Blindate e doppi vetri danno diritto al 41%

Blindate e doppi vetri danno diritto al 41% Chi prevede di fare lavori di manutenzione per sfruttare l'agevolazione fiscale, può inserire interventi che migliorino la sicurezza (ladri, rischi da luce e gas) e il comfort dell'alloggio Blindate e doppi vetri danno diritto al 41% GUIDA NON ci sono soltanto le opere di muratura. Le agevolazioni fiscali del 41% sulla ristrutturazione degli immobili si applicano anche a tutta una serie di lavori che non si possono definire edilizi in senso stretto. Può allora valer la pena di rifare completamente il look non solo alle strutture dell'abitazione ma anche alle sue tecnologie. Ma vediamo che cosa dicono la legge e le due circolari interpretative. BARRIERE Tutte le opere in muratura effettuabili in appartamento (ampliamento delle porte, costruzione di scivoli, rifacimento del bagno per renderlo accessibile) sarebbero comunque agevolate perché rientrano tutte nella manutenzione straordinaria. Aspetto interessante è però l'Iva, che dall'aliquota ordinaria del 20% in questo caso scende al 4%. E' agevolabile anche l'acquisto di impianti che consentono all'invalido di comandare a distanza l'apertura delle porte. Ma la norma è senz'altro più interessante per il condominio, anzitutto perché, ricorrendo all'abbattimento di barriere architettoniche, si può costruire o rifare un ascensore. Il nuovo impianto deve avere tutte le caratteristiche d'accessibilità adeguate alle esigenze di un invalido. SCHEDA TECNICA Sono poi agevolate tutte le «opere finalizzate al contenimento dell'inquinamento acustico» e al «risparmio energetico». Certo, nelle due categorie rientrano interventi costosi, come l'installazione di pannelli fonoassorbenti o la sostituzione della caldaia autonoma con una dal migliore rendimento termico, ma si possono prevedere anche opere di impegno economico assai più modesto e che richiedono incombenze burocratiche assai ridotte. La segnalazione al Centro servizi, infatti, può essere fatta solo sulla base della scheda tecnica del produttore. Due casi tipici sono quelli dei doppi vetri e dei vetri blindati antieffrazione. Non dovrebbe essere un problema sostenere che il nuovo manufatto consente di isolare meglio l'appartamento dal punto di vista acustico e/o termico. La semplice installazione di un vetro rientra sempre e comunque nella manutenzione ordinaria, e quindi non ha bisogno di nessuna denuncia di inizio attività in Comune. ANTIFURTO Il discorso si fa più complesso se si intende sostituire infissi, tapparelle o persiane a soli scopi estetici o per rafforzare la sicurezza antifurto dell'appartamento. Qualsiasi modifica nella forma, nel colore e nel materiale di questi manufatti, anche se la sagoma della finestra o della porta finestra rimane inalterata, si configura comunque come manutenzione straordinaria. A questo punto, se si decide di investire in sicurezza tanto vale fare le cose fino in fondo: l'esperienza, infatti, dimostra che per ottenere un significativo abbattimento del rischio di furto (e dei costi delle polizze) bisogna proteggere l'appartamento in tre modi: all'ingresso, con una porta blindata; alle finestre, con persiane antiintrusione e vetri rinforzati; all'interno, con un impianto antifurto. La mancanza di uno solo di questi elementi potrebbe vanificare la funzione degli altri due. Può valer la pena, quindi, eseguire un lavoro completo (porta blindata, finestre, antifurto) facendo una denuncia di inizio attività per la manutenzione straordinaria relativa alle finestre: tutti gli altri lavori saranno automaticamente considerati di manutenzione straordinaria (con agevolazione). CABLATURA Rientrano nella categoria l'installazione di nuovi impianti centralizzati per la ricezione di trasmis¬ sione televisiva, la cablatura per l'accesso ai servizi telematici, il collegamento a centrali di cogenerazione di calore e di teleriscaldamento, il collegamento a centrali di allarme e di telesoccorso. Qui la legge non parla né di condomìni né di unità immobiliari, bensì di edifici. Questo significa che all'agevolazione sono ammessi sicuramente i condomìni, ma anche tutte le abitazioni indipendenti. Ad esempio, impiantare in una villetta un impianto di allarme collegato con la centrale di polizia o con un'organizzazione privata di sicurezza rientra nelle agevolazioni. La stessa cosa, fatta in un appartamento sito in condominio, no, a meno che non si faccia rientrare l'opera nella manutenzione straordinaria. MESSA A NORMA Un altro aspetto molto interessante della legge sulle agevolazioni è quello riguardante la «messa a norma». Sono agevolate, citiamo dalla circolare 57/98, «tutti gli in¬ terventi effettuati e debitamente dotati di certificato di conformità, rilasciato da soggetti abilitati, anche se di entità minima, indipendentemente dalla categoria edilizia di intervento edilizio», purché riguardino impianti disciplinati dalla legge 46/90. La norma, quindi, amplia di molto le possibilità di intervento agevolato sia nei singoli appartamenti (dove la manutenzione ordinaria è esclusa) sia nei condomìni (dove sono esclusi gli impianti citati dal comma 2 dell'articolo 1117 ce). EX NOVO Nell'illustrazione della pagina elenchiamo le 7 tipologie di impianto previste dalla legge. Vale la pena di precisare, a scanso di ogni equivoco, che gli interventi sono agevolati purché si operi su impianti già esistenti. Un caso tipico può essere individuato nel rifacimento di un'antenna televisiva singola in un appartamento in condominio. Se il Comune (vedi pagina 3) non ha ancora emanato un regolamento che impone di realizzare antenne condominiali, il singolo proprietario potrà ottenere l'agevolazione solo se l'antenna vecchia non rispetta le specifiche della 46/90. Se installa un'antenna ex novo non ha diritto ad alcuno sconto. ASCENSORE Un altro caso esaminato dalla più recente circolare esplicativa, la 121/98, riguarda l'ascensore. Non è agevolabile l'integrale sostituzione di un impianto esistente, ma solo la parte riguardante la messa a norma dell'impianto stesso e della sua parte elettrica. Ora, distinguere in un lavoro le parti nuove da quelle che invece consistano esclusivamente nella messa a norma non è semplice. AUTOMAZIONE Un caso emblematico sono gli impianti elettrici ad alto contenuto di automazione. Oggi è possibile con un investimento ragionevole automatizzare parecchie funzioni domestiche. Con una centralina e un telecomando si possono accen¬ dere e spegnere le luci della casa, comandare l'impianto hi-fi e il televisore, alzare ed abbassare le tapparelle. Da sole le spese per un impianto di questo tipo sicuramente non sono agevolabili; ma se chi decide di automatizzarsi la casa è dotato di un impianto elettrico senza messa a terra e salvavita (previsti entrambi dalla legge 46/90) e dà a chi gli deve risistemare l'impianto il compito di effettuare anche gli altri lavori, facendo rientrare tutta la spesa tra gli oneri da dedurre, potrebbe trovare il Centro imposte dirette che non contesta l'operazione. Potrebbe, ma in questo campo non ci sono certezze assolute. L'importante è comunque che siano rispettare le norme della 46/90; l'installazione deve essere effettuata unicamente da personale qualificato e al termine dei lavori l'impresa o il tecnico devono rilasciare una dichiarazione di conformità del nuovo impianto alle specifiche di legge. Pagine a cura di GINO PAGLIUCA SU QUESTE OPERE CONDOMINIALI E1 SEMPRE AMMESSALA DETRAZIONE NUOVE ANTENNE CENTRAUZZATE CABLATURA EDIFICI PER COLLEGAMENTO A INTER! CABLATURA PER COLLEGAMENTI A CENTRALI DI TELI-ASSISTENZA CABLATURA PER COLLEGAMENTO A CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO

Persone citate: Gino Pagliuca

Luoghi citati: Norma