Buste-paga, record di disparità di B. G.

Buste-paga, record di disparità RETRIBUZIONI Un'indagine Eurostat dà all'Italia la forbice più alta fra 11 Paesi europei Buste-paga, record di disparità // dirigente guadagna 4 volte più dell'operaio BRUXELLES. Dirigenti italiani ricchi, camerieri e inservienti molto poveri. Il rapporto fra gli stipendi è di quasi quattro a uno, secondo i calcoli di Eurostat, l'istituto europeo di statistica che ha incrociato i dati delle buste paga calcolate sugli ultimi dati disponibili (cioè nel 1995). E l'Italia guadagna un altro primato europeo: la maggior disparità di trattamento. Il «top» della retribuzione, in media, tocca al dirigente di una società di intermediazione finanziaria: chi fa i soldi con i soldi guadagna quattro volte (si parla sempre di cifre lorde), più di chi è al livello minimo in alberghi, ristoranti e mense. Eurostat dice che il primo riceveva nel '95 al lordo delle tasse 4596 Ecu al mese (più di 9 milioni di lire, al cambio), mentre il secondo arrivava a malapena a 1152 (2,3 milioni di lire). Ma i dirigenti italiani, in generale, sono anche ai vertici delle graduatorie che considerano la forbice dei salari medi lordi per occupati nazionali, che in Italia arriva a 1469 Ecu (poco meno di 3 milioni di lire): in questo caso il rapporto è di 3 a 1, ancora il più alto fra gli 11 Paesi presi in considerazione. Sono, grosso modo, gli stessi livelli del Lussemburgo, che ha però condizioni e regole sociali molto diverse e vanta le retribuzioni più alte in assoluto: 6018 Ecu per i dirigenti, 1556 per i bassi salari, con un rapporto di 3,86. Forti le differenze anche in Francia e Spagna, dove gli stipendi dei manager inquadrati ad alto livello sono quasi il triplo di quelli più bassi. Il maggior equilibrio nelle retribuzioni fra la fascia dei dirigenti e funzionari e quella dei lavoratori di base si riscontra invece in Olanda, dove i primi guadagnano in media meno del doppio dei secondi (3083 Ecu contro 1588). Sostanzialmente lo stesso rapporto (2 a 1) della Danimarca. Significativa anche la correlazione fra livello di istruzione e stipendi: in Italia, chi dispone di un titolo di studio universitario (e trova un lavoro) guadagna in media il 55% in più di chi si è fermato alla scuola superiore (2526 Ecu contro 1627). In Francia, la forbice è del 57 per cento. Dal rapporto emerge inoltre che l'anzianità di servizio ha meno incidenza nei Paesi del Nord, e che, in generale, la remunerazione per quanto riguarda la professione esercitata è ripartita in maniera più equilibrata in Olanda, Svezia e Finlandia. [b. g.]