Parigi, gioca lo squadrone dei tenori di Enrico Benedetto

Parigi, gioca lo squadrone dei tenori Venerdì sera, sui Champ-de-Mars, il grande concerto trasmesso in tutto il mondo da 75 network Parigi, gioca lo squadrone dei tenori Carreras-Domingo-Pavarottì cantano per 2 miliardi di spettatori PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Arieccoli. Come a ogni Mondiale, i Magnifici Tre Carreras-Domingo-Pavarotti hanno già vinto la finalissima canora ancor prima di scendere in campo. A Los Angeles '94, fummo oltre 1 miliardo ad ascoltarli in mondovisione. Parigi vuole battere il record, raddoppiando l'audience. Complici i 75 network che trasmetteranno lo show lirico dalla Patagonia a Pechino, sarà arduo scampare, venerdì sera, al Trio Infernale. E poi ci sono gli spettatori non catodici. Tra gli 800 mila e il milione, si prevede. Colonizzeranno il Champ-de-Mars, ovvero la spianata che fronteggia la Tour Eiffel. Centomila le sedie. Gli altri, in piedi. Ma almeno sarà gratis, e con 6 maxischermi per avvicinarli ai loro beniamini. Innestata sul tradizionale gigantismo dei «Tre Tenori» nacque come semplice definizione: oggi è un marchio - la Grandeur moltiplica a dismisura il doping spettacolare. Le cartelle stampa con cui l'organizzatore Tibor Rudas inonda le redazioni, sono una vera apoteosi numerica. Lo staff tecni¬ co? 1200 unità. E «più di 250 mila bottiglie d'acqua minerale saranno bevute in loco». Come si fa a saperlo prima? Tanto, nessuno controllerà dopo. Maggiore cautela, tuttavia, per lo champagne. «Si presume che ne verranno consumate 250 mila coppe». Millesessanta lampade, 180.000 chilogrammi d'acciaio per montare la scena e 100 mila watt. I programmi? «Appena» 50 mila. Ma in California ne furono distrutti in extremis 65.000 per beghe fra le 3 ugole su «chi canta cosa»: nessuno può dunque escludere una seconda tiratura. Sui decibel, caso strano, massimo riserbo. Ma il concerto sarà udibile nel raggio di 520 ettari, costringendo i non melomani all'alternativa: rintanarsi tra le mura domestiche o esilio in banlieue. Delle 200 fra arie, canzoni, melodie... selezionate nella fase iniziale udremo una hit parade top secret. Ma fioriscono le voci. Luciano Pavarotti tornerebbe alla carica con «Nessun dorma». Alle Terme di Caracalla, nel '90, dissero che s'incaponì esigendo l'assolo per assicurarsi il (facile) trionfo. Anche «Granada» rientrerebbe nei suoi piani. Placido Domingo risponderà con «Ah, la paterna mano», Carreras intonando «Amor ti vieta». L'esibizione si annuncia, in ogni caso, multilingue. E con sorprese in agguato. Se l'Undici francese espu¬ gnerà stasera l'ostica Croazia, Parigi cercherà nell'happening melomane la carica per la finale. In caso contrario, il belcanto cullerà le speranze deluse. Tra i suoi fan, come dimenticare Jacques Chirac? L'inquilino dell'Eliseo, che stravede per il terzetto, sogna una performance indimenticabile. Ma il settimanale Marianne gela gli entusiasmi. «I tre assassini della lirica» titolava lunedì annunciando lo spettacolo. Perché? «Ammesso siano i migliori del mondo, cumulare le loro voci non serve a nulla». «E' una logica da concorso per sollevamento pesi». «L'unico reale primato che batteranno i Nostri» risulterebbe in somma «quello della mediocrità artistica» conclude. Mugugni vecchi, e forse astiosi. Ma in fondo è un salutare controcanto, che smorza l'incontenibile battage e la faciloneria dei tripudi collettivi. Unici veri scettici, flic e spazzini. Quattro giorni dopo - per il 14 luglio - dovranno risgobbare sul medesimo spiazzo ove Jarre celebrerà in musica la presa della Bastiglia. E bevendosi la minerale residua. Enrico Benedetto Per Carreras, Domingo, Pavarotti: a disposizione 250 mila bottiglie d'acqua

Luoghi citati: California, Croazia, Los Angeles, Marianne, Parigi, Pechino