ore» o. in difetto, su altro quotidiano a diffusione nazionale. ,<#K'S1'% Al IMI-\N( A ' kte4*8*a«ss;«SMSÉ INFORMAZIONI UTILI PER PRENOTARE Le aziende che hanno in corso questo tipo di vendita: BANFI DI MONTALCINO 0577.840111 SIRO PACENTI-MONTALCINO 0577.848662 FATTORIA DEI BARBI DI MONTALCINO 0577.848277 MARCHESE ANTINORI-FIRENZE 055.23595 TENIMENTI DI BAROLO E FONTANAFREDDA SERRALUNGA DALBA 0173.613161 AZIENDA GIGI ROSSO CASTIGLIONE FALLETTO 0173.262369 Consorzi di tutela dei grandi vini rossi italiani e ai quali è possibile richiedere notizie sujla qualità delle annate e delle dinamiche dei prezzi: BRUNELLO DI MONTALCINO 0577.848246 CHIANTI CLASSICO SAN CASCIANO VAL DI PESA (FI) 055.8228245/6 VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO (SI) 0578.757812 BAROLO E BARBARESCO - ALBA 0173.440121 . AMARONE DELLA VALPOLICELLA 045.7703194 AMARONE DELLA VALPOLICELLA 045.7703194