ERA DI BALTUS UVIONI

ERA DI BALTUS UVIONI ERA DI BALTUS UVIONI ti alla luce, Luisa, che abita il castello in restauro, e accoglie e cura Arsenio dopo che questo ha avuto uno spaventoso incidente arrivando durante un temporale; ed entrambi ricompaiono di tempo in tempo, lei nel mondo elegante e di artisti a Milano e altrove, sempre in preda alla droga, lui in giro per il mondo fino a stabilirsi per qualche tempo in America, ritrovandosi e lasciandosi dopo la prima relazione nel castello. Le imprese feroci di Tristano e la sua morte durante l'assedio del castello a opera dei soldati dei Patologi, hanno come riscontro la presenza nel castello, quando vi lavora Marco, di Alma, cognata del Boccadiferro, tutta dedita all'ascesi più rigorosa, ma attirata anche dal pittore che la ama, a malgrado del pericolo che è per lui tale amore; e c'è, accanto, la storia del paggio di Tristano, Antar, che è in realtà ima ragazza araba, violentata da Tristano durante la presa di Granada e portata con sé, ma in abito maschile. A lei tocca l'uccisione di Tristano, per espressa volontà dell'uomo che non vuole essere catturato nell'assedio, e poi si assiste allo sfogo della sua vendetta contro gli uomini durante la conquista di Carlo Vin dell'Italia meridionale e di Napoli, con crudeltà inaudite; e anche Enrico si trova coinvolto nella guerra e nel disastroso ritorno del re di Francia in patria, fra agguati e peste. E' un susseguirsi di violenze e di estreme tensioni dello spirito e dei sensi, con momenti di grande efficacia narrativa, come la descrizio¬ ne della fuga dell'esercito francese lungo l'Italia, fino alla battaglia di Fornovo e alla strage che ne consegue, oppure, per un altro verso, come l'intricato, convulso, enigmatico rapporto fra Enrico e Alma, fra una spiritualità esasperata e una sensualità senza sfogo, tutta immaginaria (e la donna si lascia morire nell'eccesso di un ascetismo che finisce ad avere ben poco di cristiano). Le vicende contemporanee trovano il culmine nel rapporto fra Arsenio e la giovane Azra, una profuga bosniaca che ha avuto assassinata la famiglia (come Antar), ed è stata dapprima accolta da Luisa, ma poi segue il critico in America, e alla fine, quasi inavvertitamente, nasce fra loro un rapporto di affetto, di solidarietà, di amore, ma nella totale indipenden¬ za reciproca. La scrittrice segue la progressiva esperienza della vita che Azra compie in modi imprevedibili e bizzarri, del tutto lontani dalla misura spirituale degli altri: e sono pagine di infinita delicatezza e allegria. Azra muore nell'alluvione del Tanaro, dopo che Arsenio è ritornato a studiare la camera di Baltus. La rievocazione dell'alluvione, l'angoscia di Arsenio, che non vuole credere che Azra sia morta, se non quando ne viene ritrovato il cadavere ancora nella tenuta di ciclista, sono le più pure e alte del libro, quelle della tragicità assoluta, che non è quella della crudeltà cieca degli uomini nella storia, ma è quella perenne della vita. Sono, come anche quello su Luisa alle prese con la droga o sul quieto suicidio di mi corruttore dei nostri tempi, il segno delle grandi capacità narrative e umane di Melania Mazzucco: a esse il romanzo si raccomanda. Giorgio Bàrberi Squarotti Le vicende speculari di un feudatario e di una coppia dei giorni nostri, lui critico d'arte, lei bizzarra castellana "lazzucco ondo romanzo , passioni avventure te mondane e lima, arte e tato a intorno delle Langhe era di esso, irabilmente le ocentesco

Persone citate: Giorgio Bàrberi Squarotti, Melania Mazzucco, Tristano

Luoghi citati: America, Francia, Italia, Milano, Napoli