Para e trattative per gli ultra orangisti di Fabio Galvano
Para e trattative per gli ultra orangisti Terza notte di scontri e assedio a Drumcree, oggi i leader protestanti ricevuti a Downing Street Para e trattative per gli ultra orangisti Blair muove 800 uomini LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE All'assedio di Drumcree e alla violenza che rifiorisce in tutto l'Ulster Londra risponde con una carota e un nodoso bastone. La carota è la decisione del primo ministro Tony Blair di incontrare oggi - probabilmente a Downing Street - i leader orangisti nel tentativo di superare l'impasse alla periferia di Portadown, dove centinaia di orangemen hanno trascorso una terza notte accampati davanti alle barriere d'acciaio con cui la polizia sbarra l'accesso alla cattolica Garvaghy Road. Il bastone è l'invio - su richiesta del capo della polizia Ronnie Flanagan - di altri 800 soldati per garantire l'ordine pubblico in una provincia che s'infiamma mettendo a rischio l'accordo di Stormont e la faticosa pace emersa dalle urne. Ci sono ora quasi 18 mila militari britannici in Ulster, il livello più alto da alcuni mesi. Già la scorsa settimana, in previsione della «stagione delle marce», mille soldati erano tornati a Belfast e nelle altre città del Nord Irlanda. I fatti delle ultime tre notti, protagonista la furia protestante dopo l'alt imposto alla parata di Drumcree, hanno riportato i bagliori delle molotov e delle auto incendiate, le sassaiole e i proiettili di gomma, addirittura l'esplosione di piccole bombe casalinghe che si speravano dimenticate nel passato violento della provincia. Nelle prime due notti, stando ai bilanci della polizia, ci sono stati 246 attacchi alle fòrze dell'ordine, con 42 poliziotti feriti; 330 molotov sono state scagliate e altre 522 confiscate prima dell'uso; 39 abitazioni e altri 71 edifici sono stati danneggiati; 101 auto sono state incendiate e altre 213 danneggiate. Peggio, nella notte di lunedì ci sono stati tre attacchi con arma da fuoco - ma senza vittime - contro la polizia. Gli idranti e le pale meccaniche, durante il giorno, cercano di cancellare i segni della violenza notturna: gli scheletri di auto e di barricate, l'asfalto fuso dalle fiamme, le buche del selciato. Co¬ me in anni passati, quando l'assedio di Drumcree provocava gravi ripercussioni nel resto della provincia. «Gli orangisti devono rendersi conto - ha detto ieri il leader unionista David Trimble, «first minister» della nuova Assemblea nordirlandese - che se questa violenza continua sarà soltanto questione di tempo prima che ricominciamo a marciare dietro le bare. E devono comprendere che, se le loro proteste pacifiche sono strumentalizzate da questi sinistri elementi, svanirà nella comunità protestante il sostegno per la loro causa». Su questo sfondo l'iniziativa di Blair, mentre oggi l'Alta Corte dovrà emettere a Belfast un giudizio sul ricorso della comunità cattolica contro la marcia di lunedì mattina nella Lower Ormeau Road, che la «Commissione per le Parate» ha autorizzato. «Credo - ha detto il primo ministro britannico - che l'Ordine d'Orange stia responsabilmente cercando di risolvere la crisi». Ma ha subito ammonito: «Certo, qualsiasi soluzione deve essere nel rispetto della legge». Il che significa, nel suo lessico, che il governo non cederà alle insistenze degli orangemen di percorrere la Garvaghy Road. La decisione della Commissione, ha detto Blair, «non è in discussione». Ma anche nel «pacifico» assedio di Drumcree gli animi si stanno infiammando. Ieri mattina alcune centinaia di orangisti hanno bloccato il traffico dall'enclave cattolica e soltanto il misurato ma inflessibile intervento della polizia con le autoblindo ha riaperto un varco per chi andava al lavoro. Forse anche per questi imprevisti dalle logge orangiste la decisione di Blair viene definita «una mossa positiva»; anche se poi si insiste, per bocca del portavoce David Jones, che «nell'interesse della pace e dell'armonia bisogna disperdere le schiere raccolte a Drumcree, consentendo loro di percorrere la Garvaghy Road». Quella nordirlandese resta un'equazione a molte incognite. Fabio Galvano Il neoleader dell'Ulster Trimble «Se continua così la prossima marcia si farà dietro le bare» Bandiere unioniste a Portadown
Persone citate: David Jones, David Trimble, Ronnie Flanagan, Tony Blair, Trimble
Luoghi citati: Belfast, Londra, Nord Irlanda, Ulster
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