Foto-choc contestato Toscani

Foto-choc contestato Toscani Incontri diArles Foto-choc contestato Toscani PARIGI. Ancora una reazione violenta alle immagini di Oliviero Toscani. Una tempestosa proiezione di diapositive, nell'ambito degli «Incontri Internazionali della Fotografia di Arles», ha confermato la fama di «provocatore» del celebre fotografo, autore delle campagne pubblicitarie di Benetton, puntuali fonti di scandalo e di polemiche. Invitato quest'anno al Teatro Antico della cittadina del Sud della Francia, Toscani ha organizzato una serata battezzata «Una bella vita di collaborazionista». Dove il termine collaborazionista - ha precisato - significa «collaborazione con il sistema produzione-consumo». Il programma prevedeva la proiezione di 1300 diapositive, commentate una per una dall'autore, cominciando dalle immagini di moda degli inizi della carriera, fino a quelle più recenti, intrise di sesso, religione, diversità razziale, amore e morte. Il pubblico non ha resistito a lungo alla parata di immagini spesso dure e crudeli, studiate per colpire l'immaginazione e la sensibilità dell'osservatore, e le grida di insofferenza sono cominciate presto: alla fine, la sala era semivuota. Ma Toscani non se l'è presa: «Io ho il grande onore di essere un fotografo commerciale - ha detto -. Tra i fotografi ci sono da una parte i cosiddetti artisti, sempre a caccia di bambini poveri e processioni per la Settimana Santa. Sono gli intellettuali benpensanti che hanno diritto di parlare». Ha proseguito dicendo: «Chi ha scelto di essere contaminato dall'industria invece deve tacere. Ma lavorare per l'industria privata è una soluzione molto antica, e forse più artistica della solitudine scelta dai cosiddetti artisti». [Ansa Oliviero Toscani Oliviero Toscani

Persone citate: Oliviero Toscani, Toscani

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