«Ora tagliate il caro denaro» di Francesco Bullo

«Ora tagliate il caro denaro» «Ora tagliate il caro denaro» Richiesta unanime dei sindacati Gli industriali: fiducia in Fazio ROMA. I dati di giugno sui prezzi fotografano un'inflazione stabilizzata in zona sicurezza. Tutti soddisfatti, ma tutti d'accordo (dai sindacati ai commercianti) che per far ripartire l'economia occorre ora intervenire sul costo del denaro. La Confcommercio in particolare torna alla carica chiedendo, proprio perché la sostanziale tenuta sul fronte dei prezzi dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi, un taglio del tasso di sconto «in grado di portare il nostro costo del denaro su livelli più vicini a quelli degli altri paesi dell'Uem». L'attesa per un ritocco del tasso ufficiale di sconto è confermata dal ministro delle Finanze, Visco, secondo il quale le imprese «stanno alla finestra aspettando di capire come va a finire la questione dell'abbassamento del Tus». «A decidere è il Governatore di Bankitalia - risponde Fossa, presidente di Confindustria - che finora ha operato molto bene, anche perché molte volte ha dovuto sopperire con la politica monetaria alle carenze della politica economica nel Paese», e poi ammette che una riduzione del costo del denaro sicuramente aiuterebbe le imprese. Secondo Fossa, comunque, il «taglio» ci sarà inevitabilmente entro la fine dell'anno. Per i sindacati i dati Istat sono la riprova del successo della politica dei redditi e sono compatibili con una ulteriore riduzione dei tassi, che tornano a sollecitare a Fazio per ridare fiato agli investimenti. Cgil, Cisl e Uil sono invece preoccupate per l'ipotesi di aumento delle imposte indirette per fronteggiare eventuali aumenti di spesa per le proposte sul lavoro, perché questo potrebbe riaccendere la spirale inflazionistica. «Le cifre sull'inflazione - dice Ceri'eda (Cgil) non sono un miracolo, sono il risultato della politica dei redditi. Quanto ai tassi c'è spazio per un ritocco verso il basso. Non capisco perché Fazio non intervenga». Anche per Forlani (Cisl) l'inflazione calerà di nuovo e «non c'è ragione per tenere così alto il costo del denaro». D'accordo pure Pirani (Uil): «Il calo dell'inflazione è strutturale: ci sono le condizioni per un ul- tenore intervento della Banca d'Italia. E' un contributo necessario per spingere la ripresa degli investimenti e sostenere l'occupazione». E l'attesa di una nuova limatura del caro-denaro cresce anche sui mercati finanziari. La discesa dei tassi sui finanziamenti a breve termine di Bankitalia, i «pronti contro termine», al di sotto del Tus (ieri mattina) è solo l'ultimo di una serie di segnali che, secondo gli economisti, potrebbe accelerare una decisione del Governatore Antonio Fazio. E se l'incertezza politica rimane l'incognita più pesante, tra gli analisti c'è chi attende già per stasera (dopo il direttivo della Bce), l'annuncio del taglio del saggio di sconto. Per altri, invece, la scadenza potrebbe slittare al 21-22 luglio quando verranno diffusi i dati sull'inflazione delle città campione. Vedremo. Francesco Bullo Giorgio Fossa presidente della Confindustria

Persone citate: Antonio Fazio, Forlani, Fossa, Giorgio Fossa, Pirani, Secondo Fossa, Visco

Luoghi citati: Roma