Baglioni: promoter vergognosi
Baglioni: promoter vergognosi Ieri a San Vittore Baglioni: promoter vergognosi MILANO. «Ci sono promoter che ammassano migliaia di persone spruzzandogli addosso gli idranti come alle vacche infischiandosene delle conseguenze». La stoccata di Claudio Baglioni contro gli organizzatori di concerti arriva alla fine di una lunga «lezione» tenuta ieri davanti agli studenti dell'Università Statale nell'Aula Magna del Centro Studi a Milano. «A volte - ha detto Baglioni che domani suonerà allo Stadio Meazza - è un miracolo se non succedono tragedie. Quello che si è visto in Piazza San Marco con i Pink Floyd o all'aeroporto dell'Urbe per gli U2, dove è morta anche una persona, non si deve vedere più». Poi è ritornato sulla sua polemica riguardo alle difficoltà per ottenere l'Olimpico e si è detto pentito delle frasi durante la diretta televisiva. «Ero pieno di adrenalina - ha detto -, forse avrei fatto meglio a non dire nulla, ma le difficoltà incontrate sono state tante». Prima Baglioni aveva parlato di sé e del suo tentativo di essere accettato per quello che è, un divo, «cioè un diverso, uno che spinge sull'eccezionale e nello stesso tempo cerca di essere normale. Uno che vorrebbe provare a suonare porta a porta, nei tinelli delle case, fare tanti piccoli concerti per due o tre persone. Ma anche uno che quando attacca a parlare non la smette più». Ieri pomeriggio Baglioni si è esibito per i detenuti di San Vittore. E ha deciso di non ammettere i giornalisti. L'iniziativa non aveva scopi promozionali e ha chiesto categoricamente al direttore del carcere milanese di tenere fuori cronisti e critici. Altrimenti avrebbe annullato il miniconcerto. Baglioni ha cantato nel Campetto sportivo di San Vittore di fronte a un'ottantina di donne e una ventina di uomini. Nessun effetto speciale, nessun ballerino, nessuna base musicale, nessun musicista ad accompagnarlo, solo la sua voce, la sua chitarra e un piccolo palco.
Persone citate: Baglioni, Claudio Baglioni, Meazza
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