Un satellite lanciato in orbita dagli abissi di Anna Zafesova

Un satellite lanciato in orbita dagli abissi spazio m Servirà alle telecomunicazioni, il cliente è la Germania. I militari sperano di risanare i loro bilanci Un satellite lanciato in orbita dagli abissi Dal Mare diBarents: una «prima» della flotta di sommergibili russa MOSCA NOSTRO SERVIZIO Un satellite che parte verso lo spazio dalle profondità del mare. L'esperimento - senza precedenti - è stato realizzato con successo ieri dalla Marina militare russa e apre forse un nuovo capitolo nei lanci spaziali. Alle 7,15 del mattino, ora di Mosca, il sommergibile nucleare «Novomoskovsk», navigando nel Mare di Barents, ha scagliato verso il cielo un missile che ha portato in orbita un satellite tedesco, il «Tubsat». L'idea di trasformare i sottomarini nucleari, una volta asso nella manica dell'Urss e incubo perenne della Nato, in «cosmodromi galleggianti» è venuta al comando delle truppe missilistiche russe, probabilmente per disperazione. I missili dislocati sui sottomarini infatti sono soggetti ai tagli previsti dagli accordi sul disarmo e nelle casse vuote del Cremlino non ci sono i soldi né per smantellare, né per convertire i temibili sottomarini «Delfino» (o «Delta-4», come vengono catalogati dalla Nato). E così l'arrugginita macchina militare ex sovietica è stata riassemblata per un lancio spaziale dal mare. Sono stati usati mezzi esclusivamente militari: il sottomarino «Novomoskovsk», appunto, e un missile balistico intercontinentale conosciuto in Occidente come SS-N-23 (in Russia questo modello viene chiamato RSM-54). Il vettore, del peso di 40 tonnellate e lungo 14,8 metri, può portare più di due tonnellate di carico. E' bastato qualche ritocco per sostituire la testata nucleare con un satellite, del peso di appena 10 chili. Il «Tubsat», progettato e costruito all'Università tecnologica di Berlino, servirà come satellite per comunicazioni. Ma svolgerà anche un compito importante per la stessa Russia: le apparecchiature che porta permetteranno di studiare il numero delle renne del Nord e seguire gli spostamenti degli orsi bianchi nell'Artico. I «cosmodromi galleggianti» potrebbero costituire la soluzione a tanti problemi dell'ex Armata Rossa. I lanci sottomarini non dipendono dalle condizioni meteorologiche e non richiedono ingombranti infrastrutture, permettendo di abbassare notevolmente il prezzo dell'operazione. Per la Russia - specialmente dopo il fallimento degli ultimi lanci di satelliti dal cosmodromo di Baikonur e la prossima chiusura della stazione orbitante «Mir» inaugurare un nuovo settore concorrenziale potrebbe essere vitale per mantenere un posto nell'esplorazione spaziale. Anna Zafesova Il missile lanciato dal sommergibile nucleare russo «Novomoskovsk» alle 7,15 di ieri mattina con il satellite tedesco «Tubsat»

Luoghi citati: Artico, Berlino, Germania, Mosca, Russia, Urss