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UNIVERSITÀ' UNIVERSITÀ' 3. POLITECNICO IL PRIVATO E' DI CASA EH L sistema formativo e di I ricerca che il Politecnico I di Torino ha elaborato e assunto in questi ultimi anni come modello di riferimento si configura come un sistema diffuso nell'area metropolitana torinese e a livello regionale, proiettato verso l'Europa e attento ai processi di innovazione e sviluppo che si manifestano con estrema velocità nel tessuto socio-economico. Al Politecnico di Torino circa il 50% della ricerca è finanziato da fonti non governative e molti dipartimenti hanno legami consolidati con le imprese alle quali forniscono consulenze, servizi di test e prova e con le quali collaborano attraverso programmi di ricerca a livello nazionale e internazionale. Le relazioni con le comunità locali sono particolarmente forti a Vercelli, dove ha sede una seconda Facoltà di Ingegneria, a Mondovì, dove è attivato il secondo corso di laurea in Architettura, il biennio e due diplomi universitari in Ingegneria, ad Aosta, Biella, a Ivrea ed Alessandria, tutte sedi di corsi distaccati. La diffusione dell'istruzione universitaria tecnica in tutto il Piemonte rappresenta una delle direzioni di sviluppo del Politecnico che, tra l'altro, ha promosso, attraverso il Consorzio Nettuno, l'insegnamento a distanza. D'altra parte la dimensione territoriale costituisce ormai un fattore strategico rilevante dei processi di internazionalizzazione - sempre più decisivi in ogni logica di sviluppo - e coinvolge inevitabilmente la formazione e la ricerca di livello superiore, che rappresentano altrettanti elementi essenziali per tendere ad una società evoluta e competitiva. In questa concezione di Università aperta verso la società, verso i problemi del lavoro, delle nuove tecnologie - e quindi culturalmente disponibile al continue riadeguamento della propria offerta formativa - il modello reticolare non può che costituire il tessuto connettivo di ogni ipo¬ tesi di ampliamento e sperimentazione di nuove funzio¬ ni. L'avvio concreto dell'autonomia didattica rappresenta una delle condizioni essenzia- li per consentire all'Università di rispondere a questa sfida. La complessificazione della domanda ha infatti posto il problema dell'inadeguatezza di percorsi didattici troppo standardizzati e lineari. Si può così cominciare a pensare ad un. sistema universitario, nel quale «tutto ciò che non è vietato da specifiche norme di legge è consentito». In questo quadro, innanzitutto cambierà la natura del rapporto tra lo studente e l'Ateneo: quest'ultimo proporrà il proprio progetto formativo; il primo vi aderirà attraverso un rapporto contrattuale, che stabilisca, per ambo le parti, una carta dei diritti e dei doveri. Il progetto formativo potrà adattarsi alle diverse tipologie di studenti e dovrà essere flessibile, per rispondere in tempo quasi reale alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro. In questo senso, i crediti didattici non vanno visti come Riccardo Roscelli prorettore del Politecnico (segue a pagina 61)

Persone citate: Di Casa, Riccardo Roscelli

Luoghi citati: Alessandria, Aosta, Biella, Europa, Ivrea, Mondovì, Piemonte, Torino, Vercelli