l «Bot delle imprese» di Marina Cassi
l «Bot delle imprese» Nuovi investimenti l «Bot delle imprese» Si chiamano certificati di investimento e sono un nuovo strumento di innovazione finanziaria perché consentono alle imprese medie e piccole di ottenere finanziamenti dai risparmiatori e non solo dalle banche. L'Unione industriale di Torino, prima in Italia, ha organizzato le emissioni dando prova di credere nelle novità così come aveva fatto due anni fa con le cambiali finanziarie. Ha spiegato Enrico Tabellini, presidente del gruppo giovani imprenditori: «Come nel caso delle cambiali finanziarie - che sono state fino a oggi 140 per un controvalore di circa 80 miliardi - anche i certificati di investimento hanno l'obiettivo di aiutare le imprese piccole medie a accedere a strumenti di finanza innovativa che consentono un più diretto accesso ai mercati di capitali e una effettiva riduzione del costo di indebitamento». Ha aggiunto: «Così come le cambiali sono state definite i Bot delle imprese, i certificati di investimento possono essere definiti i Cct delle imprese e soprattutto di quelle piccole perché possono essere emessi da tutti i tipi di società e non solo da quelle per azioni». Finora i certificati sono stati emessi da quattro imprese torinesi per un totale di 6 miliardi. Sono il Gruppo Formula che opera neU'informatica ed è quotato alla Borsa europea, la Rugger spa che produce prosciutti e altri salumi con il marchio Lenti, la Manifattura Tessile di Noie che è da decenni attiva nel settore dei tessuti per arredamento e, infine, la Ocap, una impresa di meccanica di precisione. L'operazione è stata resa possibile grazie a una sinergia tra Mediocredito centrale che ha sottoscritto i primi certificati, Banca Sella che ha garantito le emissioni da parte delle società non quotate in Borsa, Finpiemonte che ha sottoscritto parte delle emissioni, Fidipiemonte che è stato cogarante a costo zero e sottoscrittore e Banca popolare di Novara che ha collocato i certificati. Come ha spiegato il responsabile dell'ufficio economico dell'Unione Industriale, Luciano Chiappatone, i certificati sono destinati alla raccolta diretta di risparmio a medio termine, hanno una durata minima di un anno, possono essere emessi da tutte le imprese senza limitazione di forma giuridica, hanno un taglio minimo di cento milioni; le imprese risparmiano perché il costo non supera il 5%. Per tutelare il risparmiatore è previsto che le aziende non quotate debbano produrre a garanzia i bilanci degli ultimi tre anni. Tabellini ha auspicato che il sistema bancario «finora dimostratosi piuttosto tiepido, a parte le lodevoli eccezioni di chi ha lavorato con noi, vinca le sue resistenze». E ha aggiunto: «Sarebbe un peccato che il sistema bancario adottasse un atteggiamento di rifiuto, analogo a quello avuto all'origine nei confronti dei fondi comuni di investimento». Marina Cassi
Persone citate: Enrico Tabellini, Luciano Chiappatone, Tabellini
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