Il Papa assolve sport e commercio di Marco Tosatti

Il Papa assolve sport e commercio Appello del Pontefice: tornate a messa e non riducete la festa ad un semplice «fine settimana» Il Papa assolve sport e commercio «Ma la domenica è sacra» CITTA' DEL VATICANO. Cattolici, toniate a messa la domenica! Giovanni Paolo II lancia il suo appello di cento pagine - una mini enciclica - a un gregge che sembra aver perso in larga parte il senso della domenica, e soprattutto dell'importanza per chi si dice cattolico, di essere presente alla messa e alla celebrazione dell'eucarestia. Alcune cifre della crisi le ha ricordate monsignor Piero Marini: in Austria soltanto il 17 per cento dei fedeli va a messa la domenica, e in America Latina la percentuale oscilla fra il 6 e il 10 per cento. A Roma, la capitale della cristianità, poco più di un quarto dei cattolici rispetta il «precetto» domenicale. Insomma, una situazione scoraggiante; tanto che il Papa prima di partire per le vacanze ha deciso di far uscire questo libretto, e anzi di consigliarne la lettura al suo gregge. Il problema non sono tanto i negozi aperti, le partite di domenica pomeriggio, ha spiegato il cardinale Medina Estevez. «E' apprezzabile che la domenica siano garantiti i servizi pubblici, ed è ragionevole fare la spesa». E lo sport è più che consentito. Niente posizioni da fondamentalismo radicale, quindi. La domenica è anche un «far festa»; ma, scrive il Papa, «purtroppo quando la domenica perde il significato originario e si riduce a puro "fine settimana" può capitare che l'uomo rimanga chiuso in un orizzonte tanto ristretto che non gli consente più di vedere il cielo. Allora, per quanto vestito a festa, diventa intimamente incapace di far festa». La domenica, dice il Papa, è il giorno del Signore per eccellenza. C'è il ricordo del settimo giorno, in cui Dio si riposò dopo la Creazione; e i cristiani spostarono la festa dal sabato alla domenica perché di domenica avvenne la Resurrezione. Il «Dies Domini» (che fra l'altro è anche il titolo della lettera Apostolica) è divenuto «Dies Christi». I Romani però celebravano il pagano «Giorno del Sole» (rimasto in inglese, sunday, e in tedesco, sontag) che spesso non coincideva con la domenica. I primi cristiani perciò per osservare il precetto dovevano «riunirsi a giorno fisso prima della levata del so¬ le», come scrive Plinio il Giovane; e poi andare a lavorare. La domenica ha poi assunto altri significati, insegna ancora Giovanni Paolo II, arrivando a prefigurare per i Padri della Chiesa «il giorno veramente unico che seguirà il tempo attuale, il giorno senza termine che non conoscerà né sera né mattino», e cioè la vita eterna. E soprattutto «la domenica è il giorno della fede. Si comprende allora perché anche nel contesto delle difficoltà del nostro tempo l'identità di questo giorno debba essere salvaguardata e soprattutto profondamente vissuta». Come? Con «l'Eucarestia domenicale, con l'obbligo della presenza comunitaria». La comunità dei credenti deve riunirsi a pregare, insieme, nelle parrocchie. «E' per questo che di domenica, giorno dell'assemblea, le messe dei piccoli gruppi non sono da incoraggiare». Questo affinché «la vita e l'unità della comunità ec¬ clesiale vengano pienamente salvaguardate e promosse». Il riposo è sacro, dopo aver lavorato; e la domenica «è il giorno propizio per educarsi alla gioia, riscoprendone i tratti autentici e le radici profonde. Essa non va infatti confusa con fatui sentimenti di appagamento e di piacere, che inebriano la sensibilità e l'affettività per un momento, lasciando poi il cuore nell'insoddisfazione e magari nell'amarezza». Bisogna salvare «almeno un giorno settimanale in cui godere insieme della possibilità di riposare e far festa». Ma anche svagandosi «i fedeli sceglieranno, tra i mezzi della cultura e i divertimenti che la società offre, quelli che si accordano meglio con una vita conforme ai precetti del Vangelo», senza lasciarsi sedurre «da forme di divertimento moralmente discutibili». Marco Tosatti Non c'è nulla di male nell'apertura festiva dei negozi e a dedicare parte del tempo al calcio, «specie di sfogo settimanale» Giovanni Paolo II in una lettera apostolica ha ribadito l'importanza di celebrare la domenica cristiana

Persone citate: Christi, Giovanni Paolo Ii, Medina Estevez, Piero Marini

Luoghi citati: America Latina, Austria, Citta' Del Vaticano, Roma