Come ti recupero l'energia

Come ti recupero l'energia CALORE IN CASCATA Come ti recupero l'energia La nuova centrale a ciclo combinato di Trino CON i suoi 700 Megawatt di potenza la nuova centrale elettrica Enel a ciclo combinato di Trino Vercellese è la più potente e la più avanzata in Italia. Inaugurata la scorsa settimana dal presidente Scalfaro, abbina 2 turbine a gas e 2 a vapore ed è in grado di soddisfare il 50% dei consumi elettrici familiari del Piemonte, regione industriale particolarmente ghiotta di energia ( + 25% rispetto alla media nazionale) che finora produceva in loco soltanto il 47% di tali necessità. Il resto veniva importato dalla Francia e dalla Svizzera. La nuova centrale porta a 3727 Megawatt il totale della potenza installata regionale e al 61% la produzione interna di elettricità. La centrale (intitolata a Galileo Ferraris, l'ideatore del campo magnetico rotante base dei moderai motori elettrici, nato a un passo da Trino) è composta da due «linee di produzione» che lavorano in parallelo. Il processo inizia nel combustore, dove aria compressa e metano bruciano assieme, producendo gas a 1162 gradi centigradi che irrompe nella turbina facendola ruotare a 3000 giri. Un primo alternatore produce così energia elettrica per 123 mila chilowatt (pari all'energia sprigionata da 239 Ferrari alla partenza di un gran premio). Uscendo a circa 500 gradi, il gas viene indirizzato su una caldaia e quel calore che un tempo sarebbe andato sprecato serve oggi a produrre vapore per alimentare una seconda turbina collegata ad un secondo alternatore. Dallo stesso combustibile iniziale è dunque possibile un nuovo ciclo di produzione di elettricità; da cui il nome di centrale a ciclo combinato. La turbina a vapore rende 110 mila chilowatt (215 Ferrari). Tramite un condensatore il vapore torna acqua e l'acqua di circolazione si rinfresca tramite due gigantesche torri di raffreddamento alte 100 metri e larghe altrettanto. La centrale garantisce un ottimo rispetto dell'ambiente. I cicli dell'acqua e del vapore sono a circuito chiuso e non una goccia viene dispersa all'esterno. Mentre una sofisticata rete di monitoraggio (4 centraline automatiche di misura, una stazione meteorologi¬ ca automatizzata e un congruo numero di sensori sparsi sull'impianto e sulle torri di raffreddamento) invia costantemente informazioni alla sala controllo. In questo modo è possibile valutare la qualità dell'aria e delle acque nonché il rumore e gli eventuali effetti ambientali degli scarichi gassosi. L'unico strascico ancora da valutare sono gli effetti della dispersione di calore che avviene nelle torri di raffreddamento. Altra peculiarità dell'impianto è la sua capacità di «auto-raccontarsi». Secondo un preciso piano di comunicazione ogni componente della centrale ha una macroscopica didascalia che ne illustra le funzioni. Proiettori e schermi presentano alcune semplici animazioni che spiegano cosa sta avvenendo in essi. Traducendo tutto in dati apprezzabili da un pubblico di profani. Per la casalinga di Voghera le 317 mila chilocalorie/ora del combustore sono un dato difficilmente apprezzabile. Meglio dire, quindi, che le 317 mila chilocalorie/ora equivalgono a 10.600 caldaie domestiche. E la capacità di raffreddamento del condensatore (265 mila chilowatt) equivale al lavoro di 330 mila frigoriferi da cucina. Andrea Vico TORRE DI RAFFREDDAMENTO EMISSIONI TURBOGAS 120°C O SSéy GENERATORE DI Vk. ORE 500°C TURBINA A GAS o TRASFORMATORE 380 kV

Persone citate: Andrea Vico, Galileo Ferraris, Meglio, Scalfaro

Luoghi citati: Francia, Italia, Piemonte, Svizzera, Trino