Pioggia, vento e fiumi architetti della Terra

Pioggia, vento e fiumi architetti della Terra LUOGHI ITALIANI DA VALORIZZARE Pioggia, vento e fiumi architetti della Terra LA Devil's Tower del Wyoming è una montagna a pan di zucchero fatta d'un fascio gigantesco di colonne basaltiche verticali, tese verso il cielo con una tale intensità da destinarla a principale obiettivo degli Ufo per i loro contatti con i terrestri, come immaginò Spielberg negli «Incontri ravvicinati del terzo tipo». Le cave di marmo di Carrara svelano i segreti delle viscere candide delle Alpi Apuane; viste dalla Versilia assumono l'aspetto di ingannevoli lingue di ghiaccio, di nevi perenni improbabili. Ogni terra, a volte con l'aiuto dell'uomo, produce i suoi geotopi, monumenti dello spazio fisico belli esteticamente o preziosi sotto l'aspetto scientifico. Si tratta di sculture naturali modellate dal vento e dall'acqua come le immense scogliere di arenaria in Algeria, Libia, Ciad, o le Calanche della Corsica, con le guglie nodose intagliate nel granito rosato; o di cimiteri di organismi fossili pietrificati da vicende oscure del passato remoto: l'Oviraptor della Mongolia ghermisce con i suoi artigli di dinosauro carnivoro il nido di uova fossili di un altro rettile gigante. I più noti, divulgati all'infinito dai venditori di sogni di tutto il mondo, sono assediati da torme di visitatori e dall'urbanizzazione indotta che ne mette in pericolo l'isolamento, la purezza delle linee se non, più direttamente, la stessa integrità. Data la crescita dei rischi, i Paesi sviluppati stanno organizzando in¬ terventi a tutela. Mutuando l'attenzione per il mondo naturale propria della società americana, l'Unione europea ne promuove la catalogazione. L'ansia è viva anche nell'ordinalissima Svizzera: l'Accademia di Scienze Naturali ha creato un Gruppo di Lavoro per l'inventario dei geotopi. In Italia, dove l'organizzazione del territorio è affidata in prevalenza agli enti amministrativi locali, l'urgenza protezionistica si può arricchire di altre motivazioni, probabilmente fertili di sviluppi. Nel nostro Paese, oltre ai pochi luoghi noti, inflazionati e affollati, esistono migliaia di siti geomorfologici, paleontologici, geologici, idrologici, petrografici interessanti, appartati dagli itinerari usuali, ignorati se non da manipoli sparuti di appassionati. Sono sistemi carsici sotterranei non ancora attrezzati; cascate di ghiaccio alpine effimere, ma ricostruite dal gelo ogni inverno; mineralizzazioni rare. Nel Bel Paese celebrato per le cento città, per il «paesaggio costruito» come lo definì Cattaneo, per decenni siamo stati ben poco attenti all'ambiente fisico. L'esplorazione e il rilevamento del territorio permetterà di scoprire e descrivere luoghi belli, vera e propria materia prima per la nostra industria più prospera, il turismo. I giacimenti di geotopi, a differenza delle miniere tradizionali, non si esauriscono se ben utilizzati. Il loro prodotto non può venire esportato, va consumato lì dov'è con vantaggio di chi li coltiva. Con opportuni accorgimenti l'intera filiera della messa in opera del bene può essere tutta preparata in posto: la predisposizione delle vie d'accesso, tracciate in modo da permettere, se possibile, la visione seriale di più reperti; lo studio, l'illustrazione e la divulgazione dei processi naturali che li hanno creati; la ricerca delle interazioni con le comunità locali, le leggende, le tradizioni, gli aneddoti; l'allestimento dell'osteria per il ristoro dei visitatori. Quelli all'interno dei parchi e delle riserve già esistenti contribuiranno a definirne meglio personalità, scopi, fisionomia; quelli all'esterno hanno da diventare poli d'attrazione a vantaggio dei residenti. Assegnandone in appalto la gestione in cambio di sorveglianza e pulizia, promuovendo forme di sponsorizzazione, di adozione, di gemellaggio. Insieme con i più noti biotopi, i geotopi potranno connettersi in una rete a sua volta intrecciata con quella degli edifici e delle sedi artistiche e storiche, contribuendo a produrre cultura, ma anche reddito, orgoglio per le proprie radici, senso di appartenenza e di legame con il territorio. Valori, insomma, merce rara ma preziosa oggi più che mai. Augusto Biancotti Università di Torino LANZAROTE FUERTEVENTURA Jà 1- Tunnel vulcanico di "La Corona" 2- Vulcano freato-magmatico di "Los Cuchillos" 1- Fascia di forte | concentrazione j di filoni 2- Golfo di londìa GRAN CANARIA tu ^"'i^/k 9 FORMA ■Uh- m <~'4 2-Ciclo 1 -Effusioni laviche all'interno della caldera (—8,5 milioni di anni) 2-Barranco diTirojana FORMAZIONI SIALICHE della caldera Tejedn —14-10 milioni di anni) 2-Ciclo del Roque Nublo ' -5,5-3,5 milioni di anni) TENERIFE 1 -"Valle" di LoOrolova 2-"Volle" di Gùmar £6 FORMAZIONI SIALICHE |k 1- Ciclo dell'Edificio di Las Ccnadas (> 2,0-0,2 milioni di anni) 2- Ciclo del Teide-Pico Viejo {< 0,15 milioni di anni) LA PALMA. JLy 1-Caldera (erosiva) del Taburiente i n II il GOMERA %fr II! ^1 HIERRO 1 umiltà Complessi basali Scudi e plateaux basaltici iiiiiiiiiiiii I-Grandi coni tronchi e duomi sialici l-2-"Golfi" Scarpate di crollo e scivolamento ■ Direttrici strutturali Assi vulcano-tettonici Edifici (entrali con manifestazioni sialiche importanti " Calderai di collasso-espansione - Altre strutture ani» KB k Jfl Basalti recenti (Plio quaternari) Vulcani preistorici (< 10.000 anni) Vulcani storici (successivi all 500 d.C)

Persone citate: Augusto Biancotti, Caldera, Cattaneo, Roque, Spielberg, Tower, Valori

Luoghi citati: Algeria, Carrara, Ciad, Corsica, Italia, Libia, Mongolia, Torino, Wyoming