Canarie, i vulcani raccontano di A. Bi.

Canarie, i vulcani raccontano LAVE E GROTTE Canarie, i vulcani raccontano AL centro dell'acrocoro montuoso di Gran Canaria si erge gigantesco il monolito basaltico del Roque Nublo, montagna sacra al popolo dei guanci, punto d'incontro fra l'uomo e il Cielo, dove si celebravano le più importanti cerimonie religiose degli aborigeni poi sterminati dagli europei invasori. La Cueva de los Verdes a Lanzarote è un tunnel lungo sette ciiilometri congiungente il vulcano esploso del Monte Corona con il mare, e prosegue sotto il fondale per una lunghezza esplorata di altri mille metri. La grotta tortuosa, nerissima, con le gocce di lava rapprese sulle pareti convesse, raggiunge in molti punti il diametro d'una decina di metri. Nei tratti più ampi sui lati del tubo si riconoscono vari episodi eruttivi, con le oscillazioni in ascesa e in discesa delle correnti magmatiche. Le tracce del flusso ardente sono impresse nella roccia in lunghi solchi paralleli, cornici in rilievo, terrazze laterali create dai crolli imposti da ciascun episodio. La volta delle caverne a tratti è caduta creando vaste conche oblunghe, i Jameos. La più celebre, il Jameos del Agua, ospita oggi una installazione turistica, un auditorium e gli edifici della Casa da los Volcanes, dove 'è ospitata l'esposizione della storia naturale dell'isola. L'arcipelago delle Canarie, frutto di trenta milioni di anni di eruzioni effuse dai giunti di tensione aperti sul fondale dell'Atlantico dal movimento delle zolle crostali, è luogo ricco di geotopi rari e curiosi. Troviamo labirinti simili in grandiosità alle grotte appena descritte soltanto sulle vicine Azzorre e nelle lontane Sandwich Ancora di più del Nublo, il Teide di Tenerife, il grande vulcano che perfora il cielo di smalto a 4000 metri di altitudine, è sito geologico d'interesse universale, ed insieme simbolo storico e di culto. Tonefiz, la Montagna Bianca, il Monte d'Inferno com'è chiamato nelle sue varie accezioni, secondo la leggenda ospitava nel cratere sommitale Echeyde, la divinità testimone dei giuramenti. Chi violava la parola d'onore era votato alla perdizione, preda del demone Guayota, acquattato nel profondo. La prima fase di sfruttamento selvaggio delle bellezze delle isole oceaniche fortunatamente è terminata. La popolazione ha capito l'importanza di conservare e valorizzare lo sbalorditivo patrimonio naturale. I geotopi presenti dovunque vengono descritti, protetti, valorizzati da interventi architettonici magistrali, quelli di Cesar Manrique in primo luogo, l'artista della metonimia, che riporta una parte dell'orografia dei luoghi nell'opera come riferimento al paesaggio vulcanico nel suo insieme. Gli effetti positivi si fanno evidenti. Gli scempi delle dune di Maspalomas erose dall'edilizia alberghiera e residenziale sono quasi dimenticati, mentre cresce l'interesse per La Gomera e il parco di Garajonay, monumento mondiale della biodiversità dell'Unesco; per El Hierro, la terra più remota e i suoi concheros, depositi di conchiglie calcinate dal sole, ampi centinaia di metri, residui del cibo d'un tempo degli autoctoni; per l'Islote d'Hilario, dove a pochi metri sotto terra sono raggiunti i 600 gradi di temperatura, dimora, secondo un racconto popolare, di un pastore eremita che visse là per quindici anni da solo con la sua cantinella, [a. bi.]

Persone citate: Cesar Manrique, Hilario, Roque

Luoghi citati: Azzorre, El Hierro