I FRATELLI INCROCIATI

I FRATELLI INCROCIATI I FRATELLI INCROCIATI QUESTA E* LA TERRA, NON ANCORA IL CIELO G. Imperatori e G. Spessotto Luciana Tufani pp. 276, L 25.000 ALVO imprevisti, il romanzo a quattro mani del duo ImperatoriSpessotto è uno di quelli destinati al dimenticatoio. Piccolo editore - e non di tendenza -; argomento tutt'altro che nuovo - storia generazional-familiare che abbraccia il nostro secolo -; linguaggio sobrio, elegante, molto «narrativo», senza un filo di trucco sperimentale; autrici non più in età da sballo o da discoteca. Uscito a fine inverno, lo abbiamo afferrato - al volo e per caso - in piena afa da ozono mitragliato. Proprio per tutti questi motivi vorremmo davvero gridare al vento che si tratta di un romanzo molto bello, ricco di vita, di eventi, di figure tratteggiate con finezza, di nostalgia esistenziale e di credibili casualità del destino, di quando le rincorse del tempo prima o poi ci fanno riapprodare a noi stessi.D'accordo, è un romanzo «classico» tra tanti altri romanzi similari, intende raccontare una storia collettiva con le inevitabili tappe generazionali che ormai ben sappiamo - fascismo, guerre, dispersi in Russia, familiari estrosi o vagabondi o dissennati, zie svanite nella follia, figli illegittimi, ricongiungimento finale delle famiglie, un po' di sana commozione ma ha il pregio di farsi leggere senza cedimenti. L tri d Gid Vll di i liari estrosi o vagabondi o dissennati, mi, ricongiungimento finale delle famma ha il pregio di farsi leggere senza cLa storia di Giada Valle e dei suoi discendenti è ripercorsa in attenti capitoli di ricerca postuma, alternati alla contemporanea ricerca di due ragazze - la «quasi» messicana Marianita e l'italica Ania - che rappresentano l'ultimo legame della grande famiglia Gliiraldi-Rubini dispersa nei fuochi del Novecento. Uno scambio di borsette in discoteca - graziosa variante del manoscritto ritrovato - e scatta la molla della recherche, come se tre generazioni di passato si fossero date appuntamento qui, oggi, a concludere con un abbraccio un intero secolo di dolenze. Dolenze e gioie di Giada Valle - tra Mantova e Tarvisio - vedova del viril carabiniere Leonida Ghiraldi ancor prima della Grande Guerra, con due figli, il ribelle Armando e il mite Adriano, destinati a perdersi lontano da casa, l'uno in una babele di traffici illeciti, l'altro nell'immenso cimitero di Russia. Giada che trova in Eugenio Rubini la sicurezza di una nuova vita decorosa, con tre nuove figliolanze - Anita, Lisetta e Clara che la conducono verso una vec- Sergio Pent chiaia disturbata da una quieta pazzia. Il romanzo ripercorre quindi con accurate scelte di tempo narrative le traversie esistenziali dei cinque fratelli, incastrando gh amori dell'uno con le instabilità dell'altro, percorrendo dolori, sconfitte e amori nell'intento di dar vita ad una mitologia di caratteri che rappresentano, ognuno per sé, la nostra vita e la nostra storia. Costruito in modo tutt'altro che lineare, con pregevole agilità stilistica nell'intreccio delle varie tipologie dei protagonisti, il racconto scorre veloce, fino al sorriso finale tra le cugine che si trovano senza mai essersi conosciute, al funerale di Anita nel cimitero di Venezia, con le ombre dei parenti superstiti. Tra morti, oscure scomparse e vite consumate in sordina, lo sguardo traboccante di storia e di leggende familiari che scorre tra Marianita e Ania è lo sguardo del ritomo. QUESTA E* LA TERRA, NON ANCORA IL CIELO G. Imperatori e G. Spessotto Luciana Tufani pp. 276, L 25.000

Luoghi citati: Mantova, Russia, Tarvisio, Venezia