UNA SERATA CON IL VERISMO di Giorgio Gualerzi

UNA SERATA CON IL VERISMO PER L'OMAGGIO A GIORDANO UNA SERATA CON IL VERISMO Al Regio pagine di Leoncavallo Puccini, Cilea e Mascagni ■ L 9 luglio, ore 21, concerto I sinfonico-vocale al Teatro H Regio per ricordare Umberto Giordano nel 50° anniversario della morte. Va subito detto che Giordano (1867-1948) fra il 1920 e il 1940 godette di una certa popolarità nella nostra città, e di conseguenza un trattamento di favore da parte del Teatro Regio. Basti dire che «Madame Sans-Gène» ebbe la sua «prima» europea al nostro Regio nel febbraio del 1915. Prima di allora, a parte «Andrea Chénier», i torinesi avevano fatto conoscenza con «Fedora» (mai rappresentata al Regio, ma in compenso due volte per l'Ente Regio, al Carignano e al Nuovo) e «Siberia» (una sola volta, nel marzo 1908). Dopo il 1915 sarà la volta, ancora al Regio, della «Cena delle beffe» (gennaio 1926) e del «Re» (marzo 1929), e, al Carignano, di «Mese mariano» (gennaio 1937). E' pienamente giustificato quindi il concerto del 9 luglio, ripetuto la sera seguente al Festiva) di Baveno, poiché esso vuole, o meglio vorrebbe, essere un omaggio a Umberto Giordano. In realtà è un'occasione per mettere insieme una serie di pagine tratte da opere composte fra il 1890 e il 1902, la breve stagione d'oro del Verismo, che vede la nascita di «Cavalleria rusticana», «L'amico Umberto Giordano è scomparso 50 anni fu Al Regio si lame 10 «prima» europea di «Madame Sans-Gène» nel 1915 11 concerto lori/tese del 9 luglio sarà poi replicalo al Festival di ììaveno Fritz», «Iris» di Mascagni, «Pagliacci» e «Zazà» di Leoncavallo, «Andrea Chénier» e «Fedora» di Giordano, «L'Artesiana» e «Adriana Lecouvreur» di Cilea. Si tratta dunque di un concerto costruito «intorno a» Giordano, dove il musicista pugliese figura in compagnia di Leoncavallo, Mascagni e Cilea, non senza coinvolgere anche, più grande di tutti, Puccini, situato a metà del concerto con brani da Manon Lescaut. Chi avrebbe magari amato ascoltare la «Pasqua» da «Siberia», o la «Danza del moro» da «Il Re», o la romanza «Dolce notte misteriosa» da «Marcella», potrà consolarsi ascoltando, accanto alle pagine giordaniane più famose, «Io son l'umile ancella», «Sola, perduta, abbandonata», «In quelle trine morbide», «Vesti la giubba» e «Voi lo sapete, o mamma», accanto a pagine sinfoniche. Sotto la bacchetta, da qualche tempo in evidenza, di Daniele Callegari si esibiranno il «nuovo» tenore sudamericano Dario Volontè, ai suoi esordi italiani, il baritono Michele Porcelli e - la più nota dei tre per avere già cantato al Regio «Adriana Lecouvreur», «La forza del destino» e «Tosca» - il soprano Francesca Patanè. Giorgio Gualerzi

Luoghi citati: Baveno, Siberia