IL DIBATTITO SUL REGIO

IL DIBATTITO SUL REGIO LO DICO A TORINOSETTE IL DIBATTITO SUL REGIO Tre opinioni dei lettori sul futuro dell'ente lirico II dibattito sul Teatro Regio appassiona i torinesi. Le lettere continuano ad arrivare numerose in redazione. Daremo spazio a tutti. Ecco tre opinioni: una possibilista, due decisamente ostili alla proposta di Baricco. Voltolini, Campogrande, Papuzzi e Casorati. Tradizione e novità Sono un giovane compositore torinese appassionato di musica lirica. Vorrei dire, a proposito delle idee per rivoluzionare il cartellone del Teatro Regio, che il pubblico torinese apprezza notevolmente le vecchie opere in costume, forse persino di più che non quelle con allestimenti troppo «moderni» o completamente nuove. Tuttavia il repertorio classico non è sufficiente, proprio per la mancanza di novità. I melomani lo sanno benissimo, frequentano assiduamente i teatri dove vengono allestite opere alla vecchia maniera, ma non disprezzerebbe affatto qualche cosa di diverso, magari un po' più attuale. Non dimentichiamoci che, se è vero che il Teatro Regio non deve essere soltanto un museo, è stato costruito per la gente, per il pubblico che affolla costantemente la sala sera dopo sera. Grazie a ciò il teatro può andare avanti per la sua strada e, pro- prio per questo, non può disfarsene abilmente con un colpo di mano ben assestato. Allora ben vengano le novità, opere nuovissime o vecchie ma rivisitate, ma accanto sempre ai grandi classici che tutti abbiamo l'immenso piacere di andare a vedere al Regio almeno una o due volte l'anno. Marco Cavicchioli e-mail: chivicchi@inrete.it Salviamo l'opera lirica Scrivo solo poche righe per sostenere la tesi del signor Sergio Masinari (lettera del 19 giugno) e spero che lo facciano molti altri frequentatori del Teatro Regio. «Il Regio va bene così» potrebbe diventare lo slogan di quanti si vorranno opporre alla soppressione dell'opera lirica nella nostra città. Una sera ho ascoltato in tv questo dialogo: «Ora che possiamo fare anche la spesa da casa, con Internet, non usciremo più? E che cosa faremo del nostro tempo?». Risposta dell'esperto: «Potremo dedicarlo alle attività che più ci piacciono». Ma, se la proposta dei cinque intellettuali (anzi sei, con Sergio Trombetta) fosse accolta, ci toglierebbero anche il piacere di uscire di casa per andare all'opera. Con orrore, mi sono vista guardare «Turandot» in pantofole, nella mia cucina. D'altra parte, nessuno schermo potrà rendere la magnificenza di «Turandot» e «Cinderella» che abbiamo ammirato le mie fighe (24 e 14 anni) ed io sul palcoscenico del Regio. Egregi signori, come consiglia il signor Masinari nella sua bellissima lettera, cercate altrove gli spazi per le opere alternative: il Regio va bene così. Elisabetta Crognoli, S. Mauro Ma Mozart è moderno Sono abbonata al Regio da più di 20 anni e amando molto la musica sono spiaciuta e stupita per le proposte avanzate da alcuni signori. Le trovo in linea con la demagogia imperante, infatti è stata «dimissionata» una capace sovrintendente e al suo posto abbiamo una scelta politica. Elogi quindi a una mediocre orchestra, quella del Regio, e dagli al pubblico pagante. Lor signori dicono che c'è un uso «musicale» del Regio: è da discutere se allestire opere di Mozart, Verdi, Rossini, Wagner, Debussy sia fare museo, o se è il consueto mix di invidia e ignoranza della cultura alta. Vorrebbero dar spazio a spettacoli attuali, giovani: ma se ci sono già tanti spazi e tentativi in città! Siamo in un'epoca in cui è politically correct snobbare Mozart ed equipararlo alla musichetta folk, snobbare solide tradizioni culturali a favore del «moderno» che però spesso è molto più «vecchio». E' infatti molto più moderno Mozart di Brecht o Nono, che sono invecchiati paurosamente! Desidererei che altri abbonati facessero sentire la loro voce, per contrastare una demagogica proposta che temo abbia risonanze in certi ambienti. Luciana Gallo, Torino Li' lettere devono essere indirizzate a «Lo dico a TorinoSette» La Stampa v. Marenco 32 10126 Torino oppure fiutate al numero 663.90.36 prefisso Oli

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