Torricelli: io, pezzo pregiato

Torricelli: io, pezzo pregiato BIANCONERI IN PARTENZA Il terzino ha firmato per la Fiorentina dove ritrova il Trap Torricelli: io, pezzo pregiato «Ogni anno la Juve cede qualche campione, dunque forse lo sono anch 'io» E Di Livio: «Scaricato? No, ho chiesto io di andarmene, e spero alla Lazio» FIRENZE. Adesso definiranno Firenze «dépendance» della Signora. Basta scorrere l'elenco dei nuovi acquisti: sulla panchina Giovanni Trapattoni, nelle stanze dei bottoni Nello Governato, in campo (da ieri è ufficiale) Moreno Torricelli. E chissà se, Juve e Lazio permettendo, non si vestirà di viola pure Angelo Di Livio. Vedremo. Quel che è certo è che tra i tifosi viola nessuno più si scandalizza o si ribella per questi intrecci con la grande rivale. Potenza dei tempi che cambiano? Può darsi. Ma soprattutto potenza di un calcio che vince e che per questo va preso d'esempio e possibilmente, nel ca¬ so di Cecchi Gori, «assoldato» appena ne capita l'occasione. E la Juve, com'è ormai copione, di occasioni sul mercato ne offre ogni estate. Stavolta è toccata a Torricelli, proprio al giocatore che forse più di tutti ha rappresentato la capacità di talent-scout del club bianconero. Dopo sei anni, gli hanno fatto capire che era giunta l'ora dei saluti. Gli avevano scelto il Middlesbrough che per mitigare l'impatto con nebbie e ciminiere lo avrebbe coperto d'oro. Lui ha detto no e ha scelto l'altra metà del tifo, quello di sponda viola. «Middlesbrough non mi convinceva, mi dava più soldi ma professional- mente era un passo indietro. A 28 anni invece si ha voglia ancora di giocare ad alti livelli. La Fiorentina non sarà all'altezza della Juve o dell'Inter ma può dare fastidio ad entrambe. Sono soddisfatto e non temo l'impatto con Firenze. Magari ci sarà qualcuno che mi accoglierà in malo modo. Non importa, io andrò dritto per la mia strada con l'obiettivo di ripetere quanto fatto nella Juve». Torricelli arriva dopo Repka, Amor e Mareggini: accordo quadriennale a 1700 milioni stagionali, visite mediche e presentazione informale venerdì, in ritiro dal 3 agosto. «Finalmente l'abbiamo preso - sospira Trapattoni -, la società ha fatto un altro colpo e un grande sforzo per accontentarmi». Torricelli lascia Lippi, con cui, è noto, non c'è mai stato troppo feeling («Certe confessioni durante il ritiro hanno fatto clamore sui giornali ma io e lui le conoscevamo») e ritrova l'antico maestro, il tecnico che lo lanciò nel grande calcio. «La presenza di Trapattoni ha contribuito sulla mia decisione - ammette - così come la fiducia avvertita fin da subito da parte della dirigenza viola». Piccola curiosità: Torricelli prima di discutere del suo futuro fiorentino ha chiesto se Batistuta restava. Avuta la garanzia dai dirigenti viola, ha dato via libera alla trattativa. «Se mi pesa lasciare una realtà vincente come la Juve? Mi dispiace lasciare i compagni, con molti stavo assieme da anni. Ma ormai non rientravo più nei piani, l'ho capito da certe parole di Lippi confermate a sua volta da Moggi. Così da oggi la Juve è dimenticata. Mi consolo sapendo che ogni estate cede qualche suo pezzo pregiato e dunque forse lo sono anch'io». C'è pure Di Livio, poi, in attesa di fare le valigie. Il suo caso, ci tiene a sottolinearlo, è diverso da quello di Torricelli e di altri ex juventini: «Non è la Juve che mi scarica, ho chiesto io di andarmene anche se con immenso dispiacere. Devo riawicinarmi a casa, a Roma, ho qualche problema in famiglia. Mi hanno assicurato che faranno di tutto per accontentarmi, andare alla Lazio sarebbe il massimo. Comunque nulla è certo, ecco perché non escludo niente». Come restare ancora bianconero o seguire Torricelli a Firenze. «Sapevo di un'ipotesi viola ma da giorni non sento nessuno. Certo che a Firenze c'è il mio grande allenatore - sorride intanto complimenti alla Fiorentina, Moreno è un grande acquisto e sono sicuro che i tifosi gli vorranno subito bene». Brunella Ciullini

Luoghi citati: Firenze, Lazio, Potenza, Roma