la Borsa scommette su Comit

la Borsa scommette su Comit Il titolo guadagna il 3,69%. Varato un piano di «stock option» per incentivare i dirigenti la Borsa scommette su Comit Ma per le alleanze il vertice prende tempo MILANO. Ci mancava pure la comparsa, verso le cinque del pomeriggio, pochi minuti prima della fine del consiglio, di Francesco Cingano, presidente di Mediobanca. Vedete, stanno parlando della fusione ComitMediobanca, si entusiasmano in piazza Affari (più 3,69%, più di 26 milioni i titoli piazzati). Mica vero visto che Cingano, una mezz'oretta dopo, se ne va assicurando che la sua è «una visita personale». Insomma, nessun consiglio allargato a Cingano o a chi per lui, quello di ieri in piazza Scala. Normale amministrazione, frenano (all'uscita) i presenti. C'era da decidere come e quando introdurre il piano di stock option e stock granting come incentivazione ai dirigenti e cosi è stato: «Verrà realizzato alla prima fa¬ vorevole occasione», è il comunicato ufficiale di fine consiglio. Si era parlato di settembre, data possibile per l'assemblea straordinaria: non è detto. Due ore di riunione, Luigi Fausti a presiedere, assente giustificato (è negli Usa) Giuseppe Stefanel, presenti gli altri consiglieri: Gianfranco Gutty delle Generali, Vincenzo Sozzani, Michel Poncet di Paribas, Diego della Valle, Giuseppe Lignana della Burgo. Possibile che abbiano parlato solo di stock option? Lignana qualcosa ammette: «Essenzialmente si è parlato di ordinaria amministrazione, ma si sono anche analizzate possibilità future». Il vicepresidente Gutty lo bacchetta: «Non so dire se si è parlato di ordinaria amministrazione o meno, io non parlo». Riservatezza d'obbligo visto che su Comit riflettori e antenne sono accesi da mesi, ma una certezza: oltre che di stock option, si è parlato anche del nuovo piano triennale, dei dossier allo studio, di possibili acquisti dopo la Banca do Sul brasiliana. Inevitabilmente è riemersa la ferita sul matrimonio negato con la Banca di Roma che una parte dei soci voleva, non Fausti. Si dice che sia volata qualche battuta poco soft tra consiglieri di opinioni diverse e un paio di frecciatine a un presidente troppo ciarliero. Del resto, già il 17 giugno, dopo il fallimento del matrimonio con la Banca di Roma, quando (per troppe assenze) era slittato a data da destinarsi (cioè a ieri) il consiglio che avrebbe dovuto tenersi subito dopo il comitato esecutivo, si erano diffuse voci sui rapporti tesi al vertice della banca. Da allora i due amministratori, Saviotti e Abelli, si sono presentati insieme davanti agli analisti con un nuovo piano triennale, conti migliori e previsioni di Roe al 10% già quest'anno e al 16% nel 2000. Hanno ri¬ petuto il leit-motiv che «la Comit può fare da sola» ma che, non avendo alcuna intenzione di restare zitella, «sta cercando attivamente accordi a Nord Est, al Centro e a Nord Ovest». Piano che, si dice, ha riscosso molti consensi ieri in consiglio anche se è rimasto senza risposte l'interrogativo di fondo - con chi va Comit: con l'Agricola Mantovana, con Carifirenze, con la Popolare di Novara, con altri? - che negli ultimi giorni ha spinto il titolo in Borsa e ieri su di un altro 3,69%. [a. z.] 11 nodo BancaRoma torna in consiglio Gutty taglia corto: «Io non parlo» C'era anche Cingano Luigi Fausti presidente Comit e (sopra) Gianfranco Gutty amministratore delegato Generali

Luoghi citati: Milano, Nord Est, Novara, Usa